FLATTLEY PEDALS Revolution (Dynamic Overdrive)
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Dalla contea del Gloustershire, nel Sud dell’Inghilterra, Paul Flattley e la sua famiglia hanno deciso di cavalcare il verbo di un tipo di artigianato che nel mondo chitarristico è destinato a diventare sempre più raro. Pur se è chiaro che il trend odierno porterà al progressivo assottigliamento dell’utilizzo delle canoniche pedaliere composte da stompbox, il mondo dell’effettistica per la chitarra non è ancora completamente pronto ad abbandonare i prodotti analogici a favore di piattaforme digitali come modeler e profiler ed è questa la ragione per cui marchi boutique come Flattley possono ancora trovare il loro spazio portando avanti una filosofia atta a privilegiare in maniera inequivocabile la qualità e l’unicità dei prodotti proposti. In sostanza, i dettami che Paul Flattley sembra aver posto come fondamenta per il suo marchio.
IL BRAND E IL SUO CATALOGO
Dopo 30 anni di...
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lavoro nel settore dell’avionica aeronautica, spesi soprattutto al lavoro su elicotteri, Paul Flattley ha deciso di unire la sua passione per la musica e la chitarra alle competenze elettroniche maturate nel corso del tempo. Da questa unione è nato Flattley Guitar Pedals, brand che punta, anzitutto, alla realizzazione di prodotti per chitarristi, legati da un’unica visione generatrice.
Anzitutto Flattley Guitar Pedals spalma la produzione in due linee di effetti, Platinum e Silver. La prima è quella che si appropria di tutti quei dettagli che contraddistinguono inequivocabilmente il brand, mentre la seconda è la linea più economica degli stessi pedali, privati essenzialmente di quell’estetica che rende riconoscibile a colpo d’occhio quelli della Platinum Series.
La maggior parte dei componenti dei prodotti firmati Flattley Guitar Pedals viene realizzata nel Regno Unito: tutti i processi produttivi e di assemblaggio vengono realizzati in un raggio di chilometri limitato – ha detto Paul Flattley – con l'obiettivo di ridurre al minimo l'impronta di carbonio e di garantire che i pedali Flattley siano realmente Made in England". Dalla grafica alla verniciatura, passando per le PCB, tutto il possibile viene realizzato o acquistato in Inghilterra, fattore che ovviamente va ad incidere sul prezzo finale dei pedali. Una scelta che dimostra la tenacia e la forza dietro il pensiero che muove il brand britannico.
REVOLUTION DYNAMIC OVERDRIVE
Con un enclosure dalla finitura damascata, in cui si intrecciano dei calavera (teschi messicani), il Revolution Overdrive, pedale di punta di casa Flattley, non passa certo inosservato. Al momento il brand non ne propone la variante economica per la linea Silver, ma un dato è certo, questo pedale sa come farsi riconoscere.
Il nome Revolution Dynamic Overdrive è una chiara indicazione del suo carattere: Revolution, perché parte da un circuito-base molto celebre per rivoluzionarne i connotati; Dynamic, perché punta tutto su una risposta dinamica modificabile secondo tre diverse modalità d’uso; Overdrive, perché il cuore di questo pedale rimane sempre e comunque quello di un pedale drive non ancora pronto ad essere categorizzato fra le distorsioni più pesanti.
COSTRUZIONE
I tratti salienti del Flattley Revolution Overdrive non si limitano ad un look inconfondibile, ma si estendono anche ai dettagli più minuziosi. Anzitutto l’impatto generale del pedale è di quelli che ci si aspetta quando si affronta una spesa di €319,00. Non ci si trova dunque nella fascia economica del mercato, e pertanto non ci si accontenta soltanto di un buon suono. Look a parte, fattore la cui valutazione è una questione estremamente soggettiva, il Revolution offre una sensazione di manifattura solida, basata su elementi di qualità e su una filiera palpabilmente artigianale.
Se la bontà realizzativa del pedale potrebbe a tratti farlo sembrare il risultato di una produzione in serie, elementi come le label per Input e Output, così come l’allineamento della rondella di centraggio del toggle-switch, mostrano certamente i segni di un processo costruttivo passato sotto le mani di un artigiano, e non di una macchina. Per molti, abituati alla sovrabbondanza digitale, potrebbe non essere un fattore così rilevante, ma se si affronta l’acquisto di un pedale come il Revolution, elementi simili hanno ancora il loro peso.
Le manopole per la regolazione dei controlli di bordo hanno quel tipo di corsa, molto lineare e capace di offrire una certa resistenza, che si ritrova soltanto nei prodotti boutique di questa tipologia. Su ogni manopola è incisa la dicitura del controllo associato e lo stesso vale per il footswitch che, seppur non di tipo silent, è dotato di un topper personalizzato dal teschio del logo del brand. Sempre sotto il footswitch si trova un ulteriore dettaglio tipico dei pedali Flattley, ovvero un anello led che segnala l’attivazione del pedale. Combinando questa tipologia di manopole a un led posto in concomitanza del footswitch, Flattley riesce a mantenere il pedale privo del led di attivazione che solitamente si ritrova sugli stompbox per chitarra.
CONTROLLI
Il Revolution Dynamic Overdrive offre un comparto controlli molto semplice ed assolutamente canonico per un pedale di tale tipo. Tone Volume e Drive sono le tre manopole con le quali è possibile agire sul suono del pedale, ma la vera anima del Revolution si sprigiona grazie alle tre modalità d’utilizzo (modalità di clipping) selezionabili tramite il toggle switch dedicato.
Con lo switch in posizione centrale il clipping del pedale avviene tramite un Op-Amp, con lo switch spostato verso l’alto il clipping avviene grazie a diodi al silicio, mentre con il toggle switch rivolto verso il basso il clipping avviene tramite Led.
SUONO
Fin dal suo primo utilizzo il Revolution Dynamic Overdrive si distingue per la capacità di rispondere al tocco e al volume della chitarra collegata. Il nome Dynamic Ovedrive è sicuramente azzeccato. Una ulteriore caratteristica che emerge non appena si attiva il pedale è il quantitativo di gain messo a disposizione... ebbene sì, il Revolution ha gain da vendere! Non lo si può catalogare come pedale distorsione in maniera assoluta, ma di certo può arrivare a coprire territori sonori che vanno ben oltre i generi blues e rock per cui è promosso.
Alla base del circuito del Revolution Dynamic Overdrive si possono ritrovare delle fondamenta provenienti dal circuito del Tube Screamer: malgrado ciò, anche se una certa propensione a favorire le medie frequenze è presente anche nel pedale firmato Flattley, va precisato che non si incappa in quella nasalità estrema che caratterizza il Tube Screamer in molte tipologie d’utilizzo. A bassi livelli di gain, il Flattley offre un suono chiaro e definito, ideale per aggiungere tridimensionalità al suono. Quando il gain viene invece aumentato, ecco che il Revolution produce una saturazione molto ricca, con una compressione naturale molto lirica che ben si sposa all’uso solistico in generi come blues, rock e – perché no? – anche hard rock.
La corsa dei tre controlli messi a disposizione è lineare, soprattutto quella del gain che, quando portato a zero, riesce a trasformare il Revolution in un ottimo pedale boost dal colore sempre bello rotondo.
Come detto in precedenza, il cuore del pedale si sprigiona in tutta la sua forza quando si passa ad utilizzare le tre modalità di clipping messe a disposizione, le quali trasformano la risposta dinamica del pedale, offrendo tre diverse tipologie di saturazione.
Il clipping tramite Op-Amp fa sì che il Revolution si proponga nella sua versione più precisa e pulita, molto versatile nel caso si volesse utilizzare il pedale in accoppiata con altri, oppure con un amplificatore già in saturazione. Delle tre modalità a disposizione, la Op-Amp è quella che offre maggiore headroom, producendo un suono drive più controllato e con un range di saturazione molto più pacato. Il clipping con Op-Amp permette al Revolution di esprimersi anche nella sua veste più dinamica, ed infatti il pedale si dimostra estremamente reattivo al tocco ed all’utilizzo del roll-off del controllo volume. La distorsione, in questo caso, risulta trasparente, ben articolata e bilanciata, perfetta per i contesti blues, pop e classic rock.
La modalità che sfrutta diodi al silicio sfodera un suono molto più aggressivo, compatto e saturo. Grazie alla soglia di conduzione bassa, il risultato dell’impiego de i diodi al silicio è una distorsione caratterizzata da armoniche molto presenti, che si produce in un suono graffiante e incisivo. Questo tipo di clipping introduce una compressione naturale che livella il volume, rendendo il suono molto più omogeneo rispetto all’Op-Amp, ma meno dinamico. Il carattere del silicio enfatizza le medie frequenze, e pertanto questa modalità è ideale per bucare il mix e ben si adatta ai contesti rock, ma anche metal nel caso si decida di usare il Revolution come boost con un amplificatore già in saturazione.
Ultima delle tre, è la modalità di clipping che sfrutta i LED, la quale, rispetto a diodi al silicio e Op-Amp si distingue per un suono molto più aperto e meno compresso sull’intero range delle frequenze. I LED, avendo una soglia di conduzione più alta, generano una distorsione più morbida e naturale, con una maggiore headroom, che si traduce anche in un carattere estremamente dinamico e ricettivo ad ogni sfumatura impressa dalla mano destra. Il risultato è un suono dinamico, ricco di armoniche, perfetto per chi vuole sfruttare il Revolution come un overdrive un po’ più trasparente (mai del tutto però). Questo tipo di clipping è particolarmente efficace per i suoni lead pieni e definiti che vogliono comunque mantenere definizione anche a livelli di gain elevati.
Tirando le conclusioni si può dire che anche a fronte di un prezzo importante, il Flattley Revolution Overdrive non delude in alcun modo. È un pedale che si colloca nella stessa categoria di molti derivati del Tube Screamer, ma lo fa con un’impronta tutta sua. È un pedale che si dimostra efficace con diverse tipologie di amplificatore, e questo grazie alle tre modalità di clipping che gli consentono di adattarsi bene a qualsiasi setup. Con amplificatori valvolari già settati su un leggero crunch, il pedale enfatizza le armoniche naturali, arricchendo il suono complessivo. Su amplificatori completamente clean, invece, aggiunge carattere e corpo al suono di base. Infine, se utilizzato con amplificatori già molto distorti, può svolgere bene il ruolo di “affinatore” e stabilizzatore del centro sonoro, conferendo definizione e coesione alle frequenze medie. Il Revolution si comporta molto bene anche in combinazione con altri overdrive e fuzz, ma in questo caso la resa finale dipenderà dal tipo di stompbox che gli si vuole affiancare.
IN BREVE
Artigianato vecchio stampo, quello vero direbbero in tanti. Flattley Guitar Pedals è un brand boutique da intendersi così come si faceva ormai vent’anni fa, e lo sa bene anche il suo mastermind Paul Flattley. L’idea è quella di combattere l’obsolescenza degli stompbox con una qualità ancora rintracciabile nell’ambito boutique, e il Revolution Dynamic Overdrive è sicuramente un buon candidato per mostrare al chitarrista le caratteristiche vincenti di una produzione basata su componentistica di alto livello. Sul piano sonoro, il Revolution Dynamic Overdrive rappresenta un'opzione interessante per chi ricerca un overdrive che si possa adattare a più di una situazione. La base scream-style si rintraccia esclusivamente in quelle medie sempre “in avanti”, ma quel che colpisce veramente è la risposta dinamica e la capacità del pedale di cambiare carattere grazie alle tre modalità che mette in campo.
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