BLACK SABBATH – 50 YEARS : Incontro con Geezer Butler
di Stella Coppola
01 novembre 2019
intervista
Black Sabbath
Geezer Butler
Black Sabbath – 50 Years
Dal 26 giugno al 29 settembre 2019, il Birmingham Museum & Art Gallery ha ospitato “Black Sabbath – 50 Years”. Articolata in tre mesi, la mostra – organizzata da Home Of Metal nella città che ha dato i natali ai Sabbath – ha celebrato la loro eredità musicale richiamando migliaia di fans arrivati da ogni dove…
Birmingham Museum & Art Gallery: “Black Sabbath – 50 Years”. Organizzata questa estate da Home Of Metal (www.homeofmetal.com), a questa mostra ci siamo andati anche noi: un appuntamento con la storia dell’heavy metal a cui non potevamo rinunciare ed in più, un appuntamento con Geezer Butler il cui invito ci ha davvero lusingati!
Autentiche magie col quattro corde tra le mani, marcata musicalità e testi geniali: potrebbe essere sintetizzata così la quintessenza di Geezer Butler. Sul palco della cerimonia Tony Iommi, l’amico di sempre e compagno di band (…nonché padre dei metal riff sulla seicorde) dichiara: “lavorare con Geezer ha significato costruire il nostro muro del suono. Senza contare che ha scritto dei riff grandiosi, vedi quello che apre “A National Acrobat” per fare un esempio, e che i suoi testi non temono lo scorrere del tempo...”
Abbiamo chiacchierato con un...
l'articolo continua...
Birmingham Museum & Art Gallery: “Black Sabbath – 50 Years”. Organizzata questa estate da Home Of Metal (www.homeofmetal.com), a questa mostra ci siamo andati anche noi: un appuntamento con la storia dell’heavy metal a cui non potevamo rinunciare ed in più, un appuntamento con Geezer Butler il cui invito ci ha davvero lusingati!
Autentiche magie col quattro corde tra le mani, marcata musicalità e testi geniali: potrebbe essere sintetizzata così la quintessenza di Geezer Butler. Sul palco della cerimonia Tony Iommi, l’amico di sempre e compagno di band (…nonché padre dei metal riff sulla seicorde) dichiara: “lavorare con Geezer ha significato costruire il nostro muro del suono. Senza contare che ha scritto dei riff grandiosi, vedi quello che apre “A National Acrobat” per fare un esempio, e che i suoi testi non temono lo scorrere del tempo...”
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