Il liutaio: i piccoli segreti della Telecaster

GuitarClub Giugno e Agosto 1989
di Sergio Tomassone
01 giugno 1989
Se vi piacciono i blues, Jimmy Page, Albert Collins, Steve Morse e, perché no, Brian May, queste righe sono per voi.

La Telecaster è sempre stata considerata, sin dagli anni '60, una chitarra generalmente votata alla ritmica oltre che per ragioni timbriche, anche a causa dell'iconografia tipica del rock i cui reperti fotografici mostravano sempre i guitar heroes con Les Paul e dita volanti, mentre il guitarist di turno era spesso immortalato con un MI maggiore su un manico Tele (Keith Richards docet, fatte le debite distinzioni).

Sulla base di questa premessa frutto di un pregiudizio duro a morire, mi sono ripromesso di spendere qualche parola per svelare a chi non li conosce alcuni aspetti particolari collegati al suono ed alla storia di questa mitica chitarra.

E' opportuno precisare che il momento storico attuale è particolarmente favorevole, nonostante la marea di Malmsteeniani, poiché è da tempo passato il periodo in cui la Fender produceva strumenti con corpo in frassino poco stagionato ed in più pezzi, che generavano un suono freddo e sterile particolarmente impietoso con la povera Telly.

Infatti, lasciando perdere i pochi fortunati possessori di Tele pre CBS o, comunque, chi ha i non pochi soldi necessari all'acquisto, c'è attualmente la possibilità di acquistare ottimi strumenti a prezzi più che ragionevoli, principalmente riferendosi a tre fonti:
a) Telecaster post CBS dal '68 al '74, ancora piuttosto accessibili e sufficientemente invecchiate per la stagionatura naturale del legno;
b) Telecaster Vintage Replicas marchiate Fender, ancora in produzione ma piuttosto care, comunque eccellenti per grado di finitura, suono e accessori (custodia in tweed), oppure Vintage Replicas marchiate Fender Squier Series o Squier sempre del tipico colore Butterscotch Blonde (miele); tutte queste chitarre sono state introdotte nei primi anni '80 e costituiscono un mondo a parte rispetto alle Tele Fender della seconda metà del '70; particolarmente ghiotte, per il costo ridotto, le seconde di questo elenco, costruite in Giappone, ma veramente fedelissime alle pre CBS
c) Telecaster Fender o Squier fabbricate in Corea, di recentissima produzione, comunque molto simili al gruppo precedente, economiche e costruite con il corpo in tiglio.

Un ultimo cenno di merito è da attribuire alla recente reintroduzione della Telecaster Paisley, costruita in Giappone che riunisce ad un look tipico degli anni '70 molto particolare, un suono tipicamente vintage, il tutto ad un prezzo ragionevolissimo, comunque giustificato dal buon grado di finitura.

Prima di procedere all'acquisto, consiglio comunque di verificare prima di tutto l'originalità dello strumento, visto che ci sono in giro parecchi "simpaticoni" che cercano di spacciare per americane chitarre giapponesi o coreane, più o meno maldestramente contraffatte.


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