Filippo Cosentino "Andromeda"

di Francesco Sicheri
13 settembre 2018

recensione

Filippo Cosentino
Andromeda
Nau Records
Il mito racconta di come Andromeda, figlia di Cefeo e di Cassiopea, fu incatenata ad uno scoglio per essere divorata da un mostro inviato da Poseidone, il quale aveva deciso di punire Cassiopea per l’estrema vanità dimostrata con l’aver affermato d’essere la più bella delle Nereidi. A salvare la fanciulla ci pensò Perseo che, giunto in groppo a Pegaso (il celebre cavallo alato), uccise il mostro inviato da Poseidone con l’aiuto della testa di Medusa (da lui stesso appena recisa), e successivamente sposò Andromeda.

Un’introduzione così insolita per le nostre pagine si rende necessaria nel momento in cui si vada a parlare di Andromeda (per l’appunto) nuovo progetto artistico di Filippo Cosentino, il quale ha voluto mettere in musica una riflessione sugli aspetti mitologici e astronomici legati alla figura di Andromeda, che da tempo affascina il chitarrista piemontese di origini siculo-calabresi.
 
La storia affascinante di questo mito ci insegna che in qualsiasi momento possiamo essere attratti dalla bellezza e che nonostante alcune disavventure che inevitabili nel percorso della nostra vita, c'è qualcuno pronto ad affiancarci, a sostenerci e il più delle volte ad amarci. Si dice inoltre che le stelle stiano lì appiccicate in cielo per ricordarci tutto...

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questo. Il disco è una costante ricerca creativa di cose che potrebbero sembrare in contraddizione ma che in realtà non lo sono.


In Andromeda si calcano territori sonori che hanno a che fare principalmente con il jazz, ma che da questa base sonora si allargano a immagini proiettate su tele che sconfinano senza timore dei limiti di genere. Nell’album si alternano chitarra classica, archtop e acustica baritona, strumento (quest’ultimo) per il quale Cosentino è riconosciuto come uno dei più importanti interpreti europei. Ekkehard Wölk al piano f orte, Johannes Fink al contrabbasso e Andrea Marcelli alla batteria, contribuiscono a definire l’immaginario sonoro entro cui Andromeda si libera dalle proprie catene e rinasce nei racconti di una chitarra pronta a scalfirne le gesta.

Andromeda offre un ascolto suggestivo, a tratti poetico, pregno carica emotiva e per questo in grado di tratteggiare in maniera quasi cinematografica le gesta narrate dal mito.

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