JIMI HENDRIX "Both Sides Of The Sky"
recensione
Un disco davvero interessante Both Sides Of The Sky, anche per la presenza di ospiti illustri, oltre ai ben noti Lover Boy, Stepping Stone (probabilmente il miglior momento dell’intero lavoro) e a una nuova, bellissima, versione di Hear My Train A Comin’. All’interno della tracklist spicca $20 Fine con Stephen Stills impegnato all’organo e alla voce (ricordiamo che Hendrix suonò la chitarra in Good Times Old Times apparso su Stephen Stills, 1970, il primo disco da solista del musicista americano), il quale canta poi anche in Woodstock, brano di Joni Mitchell.
Send My Love To Linda è un brano dall’incedere così crudo, sanguigno e innovativo, che pare anticipare il decadentismo rabbioso...
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dei Nirvana, concittadini del leggendario chitarrista di Seattle. (Questo brano è dedicato a Linda Keith, all’epoca la fidanzata modella di Keith Richards, che regalò a Jimi una Stratocaster e lo aiutò a farsi conoscere nell’ambiente musicale londinese…) Ma le sorprese non finiscono qui… E infatti, ecco che Things I Used To Do sfodera un chitarrista d’eccezione impegnato con lo slide: un Johnny Winter che ci regala alcuni momenti da pelle d’oca... Infine, una ulteriore chicca: Georgia Blues nella bollente versione di Lonnie Youngblood.
Registrato a New York tra il 1968 e il 1970, Both Sides Of The Sky è una ulteriore gemma marchiata Jimi Hendrix che ogni collezionista nel globo non si lascerà scappare: 10 tracce caratterizzate da una versione inedita; 10 tracce che, di nuovo, ci ricordano quanto Hendrix sia una profonda influenza per chi ha imbracciato una seicorde dopo di lui!
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