SWITCH IT #30: JHS, Boot-Leg, Dunlop, Beetronics, Wampler, Fender
di Francesco Sicheri
01 dicembre 2024
Tutti i mesi, fra le pagine di GuitarClub, facciamo una selezione dei pedali più interessanti sul mercato grazie alla rubrica Switch It. Insieme a vari consigli per gli acquisti riguardanti ultime uscite e pedali in rivalutazione, ogni mese scegliamo una pedale da riscoprire fra i tanti presenti nel mercato dell’usato, e scegliamo un "Pedale del Mese" fra quelli correntemente in produzione.
JHS Colourbox V2 10th Anniversary
Il Colourbox di JHS di certo non è per tutti, ma è uno di quei pedali che sanno come attirare l'attenzione. Progettato per replicare il carattere sonoro delle console da studio Neve usate per registrazioni "direct-in" (DI) da un'interminabile lista di artisti, il Colour Box è molto più di un semplice pedale per chitarra: è un vero preamplificatore, EQ e distorsore multiuso. Oggi il Colourbox V2 rinasce in una versione commemorativa per il suo 10° anniversario.
Nel 2012, ho avuto un’idea folle per un pedale per chitarra che non era mai stato realizzato. - ha detto Josh Scott di JHS - Volevo creare un pedale effetti che replicasse i suoni delle registrazioni di chitarra elettrica "direct-in" di band come Beatles, Wilco e Steely Dan.
In studio, può essere usato come un vero preamplificatore, oppure...
l'articolo continua...
JHS Colourbox V2 10th Anniversary
Il Colourbox di JHS di certo non è per tutti, ma è uno di quei pedali che sanno come attirare l'attenzione. Progettato per replicare il carattere sonoro delle console da studio Neve usate per registrazioni "direct-in" (DI) da un'interminabile lista di artisti, il Colour Box è molto più di un semplice pedale per chitarra: è un vero preamplificatore, EQ e distorsore multiuso. Oggi il Colourbox V2 rinasce in una versione commemorativa per il suo 10° anniversario.
Nel 2012, ho avuto un’idea folle per un pedale per chitarra che non era mai stato realizzato. - ha detto Josh Scott di JHS - Volevo creare un pedale effetti che replicasse i suoni delle registrazioni di chitarra elettrica "direct-in" di band come Beatles, Wilco e Steely Dan.
In studio, può essere usato come un vero preamplificatore, oppure...
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per aggiungere colore e carattere alle tracce di voce, chitarra acustica, batteria, basso o tastiere. Dal vivo, può essere impiegato per trasformare il suono della chitarra o del basso, così come per la voce o per un microfono a condensatore...
Per festeggiare i 10 anni dal lancio di una delle sue creazioni più intriganti, JHS ha deciso proporre il Colourbox anche in una versione dall'enclosure dalla colorazione blu.
BOOT-LEG HIZUM
C'era una volta Boot Leg Hand Made Effectors, o perlomeno c'era fino al 2023... poi il silenzio più assoluto. Brand boutique giapponese responsabile di alcune delle grafiche più brutte mai viste su dei pedali per chitarra, Boot Leg è responsabile anche di alcuni circuiti molto interessanti.
Da più di un anno si sono perse le tracce di Boot-Leg Effectors, marchio che non ha mai approcciato il mercato italiano, ma che fra i confini giapponesi ha saputo crearsi un seguito notevole. Boot-Leg Effectors, un brand giapponese dedita alla produzione di pedali di alta qualità per chitarra e basso, è stato fondato a Tokyo nel 1996 e si è subito distinto per il suo approccio artigianale e per l'attenzione nella creazione di stompbox robusti e di livello professionale. Il motivo per cui queste righe vanno ad approfondire uno dei produttori più ombrosi del panorama internazionale, è che di recente un Hizumi, ovvero il pedale più celebre di Boot-Leg, è apparso sui radar di chi scrive. Si tratta di un esemplare usato, venuto a galla nel marasma di proposte del black friday, ed emerso proprio dai banconi di uno dei negozi più attivi nella compravendita di usato chitarristico del nostro paese.
Con un'occasione simile, era impossibile sottrarsi all'approfondire l'argomento nel consueto appuntamento con l'usato del mese.
Anzitutto è bene iniziare con una precisazione: non ci lasci intimorire dall'estetica discutibile e spesso mal congegnata dei prodotti firmati Boot-Leg. Il brand, infatti si è fatto conoscere tanto per un appeal visivo al limite dell'oscena, quanto per una controparte tecnica e circuitale di primórdine.
Ad oggi il sito web di Boot-Legi risulta inaccessibile, e l'ultima attività del brand registrata online risale addirittura al 2023, lasciando presagire scenari non piacevoli per le sorti del marchio. Malgrado ciò fino all'anno passato Boot-Leg era ancora in grado di offrire una lineup completa di ogni pedale un chitarrista possa desiderare. Tutti i pedali firmati Boot-Leg sono sempre stati contraddistinti da enclosure in alluminio pressofuso molto simili a quelle di tipo 1590C, e da un appeal curato giusto nel necessario: una placca grafica (di qualità discutibile) sul pannello superiore, un adesivo con il nome del brand sul top del pedale, ed il resto dell'enclosure lasciato al naturale. Questo approccio quasi "amatoriale" alla rifinitura estetica dei pedali, ha sempre fatto da elemento distintivo del marchio Boot-Leg. È proprio il caso di dire che il brand ha sempre puntato più alla sostanza sonora, che a quella estetica.
HIZUMI
Di quelli presenti nella lineup di Boot-Leg l'Hizumi è il pedale che ha raggiunto il maggior numero di pedalboard, in Giappone ma anche nel resto del mondo.
La parola giapponese ヒズミ (Hizumi) significa letteralmente "distorsione" o "deformazione", viene utilizzata in diversi contesti per indicare un'alterazione o una deviazione rispetto a uno stato normale o naturale. Pertanto l'Hizumi è un distorsore, ma da un brand così particolare come Boot-Leg non ci si può aspettare certo una canonica revisione di qualche distorsore già visto molte volte in circolazione. E infatti l'Hizumi ha un circuito molto particolare, che con la sola manopola della distorsione (hizumi per l'appunto) riesce a spaziare in maniera estremamente lineare fra crunch leggeri e fuzz voluttuosi.
L'Hizumi è stato prodotto in 2 versioni... Anzi, tecnicamente è stato prodotto in 3 versioni, ma sono 2 quelle legate al progetto originario. Al cuore delle due versioni dell'Hizumi c'è un circuito con due stadi di gain in serie. Ciò significa che il segnale passa attraverso il primo stadio di gain, dove viene amplificato (e possibilmente distorto), e successivamente il segnale già amplificato entra nel secondo stadio di gain per essere ulteriormente amplificato e distorto. Non è difficile comprendere, quindi, come la natura della distorsione dell'Hizumi sia generata dal livello di gain di ciascuno stadio, rendendo la corsa della manopola distorsione molto lineare nel suo passare da suoni clean con poca distorsione, ad altri che sono tipici dello stacking di più stadi di gain.
Malgrado offra un'escursione sonora dal range di distorsione molto ampio, nel caso dell'Hizumi sfruttare due stadi di gain in serie
si traduce in una risposta dinamica molto meno reattiva alla plettrata, ma anche in una maggiore compressione e maggior sustain. Il suono dell'Hizumi è molto simile ad un overdrive mescolato ad un fuzz, e l'elemento più intrigante è rappresentato dalla linearità con cui riesce a spostarsi fra questi due estremi. Ad aggiungere interesse al circuito dell'Hizumi ci pensa il controllo Range, che potrebbe essere identificato come il controllo di tono del pedale. Il controllo Range lavora in verso contrario, e questo significa che con la manopola settata al massimo (verso destra) il pedale arriva a disattivare completamente il controllo Range, lasciando passare il suono originale dello strumento con un EQ inalterata. Lavorando con il controllo Range ruotando la manopola in senso antiorario, si andrà a lavorare sulle medie e medio-basse frequenze con un taglio che permette di scavare il suono in modo non troppo diverso da quello del controllo di tono di un Big Muff.
HZM-1.0 & HZM-1.2
Come già anticipato, le versioni principali dell'Hizumi sono due. Il layout delle due è identico, e a livello "strutturale" lo è anche il circuito, che però nella seconda variante introduce un cambiamento fondamentale per il carattere sonoro del pedale.
L'Hizumi HZM-1.2 differisce dall' HZM-1.0 per l'introduzione di un circuito a 2 stadi di gain in serie, basato su transistor al germanio. Si tratta di una differenza sostanziale nella reso sonora finale, perché il germanio interviene sul comportamento del pedale donandogli una morbidezza che nell'HZM-1.0 non si ritrova in maniera così spiccata. Il modo migliore per avere un riscontro di tale differenza è concentrarsi sull'attacco della nota, così come sul modo in cui le alte frequenze e le armoniche si comportano quando la distorsione raggiunge livelli molto alti. In casi simili, una delle peculiarità più spiccate del germanio è quella di stondare le asperità, ed è percepibile soprattutto quando il plettro incontra la corda.
JAPAN BOUTIQUE
Nel momento in cui queste righe vengono pubblicate, l'unico Boot-Leg Hizumi disponibile in Italia risulta in vendita da svariati mesi. Non è certo qualcosa di strano, perché anche a fronte di componentistica di qualità il marchio giapponese non ha mai attecchito sufficientemente (laddove sia mai stato distribuito o disponibile per l'acquisto) nel BelPaese.
Si tratta di un pedale distorsione molto versatile, capace di mettersi al servizio di un vasto spettro di suoni. L'Hizumi è un pedale insospettabile, perché il comparto estetico di casa Boot-Leg non fa un buon lavoro nel garantire sicurezze. A metà fra l'overdrive e il fuzz, passando per la distorsione senza mai preoccuparsi troppo di incontrare le regole di un'unica etichetta: l'Hizumi è una scelta per esperti. In Italia è pressoché impossibile vederne un esemplare all'interno di una pedalboard, e non è così facile trovarne uno all'interno di una collezione. Durante il periodo di sconti legati al Black Friday, l'unico Hizumi (versione HZM-1.2) disponibile in Italia è stato offerto a soli €79,00. Si tratta di una cifra quasi offensiva per il tipo di qualità offerta dal pedale, ma più che giustificata in relazione alla conoscenza che il nostro paese ha dei prodotti Boot-Leg. Chiunque si trovasse di fronte alla possibilità di acquistare un Boot-Leg Hizumi, sappia che - date le attuali quotazioni internazionali - non varrebbe la pena spendere più di €120,00, cifra comunque più che irrisoria per la qualità sonora del pedale in questione.
Più che una gemma, un vero e proprio unicorno per il nostro paese.
HIZUMI 2.0 Quattro Valvole
Anche soltanto la denominazione in lingua italiana potrebbe valere come motivo di interesse, ma l'Hizumi HZM-2.0 Quattro Valvole è qualcosa di molto intrigante sotto svariati punti di vista. Si tratta di una variante estremizzata del concetto espresso con le due versioni precendeti dell'Hizumi. La grafica di derivazione hot-rot dell'HZM-2.0 incarna molto bene l'idea sonora alla base di un pedale che riprende il circuito a due stadi di gain in serie, ma la porta ad un livello molto più estremo. Il "Quattro" del nome deriva, infatti, da un circuito che implementa quattro stadi di distorsione, elevando su nuovi livelli quanto già visto con le altre due manifestazioni dell'Hizumi. A caratterizzare la versione Quattro Valvole troviamo anche un controllo Bottom, pensato per lavorare espressamente sulle basse e medio-basse frequenze, così da gestire al meglio la risposta in rapporto alla grande disposizione di saturazione del pedale.
{Il Giappone è sempre ricco di sorprese. L'Hizumi diBoot-Leg è un pedale che si trova raramente in Italia, ed oltre alla possibilità di crescita del suo valore.collezionistico, può vantare anche qualità sonore di altissima qualità.
JIM DUNLOP Eric Clapton Cry Baby Signature
Dunlop presenta l'EC95 Eric Clapton Cry Baby Wah un tributo ai 60 anni di carriera di Eric Clapton, uno dei chitarristi più iconici nella definizione del suono del rock 'n' roll. Dalla sua avventura con gli Yardbirds, passando per la rivoluzione chiamata Cream, per arrivare - infine - alla sua carriera solista: Dunlop afferma che questo pedale riesce a catturare le sfumature dinamiche ed espressive del wah che ha reso il suono di Clapton più leggendario.
Nel 1986, Clapton ha iniziato una collaborazione con Jim Dunlop Sr., diventando uno dei primi e più influenti utilizzatori del Cry Baby. Questo legame, che prosegue ancora oggi, ha portato Dunlop a celebrare il chitarrista con l’EC95 Eric Clapton Cry Baby Wah, un pedale progettato per offrire il timbro ricco e vibrante che Clapton ha utilizzato per creare alcuni dei più celebri assoli della storia.
Che si voglia evocare le tonalità incandescenti dell’epoca Cream o aggiungere un tocco distintivo alle proprie esecuzioni, questo pedale si propone come il nuovo candidato per l'esplorazione di nuove ispirazioni. Basato sul celebre GCB95 Cry Baby Standard Wah, il pedale si presenta con uno chassis robusto e una raffinata finitura dorata, che celebra in modo elegante i 60 anni di attività musicale di Clapton.
Con la sua finitura dorata, senza alterare la ricetta originale, l'EC95 Eric Clapton Cry Baby Wah è un tributo all'eredità chitarristica e musicale di uno dei più grandi ad aver mai fatto scorrere le mani sul manico di una chitarra: Eric Slowhand Clapton.
BEETRONICS Larva Morphing Phaser
Un phaser con due anime che si uniscono grazie al morphing... ma anche un Vibe e un Preamp
Il nuovo Beetronics Larva è un phaser a 6 stadi, con due sezioni dotate di Rate e Depth indipendenti. I due lati del pedale possono fondersi, passando dall'una all'altra senza interruzioni grazie al morphing. La possibilità di un footswitch dedicato al tap tempo della funzione "ramp up" permette di determinare la scansione ritmica con cui l'effetto metterà in atto il morphing fra le due sezioni del phaser. Queste sono soltanto alcune delle tantissime funzioni che il Larva mette a disposizione, fra le quali si trova anche la possibilità di sfruttare il pedale in modalità Vibe, oppure in modalità Preamp. Così come Beetronics ha già mostrato con molti altri dei suoi pedali, il Larva si propone come una take inedita sul mondo dei phaser.
BEHRINGER Centaur Overdrive
Proprio quando si era dato per assodato che il mondo non avesse bisogno dell'ennesimo clone del Klon Centaur, ci pensa Behringer a riscaldare i cuori dei chitarristi in cerca di una nuova ragione per alzarsi al mattino.
€79,00 consentono di mettere nella propria pedalboard il Centaur Overdrive, replica economica del pedale overdrive più discusso nella storia della chitarra, realizzata in modo da rievocare non soltanto il suono, ma anche l'estetica del celebre pedale dorato.
Il Centaur Overdrive segue quanto fatto da Behringer con il Tone Bender, e prova a condensare in una cifra contenuta sia il suono, sia l'appeal del Centaur. I controlli a disposizione sono ovviamente quelli di Gain, Treble e Output, ed il comportamento del Centaur Ovedrive ricalca esattamente quello dell'originale. Anche soltanto dieci anni fa sarebbe stato impensabile credere di potersi avvicinare al suono del Klon Centaur con un pedale venduto a meno di €80,00, ma nel mondo dell'effettistica per chitarra sono cambiate molte cose.
Ciò che non cambia mai è l'essenza stessa di Behringer, brand che ha sempre fatto proprio il credo della riproposizione in chiave economica di grandi classici del mondo dell'audio e della chitarra nello specifico.
Se si dovesse trovare un difetto al Centaur Overdrive, però, sarebbe sicuramente quello della poca inventiva. C'è stato un tempo in cui i pedali Behringer, pur prendendo a piene mani da circuiti consolidati da altri brand, lavoravano di fantasia nel creare qualcosa che riuscisse perlomeno a distaccarsi dall'originale. Anche con cloni così spudorati, non dovrebbe mai mancare un po' di creatività... non trovate?
FENDER Hello Kitty Fuzz
Nel mondo della chitarra elettrica convivono in pace strumenti pensati per i suoni più brutali, e pedali fuzz dal colore rosa dedicati al famoso gatto giapponese. Fender prosegue la sua storica relazione con Hello Kitty con il nuovo Fuzz, pedale che ha immediatamente catturato l'attenzione di collezionisti ed appassionati. L'Hello Kitty Fuzz non è una variante del Fender Hammertone Fuzz di casa Fender, o perlomeno non del tutto. Rispetto alla versione Hammertone, l'Hello Kitty Fuzz mette in campo diodi al silicio per un fuzz che - in maniera quasi ovvia - affonda le radici negli anni '60 e '70. Il gain a disposizione è molto, anzi moltissimo, mentre la risposta dinamica non è quella che in molti richiedono ad un Fuzz (solitamente pensando al Fuzz Face come principale rappresentante della categoria). Rispetto all'Hammertone non c'è un toggle per l'on/off di un lato octave, ma l'Hello Kitty Fuzz bilancia tutto con un comparto estetico che sa soddisfare i tanti fan del gatto più famoso del Giappone.
WAMPLER Catacombs
Dalla mente di Brian Wampler arriva il Catacombs, un nuovo pedale creato per combinare riverbero e modulazione in un gran numero di modalità e combinazioni. Al cuore del pedale c'è un sistema che permette di sfruttare simultaneamente uno di sei delay a disposizione, e uno di cinque diversi riverberi. Ogni programma del Catacombs offre un tap-tempo e può essere salvato in uno degli otto preset integrati per essere richiamato agilmente. I delay e i riverberi possono essere utilizzati in mono, stereo, in parallelo o in serie. L'acquisto del pedale include anche una versione software completa del Catacombs in versione plugin nei formati AAX, AU e VST3 per Mac e PC, gratuito per tutti al moento della registrazione online della garanzia del prodotto.
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