Jerry Garcia
Jerry Garcia non è stato soltanto un musicista… E’ stato quasi uno sciamano, il portavoce, l’icona e l’idolo di un’intera generazione. Gli hippies che popolavano la mitica Summer of Love, lo adoravano ed hanno pianto a lungo la sua prematura dipartita.
Non c’è modo per misurare la sua grandezza come persona e musicista. Jerry non aveva eguali. Per me non è stato solo un musicista e un amico, ma un fratello maggiore, che mi ha insegnato e mostrato più di quanto si possa immaginare. Non c’è modo di colmare la sua perdita... - Bob Dylan
Una vita tumultuosa
Jerome John Garcia - meglio conosciuto come Jerry Garcia - nasce il 1° agosto 1942 a San Francisco (California). Quando ha 5 anni suo padre muore annegato e Jerry e suo fratello vengono allevati dai nonni.
La situazione muta nel 1953, l’anno in cui sua madre si...
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risposa e prende a vivere nuovamente con i figli i quali, nel frattempo, si stanno interessando sempre più a blues e rock ‘n roll. (In occasione del suo 15esimo compleanno, Jerry riceve in regalo una fisarmonica: non la gradisce e la scambia subito con una chitarra Danelectro).
Nella seconda metà degli anni Cinquanta, Jerry sperimenta l’utilizzo della droga leggera (marijuana), mentre nei primi Sessanta inizia a diffondersi l’LSD ed anche il giovane chitarrista californiano non risulta immune alla moda del momento.
Nel 1963 Jerry Garcia sposa Sara Ruppenthal e diventa padre di Heather, ma il matrimonio si interrompe nel 1967 poiché l’anno precedente ha conosciuto Carolyn Adams [Mountain Girl]. Con lei convola a nozze nel 1980, dopo aver avuto due figlie: rispettivamente nel 1970 e nel 1980.
Il 1970 è un anno che, oltre alla gioia per la nascita della seconda figlia avuta da Carolyn, porta a Jerry grande tristezza a seguito della morte di sua madre avvenuta a causa di un incidente stradale.
Nella metà dei Settanta, prende a fare uso di eroina e cocaina. Ne diventa sempre più dipendente, aumenta di peso e finisce per compromettere la sua salute a livelli preoccupanti: tanto che, nel 1985, i Grateful Dead gli chiedono di disintossicarsi, oppure di rinunciare al suo posto nella band. Jerry accetta di sottoporsi a un trattamento di disintossicazione, ma viene arrestato pochi giorni dopo per possesso di droga.
Il 1986 è un anno drammatico: il celebre chitarrista finisce in coma diabetico e, per cinque lunghi giorni, lascia tutti col fiato sospeso. Fortunatamente si riprende, ma lo shock organico è forte e lascia le sue conseguenze: addirittura, Jerry deve imparare a suonare la chitarra una seconda volta. Nel 1987, dalla relazione extraconiugale con Manasha Matheson (i due si sposeranno nel 1990 con una cerimonia priva di valore legale), nasce la quarta figlia di Jerry Garcia.
L’abuso e la dipendenza dalle droghe continuano ed i problemi di salute di Jerry si fanno sentire: nel 1992 i Grateful Dead cancellano il loro tour autunnale. A questo punto Garcia tenta di perdere peso e ridurre il fumo delle sigarette, ma la sue condizioni di salute si fanno sempre più critiche.
Il 1994 è l’anno in cui Garcia divorzia da Carolyn Adams per sposarsi con Deborah Koons, ma anche quello in cui i Grateful Dead entrano nella Rock and Roll Hall of Fame.
Una morte annunciata
Jerry Garcia perde la vita il 9 agosto 1995 a causa di un infarto, ma la sua scomparsa è una sorta di morte annunciata: non ha mai abbandonato davvero le droghe e negli ultimi anni le sue condizioni di salute sono ormai precarie. (Pochi giorni prima della sua morte decide di recarsi in un centro di disintossicazione di Forest Knolls ma, sfortunatamente, è troppo tardi...)
Quando si diffonde la triste notizia, numerose e spontanee manifestazioni di affetto verso Jerry Garcia si verificano in diverse città degli Stati Uniti: a San Francisco la bandiera viene posta a mezz’asta, mentre l’allora Presidente Bill Clinton esprime tutto il suo cordoglio.
Il 12 agosto 1995 si svolgono i funerali in forma privata, mentre il 13 una manifestazione pubblica - a cui partecipano circa 25.000 persone - rende omaggio a Jerry Garcia. Nell’aprile del 1996, metà delle sue ceneri vengono sparse nel fiume Gange e l’altra metà nella baia di San Francisco.
Jerry Garcia & Grateful Dead
Dopo le prime esperienze nei primi anni Sessanta, Jerry Garcia entra nei Mother McCree's Uptown Jug Champions, band che ben presto si trasforma nei The Warlocks. Nel 1965 scoprono che il nome viene già utilizzato da un’altra band e lo cambiano dando ufficialmente vita ai Grateful Dead.
La formazione vede Jerry Garcia (chitarra/voce), Bob Weir (chitarra ritmica), Phil Lesh (basso), Ron “Pigpen” McKernan (tastiere) e Bill Kreutzmann (batteria). Un anno dopo entrano in formazione Mickey Hart (batteria) e Tom Costanten (piano).
Nel corso di una carriera trentennale, la band californiana pubblica diversi album di studio ed innumerevoli live. Il background multiforme di ciascun musicista porta la band a esplorare territori assai diversi tanto che, dalla psichedelia degli esordi (celebrata in lavori come Anthem Of The Sound, 1968 e Aoxomoxoa, 1969), passano a sonorità di tipo country/folk (come testimoniano Workingman’s Dead ed American Beauty, entrambi del 1970) e, addirittura, in tempi successivi, arrivano a sperimentare song in stile disco-music. In ogni caso, il loro habitat naturale è la musica suonata sul palco (sono la live band per antonomasia...) ed il loro momento di massimo fulgore resta quello dei primi anni: quelli delle visioni acide, come le ha definite qualcuno…
Nel lineup avvengono diversi cambiamenti: l’uscita ed il successivo rientro di Mickey Hart e l’addio di McKernan (che morirà nel 1973). L’entrata dei coniugi Godchaux ed il loro successivo abbandono; l’ingresso di Brent Mydland, il quale perde la vita nel 1990 e viene sostituito da Vince Welnick…
Jerry Garcia resta il punto di riferimento, pur se non vuole essere identificato come il leader della band. Di fatto, nulla riesce a scalfire il suo carisma all’interno del lineup, mentre la sua voce, la sua chitarra liquida e il suo talento, sono sotto gli occhi di tutti: nelle lunghissime improvvisazioni dal sapore lisergico che caratterizzano ogni live dei Dead, nelle più tipiche jam dal sapore jazz, o nella trentennale collaborazione con Bob Hunter (poeta, scrittore, songwriter) che frutta la nascita di alcuni dei brani più celebri della band di San Francisco (Dark Star, giusto per citarne uno...).
Insomma, Garcia ama fondere elementi dei generi di cui è appassionato (bluegrass, folk, country, rock, jazz…) creando uno stile ed un mood difficilmente imitabili.
E’ proprio per questo motivo che nel 1995, con la scomparsa di Jerry Garcia, la band si scioglie. Manca il faro, il riferimento, e non è più possibile andare avanti.
Gli altri musicisti della band continuano singolarmente il loro percorso poi, nel 2003, si riuniscono con il nome The Dead: quasi a sottolineare che la band non è più la stessa senza Garcia.
50TH ANNIVERSARY
Lo scorso luglio 2015, per celebrare il 50esimo anniversario dalla formazione, Mickey Hart, Bill Kreutzmann, Phil Lesh e Bob Weir (i quattro musicisti degli originali Grateful Dead) si sono esibiti sul palco del Soldier Field di Chicago e del Levi’s Stadium di Santa Clara (California). Con loro tre ospiti straordinari: Trey Anastasio a sostituire Jerry Garcia, Jeff Chimenti e Bruce Hornsby. Una sorta di addio ufficiale e definitivo di una band che ha voluto chiudere il sipario con ciò che l'ha sempre contraddistinta: l'esibizione live.
L’eredità di Captain Trips
Cosa ha lasciato ai posteri un musicista che ha letteralmente segnato un'epoca? Probabilmente la sua importanza, la sua impronta, vanno oltre il valore squisitamente musicale. I Grateful Dead, di cui Jerry Garcia era l’anima, sono sempre stati identificati con i valori del movimento hippie. La leggendaria Summer Of Love del 1967 ha creato infatti nutrite schiere di Deadhead (i fan dei Grateful) che non hanno mai dimenticato gli ideali di quella piccola/grande rivoluzione.
I Grateful Dead sono stati costantemente in tour, conquistandosi sul campo fama e gloria, creando un seguito di fan nutrito e coeso. Per anni sono stati i gestori di una comune nel quartiere di Haight-Ashbury di San Francisco, fornendo aiuto ai bisognosi.
Anche l’utilizzo di droghe e in particolare dell’LSD (si diceva per aumentare il livello della percezione umana…), era un simbolo di quel movimento di ribellione pacifica e, certamente, Jerry Garcia (noto anche come Captain Trips) alla fine, ne ha pagato il prezzo più alto.
Ha lasciato tanta buona musica ed il ricordo di migliaia di giovani in cerca di pace, amore e libertà…
Non solo Grateful Dead
Nonostante adorasse i suoi Grateful Dead, Jerry Garcia amava immergersi in ulteriori progetti paralleli, quali suonare (il banjo) negli Old & In The Way assieme al suo amico David Grisman, oppure suonare con i Legion Of Mary e The Reconstruction. Senza dimenticare le sue Jerry Garcia Acoustic Band e Jerry Garcia Band. Appassionato di jazz, Garcia ha collaborato con Mel Saunders ed Ornette Coleman e dato vita alla Rainforest Band. Coinvolto anche nel country e nella cosiddetta ambient music, ha suonato (la pedal steel guitar) nei New Riders e The Purple Sage ed anche con Brewer & Shipley e con Crosby, Stills, Nash &Young.
In oltre 30 anni di carriera, il suo nome è apparso in circa 50 album, spaziando fra i generi e gli artisti più diversi, tra cui Jefferson Airplane, Warren Zevon, Tom Fogerty, Bob Dylan... sino ad arrivare a Sanjay Mishra (1995), che rappresenta la sua ultima collaborazione in studio di registrazione.
In ottemperanza alla sua passione per la pittura, negli ultimi anni Jerry Garcia si era dedicato anche alla creazione di acquerelli, litografie ed illustrazioni che intendeva commercializzare.
le chitarre di Jerry Garcia
Sono parecchie le chitarre che Jerry Garcia utilizza nella sua carriera, numerose delle quali sono strumenti di liuteria che lui battezza con diversi nomignoli.
Dopo la Guild Startfire che utilizza all’epoca dei The Warlocks e dopo le Gibson Les Paul ed SG, Garcia prende a suonare (dal 1971 al 1973) una Fender Stratocaster donatagli da Graham Nash. La soprannomina Alligator per via dell’adesivo di un alligatore posto sul battipenna, ed è costituita da un body in frassino (Ash) del 1957 e da un manico in acero (Maple) del 1963.
Nel 1973 acquista per 1.500 dollari una chitarra costruita dal liutaio Doug Irwin, che ha la tastiera in ebano (Ebony) con 24 tasti, body in Maple e Purpleheart, due humbucker ed un single coil. Jerry la soprannomina Wolf applicando l’adesivo di un lupo sotto il ponte.
Nel 1979, al prezzo di 5.800 dollari, acquista da Irwin una ulteriore chitarra, il cui body è la combinazione di più legni pesanti (Cocobolo, Maple e Vermillion). Manico in acero, tastiera in ebano e tre pickup (due humbucker ed un single coil), questa solid body si chiama Tiger ed ha l’adesivo di una tigre sotto il ponte. E’ una chitarra che Garcia ama parecchio per via del suono ricco e rotondo che sviluppa ed è una che utilizza di più nella sua carriera.
Nel 1990, alla collezione di Garcia si aggiunge una nuova chitarra – di nuovo opera di Irwin – molto somigliante alla Tiger ma più leggera, dotata di tre humbucker e controlli Midi. Costata 11.000 dollari, la nuova chitarra si chiama Rosebud e riporta l’adesivo di uno scheletro danzante con un fiore in mano.
Nel 1993 Garcia si innamora di una chitarra (copia della sua Tiger) che gli invia in dono Stephen Cripe, un aspirante liutaio. Caratterizzata dall’impiego di legni riciclati, ha il body in palissandro indiano (East Indian Rosewood), la tastiera in palissandro brasiliano (Brazilian Rosewood) e tre humbucker. Si chiama Lightning Bolt ed ha l’adesivo di un fulmine sotto il ponte.
Poco prima della sua scomparsa, Jerry Garcia riceve la copia della Lightning Bolt che Stephen Cripe questa volta ha realizzato per lui su commissione e costata 6.500 dollari. Jerry non la utilizzerà mai ma la battezza Top Hat dotandola dell’adesivo del teschio con i colori della bandiera statunitense.
Nel cosiddetto “pedal steel flirtation period” (tra il 1969 ed il 1974) Garcia utilizza alcune pedal steel guitar, tra cui una Fender Pedal Steel, una ZB Custom D-10 ed una Emmons D-10.
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