WES A PITTSBURG, Jacques Lesure intervista George Benson
intervista
Testo di Jacques Lesure
Traduzione e adattamento di Luca Conti
«Bisogna dire le cose come stanno», racconta uno dei più importanti chitarristi del jazz moderno. «Wes era una spanna sopra gli altri. Prima di lui, in cima alla lista c’era Kenny Burrell, ma poi non ci fu più niente da fare.»
Nel 2019 veniva pubblicato Wes’s Best: The Best Of Wes Montgomery On Resonance. In quell’occasione Jacques Lesure fece qualche domanda a George Benson, che Wes l’aveva conosciuto molto bene, provando a carpire da lui alcuni dei segreti dietro la musica di Montgomery.
Quand’è che hai sentito Wes per la prima volta? Ricordi il disco preciso?
Nel 1961. L’anno precedente, Wes aveva vinto la categoria «nuovo talento» nel referendum di Down Beat. Il primo suo brano che ascoltai – avevo diciassette anni – fu While ...
l'articolo continua...
Sei già registrato?
accedi per leggere l'articolo completo
Podcast
Album del mese
Willie Nelson
My Life, è una lunga storia...
Il Castello/Chinaski Edizioni
My Life, è una lunga storia... Ebbene sì, si tratta dell’autobiografia che Willie Nelson ha messo a punto con David Ritz, tradotta in italiano per...
The Decemberist
As It Ever Was, So It Will Be Again
Yabb Records
Tredici nuovi brani, di cui – dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo – una lunga suite di circa 20 minuti: si tratta...
Ray Lamontagne
Long Way Home
Liula / Thirty Tigers
Se c’è una domanda che possiamo rivolgere a Ray LaMontagne, è questa: com’è che ogni suo nuovo lavoro si impone a rotazione e non lascia...