Il grande ritorno di OZZY OSBOURNE

di Ken Summit
01 dicembre 2022
Chiunque l’abbia incontrato è rimasto stregato dalla sua semplicità e dalla sua cordialità. Ozzy è un uomo “del popolo”, una di quelle rockstar che potrebbero tranquillamente essere il compagno di bevute di un sabato al pub. Impossibile trovare qualcuno che non lo ami. Le tantissime, rocambolesche, storie di ordinaria follia che albergano la mente dei più, sono sicuramente una parte fondamentale dell’eredità che Ozzy lascerà a questo mondo, ma l’aspetto più bello della storia di Mr. Osbourne è un altro. La sua è la parabola di un uomo “ come tanti”, spinto da una determinazione incontrollabile, e da un amore sconfinato per la musica. 

Lasciate perdere i pipistrelli, le scorribande on the road, e le leggende che circondano il suo nome. È facile lasciarsi abbagliare da ciò che luccica, e quando si tratta di Ozzy è fin troppo semplice dimenticarsi che dietro quell’aria persa e apparentemente fuori dal mondo, si cela colui che insieme alla sua band ha inventato l’heavy metal.  

La sua voce, alla pari della chitarra funerea di Iommi, del basso pachidermico di Butler, e della batteria istrionica di Ward, è la responsabile della nascita di qualcosa che a fine anni ‘60 prende i connotati degli odierni...

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