SCHECTER SUNSET EXTREME SERIES

di Andrea Martini
01 maggio 2024

test

Schecter
Sunset 6 Extreme
Chitarra elettrica
Schecters Guitars non è soltanto il simbolo di metal e shredding, ma di un brand capace di traghettare le proprie competenze in habitat sonori ad ampio spettro, e prova ne è la versatile Sunset Extreme Series, costituita da quattro solid body a doppia spalla mancante, proposte nelle versioni a 6 e 7 corde e nelle relative incarnazioni per i chitarristi mancini. Finiture: Scarlet Burst e Grey Ghost.

È sufficiente uno sguardo per intuire che le Schecter Sunset Extreme Series intendono riporre nella versatilità i propri assi nella manica; dunque, features di bordo destinate alle performance più intense e impegnative ma non necessariamente nei territori più hard&heavy; una gamma sonora capace di consegnare dalle distorsioni più estreme alle timbriche più pulite e cremose e, in aggiunta, un’estetica elegante di grande impatto.



SUNSET-6 EXTREME
Acero, palissandro, nyatoh ed ebano (questi i legni impiegati nella costruzione della Schecter Sunset-6 Extreme) culminano in un eccellente mix di sonorità caratterizzate da definizione, articolazione e sustain, mentre il manico veloce e filante, con scala di 25,5” e tastiera di 24 tasti, fornisce al chitarrista l’approdo sicuro per la propria tecnica ed espressività. L’hardware di bordo consegna solidità ed efficienza, mentre i due pickup Schecter...

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USA aggiungono ottani a una miscela di per sé già in ebollizione. L’aspetto estetico, infine, appaga ogni stilema legato a design e raffinatezza.
Ma procediamo con ordine e andiamo a vedere da vicino la Schecter Sunset-6 Extreme, la versione a sei corde, come la sua denominazione lascia intuire.

BODY
Smussature ergonomiche pronunciate, tacco scolpito, doppia spalla mancante (con i cornetti appuntiti asimmetrici) e l’eloquente Ultra Access ad assicurare l’agile accesso della mano a fondo manico, il body della Schecter Sunset-6 Extreme intende consegnare il massimo in quanto a comfort e suonabilità.
In quanto ai legni, Schecter sceglie il Nyatoh per il body, sormontato da un top in Flamed Maple (acero fiammato): il primo a favorire la fioritura degli armonici e dei registri medio-bassi, ed il secondo a consegnare limpidezza e cristallinità: il tutto per tradursi in un tandem costruttivo pensato all’insegna del balance, attacco e sustain del suono.
Una chicca costruttiva: il bottone per la tracolla è avvitato nella parte posteriore del cornetto superiore; quest’ultimo, viene quindi meno sollecitato dalla trazione della stessa tracolla, oltre che fornirle un ancoraggio più naturale e resistente; inoltre, posizionato in tal modo, lo stesso bottone non è in vista. Un accorgimento tecnico raffinato che tiene conto anche del fattore estetico.

MANICO E TASTIERA
Con il suo profilo sottile Ultra Thin C (19mm al primo tasto e 20mm al dodicesimo), il veloce manico della Sunset-6 Extreme con scala 25,5”, si compone di 5 strati di acero/palissandro per la brillante articolazione del suono su tutti i registri.
Al suo interno alloggiano barre di rinforzo in fibra di carbonio a consegnare la stabilità anche nelle performance più energiche ed aggressive, mentre la giunzione manico/body, di tipo bolt-on (manico avvitato, in questo caso con cinque viti) provvede a favorire la trasmissione delle vibrazioni e la proiezione del suono.
Riassumendo, si tratta di un manico veloce e filante, pensato per la scorrevolezza ed il comfort del playing e per consegnare brillantezza al suono generato.

La tastiera, con radius di 16”, si avvantaggia di un magnifico ebano scurissimo (proprio come l’ebano deve essere...), il quale concorre alla cristallinità e sustain del suono; confortevole al tatto e decisamente scorrevole, la tastiera della Schecter Sunset-6 Extreme consente alla mano di non affaticarsi nelle escursioni più impegnative e veloci. Ma non è tutto ed infatti, ad enfatizzare l’agilità del playing, ecco che interviene la profondità del cornetto inferiore, la quale consente alla mano di raggiungere il 24esimo tasto senza alcuna difficoltà; in sostanza, il paradiso del chitarrista più tecnico e dello shredder.
24 tasti X-Jumbo in acciaio corredano la tastiera della Sunset-6 Extreme, così come i peculiari segnatasti Offset Metal Rings (dei piccoli anelli in alluminio) collocati sulla parte superiore fino al 12esimo tasto e, a seguire, nella parte inferiore: a chiusura, il 24esimo tasto evidenziato da ben tre metal-rings. In quanto al capotasto, la chitarra si appropria di un GraphTech XL Black (mm 42).
Due parole infine sul truss-rod: agilmente regolabile dal fondo del manico, è dotato di Spoke Wheel provvista di fori affinché sia ruotata con apposita brugola o con un cacciavite di piccolo diametro.

HARDWARE
L’accattivante paletta in stile Schecter ospita le sei meccaniche di tipo autobloccante (Locking) firmate dal brand californiano, in finitura Black come il resto dell’hardware: bassa resistenza, ruotano bene e rispondono senza gioco alla tensione delle corde ed in più, grazie al bloccaggio, l’accordatura tiene alla perfezione; un dettaglio non di poco conto...
Il ponte (fisso) è un Schecter Diamond Hardtail: poco invadente nelle sue dimensioni ed efficace nelle regolazioni, contribuisce alla stabilità dell’accordatura.

ELETTRONICA
La Sunset-6 Extreme si avvantaggia di due humbucker firmati Schecter USA – un Pasadena al manico ed un Sunset Strip al ponte – realizzati dal brand nella propria sede, nella Sun Valley californiana. Magneti Alnico 5 per il Pasadena e i suoni morbidi e articolati, e magneti Ceramici 8 per il Sunset Strip e i suoni più spinti e selvatici. Entrambi con un elevato segnale in uscita, sprigionano potenza e volume, quest’ultimo lievemente più enfatico per il pickup al manico. Un solo controllo del volume con funzione di split-coil.
Passando da un pickup all’altro tramite il selettore a 5 posizioni, ecco che si attraversano vasti territori sonori: in quanto ai suoni puliti, volume potente dal Pasadena (al manico), meno dal Sunset Strip (al ponte), con una logica e minima diminuzione delle frequenze basse, più percettibile con il selettore in terza posizione (entrambi i pickup).
In quanto ai suoni saturati, i due humbucker si trovano a loro agio con i volumi più elevati, mentre nel caso si utilizzi la chitarra con amplificatori di minor portata, ecco che necessiteranno dell’ausilio di un pedale-effetto. A riprova di ciò, abbiamo collegato la Sunset-6 Extreme a una testata Marshall JMP-45 Plexi con un cabinet 1969 e, a quel punto, il potenziale dei due humbucker Schecter USA, sia con i puliti che con i distorti, si è manifestato in tutto il suo splendore...

IN BREVE
Agile, efficiente, congegnata all’insegna del comfort. Suoni puliti eccezionali, aggressivi se saturati, per un’ampia palette di sonorità. Compagna ideale per le session e i tour più intensi. E, in aggiunta, con una finitura (che sia Grey Ghost o Scarlet Burst) impossibile da non notare. Tutto questo è la Schecter Sunset-6 Extreme... sempre pronta a suonare.

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