RICHIE KOTZEN Nomad

di Nena Lopez
12 settembre 2024

recensione

Richie Kotzen
Nomad
BMG Records
Composto, suonato e registrato da Kotzen in prima persona, Nomad accoglie otto brani tramite cui egli scandaglia i territori del suo background generando quell’intrigante mescola fatta di R&B, rock dei Settanta, soul e funk di cui si nutre da sempre.
Chitarra tra le mani e tecnica da vendere tra le dita, Kotzen non a caso si colloca nel gotha dei virtuosi della seicorde sin dai Novanta; ma è anche un talentato vocalist ed inoltre padroneggia con stile basso, batteria e pianoforte... Che la poliedricità gli appartenga non è un mistero.

“Sono cresciuto ampiamente esposto alla musica soul, funk e all’R&B, ma allo stesso tempo ero un fan dell'hard rock. Ho sviluppato quindi delle dinamiche in cui si sentono elementi dei Parliament o di Curtis Mayfield e allo stesso tempo l'influenza dei Bad Company di Rod Stewart...” – ha detto Kotzen parlando della sua musica – “Poi, quando ho iniziato a prendere la chitarra più sul serio, sono stato attratto dalla fusion e da band come Dixie Dregs e Return To Forever, per non parlare del lavoro di Allan Holdsworth. Si tratta di una miscela stravagante ma direi che è la formula perfetta che mi permette di sviluppare il mio sound...”...

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Se da un canto è proprio questa miscela a tratteggiare il carattere del nuovo album di Kotzen, dall’altro sono i suoni puliti come non mai della sua chitarra, a forgiarne l’imprinting, come lui stesso ha confermato: “Rispetto al mio album precedente, qui ci sono un sacco di parti soliste con un suono di chitarra molto pulito. Non so se è l’età, ma oggi mi divertono meno i suoni distorti e di più i suoni puliti i quali, peraltro, ti fanno sentire la rotondità delle note che suoni...”

In effetti Kotzen non rinuncia agli assoli di chitarra e ai suoni più puliti, ma è un dato di fatto che oggi egli punti il suo radar sulla costruzione armonica di ogni singolo brano, così come il suo nuovo album prova appieno e così come egli stesso ha rivelato a Total Guitar: “Ci sono alcuni lunghi assoli e interessanti cambi di accordo nel disco, ma non si è trattato di suonare un tipico riff e dire ‘okay, qui c’è un assolo di otto misure e una semplice progressione’. I brani sono decisamente complessi dal punto di vista armonico e mi auguro che piaceranno a chi li andrà ad ascoltare...” Kotzen imprime dunque un cambio di direzione al suo guitar playing: non più scintille e fuochi d’artificio, o meglio giusto quando e se occorre, ma fraseggi tesi a fondersi con le melodie cantate dalla sua voce.

Per le registrazioni del disco Kotzen ha privilegiato la sua iconica Telecaster del 1996 riverniciata nella finitura Tobacco, collegata all’altrettanto iconica testata valvolare Marshall 1959 HW e a un cabinet 4x12” con i Celestion Creamback. In quanto ai pedali, naturalmente non ha rinunciato al suo multi-effetti signature Tech 21 RK5. “Non c’è niente come suonare con un grandioso ampli davanti e null’altro...” – ha rivelato Kotzen – “E’ come il cibo italiano, ricette non complicate e ingredienti straordinari. Se ricerchi un suono ritmico grandioso, utilizza una ricetta semplice!...”
Kotzen ha suonato tutti gli strumenti nel disco, chitarra, basso e batteria, affidando quest’ultima rispettivamente a Dan Potruch e Kyle Hughes, nei brani Nihilist e Theese Doors.

Fotografia della statura di un Kotzen motivato a scrivere, suonare e cantare, Nomad è stato mixato e masterizzato da Jay Ruston (Anthrax, Stone Sour, Steel Panther, Avatar, Uriah Heep...). L’album uscirà il 27 settembre 2024 nei formati CD, vinile e digitale.

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