CAFIM, un traguardo che segna la storia degli strumenti musicali!
Dallo scorso 1° luglio 2018, infatti, il China’s State Council’s Customs Tariff Commission ha stabilito una significativa riduzione dei dazi di importazione riferiti a numerose tipologie di prodotti. In quanto agli strumenti musicali, i precedenti dazi del 17,5%, 21% e 22% passano al 10%.
Ciò si traduce in un sostanziale benefit sia per l’industria che per l’artigianato mondiale che da ora, non più penalizzati da dazi così gravosi, vedrà incrementare le vendite e la diffusione dei propri prodotti nell’importante mercato della Cina, favorendo al contempo un rapido e consistente sviluppo anche del suo mercato interno.
Come è semplice intuire, la straordinaria notizia ha scaturito l’ovazione dei numerosi brand del mercato internazionale degli strumenti musicali, i quali hanno ringraziato CAFIM e il suo Presidente per il lavoro svolto e l’obiettivo raggiunto.
Al coro dei ringraziamenti si è aggiunta la voce della statunitense NAMM (National Association of Music Merchants) che ha provveduto a diffondere la notizia tramite i canali ed i media più diversi.
L’obiettivo di CAFIM è quello di continuare...
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a intervenire sulle azioni di tutela e di sviluppo dell’industria musicale e della distribuzione musicale europee, oltre che ad incrementare le iniziative della Confederazione di promozione e diffusione nel campo dell’Istruzione e della Cultura, della pratica musicale intesa come materia curricolare, come elemento imprescindibile nella formazione scolastica dei nuovi cittadini. Non è un caso che il motto della CAFIM sia “incoraggiare l’apprendimento e la passione per la musica in Europa!” Il traguardo appena raggiunto ne conferma appieno gli intenti.
Master Music
la parola a Claudio Formisano (Presidente CAFIM)
“Encouraging the learning, playing and appreciation of music throughout Europe” è il motto che sintetizza appieno gli intenti di CAFIM (Confederation of European Music Industries). Tu sai che le nostre riviste non masticano numeri e statistiche di mercato, tuttavia siamo interessati a saperne qualcosa di più: ci spieghi quali sono gli intendimenti di CAFIM?
I fondamentali sono due: il primo consiste nella promozione, da parte di ognuno, del “Made In” del proprio Paese in quanto la quasi totalità dei nostri confederati è composta da produttori. Il secondo, consiste nel compiere in maniera condivisa e congiunta azioni, iniziative, progetti, alleanze per la promozione della pratica musicale in tutto il mondo per i benefici ben noti che essa fornisce a chiunque la pratichi e a qualunque livello.
Oggi è arrivata la notizia della significativa riduzione dei dazi import da parte della Cina. In buona sostanza, il mercato cinese dello strumento musicale intende sviluppare la diffusione dei marchi mondiali agevolandone l’importazione: il che si traduce nell’incremento delle vendite degli stessi brand mondiali. Un risultato a dir poco clamoroso: come ci siete arrivati?
La trattativa iniziata tre anni fa tra Cafim e CMIA, la più grande e prestigiosa associazione Cinese del settore musicale che comprende produttori, distributori, rivenditori e scuole di musica, nei panni del neo Presidente Mr. Wang Shicheng, aveva dato un primo risultato parziale dopo un solo anno, ma assolutamente insufficiente in quanto era stata prevista una diminuzione di dazi su pochissime famiglie di strumenti e soltanto per prodotti il cui costo all’importazione superava i 50.000 USD. La cosa ci ha indotti a un nuovo incontro lo scorso ottobre 2017 in occasione del Music China. In quella occasione ci siamo dati 12 mesi di tempo per ottenere risultati tangibili e, grazie all’intervento di Mr. Wang, lo scorso giugno sono stato informato del grande cambiamento che rispecchiava quasi tutte le nostre richieste. Tuttavia, non ho reso pubblica la notizia sino a quando non l’ho vista pubblicata sul gazzettino ufficiale del Ministero dell’Economia Cinese.
Il mercato cinese è quindi pronto a ricevere strumenti musicali “firmati”, consentici il termine… tu che sei un esperto di marketing, che tipo di previsione ti senti di fare riguardo alla loro progressiva diffusione?
L’effetto di questo grande cambiamento è difficilmente calcolabile nell’immediato futuro in quanto parliamo di un mercato così grande e di una riduzione così forte che l’unica affermazione che mi sento di fare in questo momento è che sicuramente questa riduzione di dazi darà una spinta fortissima alle industrie, alle manifatture e all’artigianato di tutto il mondo e, di conseguenza, un grande sviluppo del mercato domestico cinese.
In Cina il desiderio degli strumenti made in Europe coinvolgerà inevitabilmente anche la diffusione e le vendite dei marchi italiani: hai già ricevuto i commenti dei vari staff manageriali italiani? In tutti i casi, immaginiamo reazioni stratosferiche…
La notizia ha avuto un effetto progressivo per cui man mano che la notizia si è diffusa ho ricevuto molti segnali di apprezzamento e complimenti, sia dall’Italia che dall’estero, per i quali ringrazio pubblicamente.
Per chiudere, qual è il tuo personale pensiero riguardo all’operazione-dazi? Sei orgoglioso del lavoro svolto da te e dallo staff CAFIM?
Come potrei non esserlo? Al tavolo delle trattative tra CMIA e CAFIM sono sempre stato affiancato da grandi produttori Europei come Bluthner, Buffet Crampon, Petrof, Vandoren, Grotrian, Marigaux,e molti altri che non cito perché sono troppi ma certo non meno prestigiosi, che si sono alternati e con i quali abbiamo fatto team: una massa critica che ha dato questi risultati e che ringrazio ancora una volta.
Ma la mia soddisfazione maggiore è stata essere riuscito a dare al nostro settore, in una delle fasi più critiche degli ultimi anni, un contributo così importante e concreto.
C’è ancora molto da fare, ora Cafim è impegnata per ottenere l’esenzione totale dell’industria musicale dal provvedimento CITES relativo ai palissandri dalbergia, dove abbiamo già ottenuto due importanti risultati.
Abbiamo rilanciato in Italia, in partnership con AIPFM e MIBAC, la Festa della Musica che in soli tre anni ha dato risultati positivi inimmaginabili, andati ben oltre le più rosee ed ottimistiche previsioni.
Abbiamo intenzione di incrementare ancora molto questo evento, perché agli italiani piace molto e lo spazio di crescita c’è, e lo vorremmo fare coinvolgendo attivamente anche il mondo dei rivenditori di strumenti musicali che non si è ancora reso bene conto delle dimensioni di questo evento e delle possibilità che offre. Cito qualche numero per rendere l’idea:
Città coinvolte 700 c.ca
Artisti esibiti 45.000 c.ca
Iscrizioni ricevute da artisti 2.129
Punti Vendita Carrefour 243
Concerti organizzati da Feniarco 104
Luoghi MiBAC 92
Pro Loco 86
Case circondariali e di reclusione 46 (Ministero Giustizia)
Città estere (MAECI) 35
Aeroporti (Assaeroporti ed ENAC) 22
Bande e Fanfare 19 (Ministero della Difesa)
Sedi ARCI 9
Stazioni Ferroviarie in Calabria 9
Credo che questi dati si commentino da soli e spero che fungano da sprone per tutta la filiera musicale che potrà avere maggiori dettagli andando su AIPFM- Festa delle Musica- MIBACT o contattandomi via e mail. Claudio.formisano@master-music.it
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