ENGL Blackout 20 Head

di Arturo Celsi
01 novembre 2024

test

ENGL
Blackout 20
Head
Un amplificatore valvolare con tutti i crismi del caso, versatile come un modeler e portatile come una pedalboard... Blackout 20 è il nome del nuovo progetto Engl, pensato specificamente da Gold Music per l’Italia.

Queste pagine non sono di certo nuove ai progetti che la Divisione Elettrica di Gold Music realizza fianco a fianco con i migliori marchi del proprio catalogo, ma questa volta c’è di più. E si tratta della peculiare cordata costituita da Engl Amplification e dal distributore italiano che, per l’occasione, coinvolge anche una giovane realtà italiana, Boutique Tones. Il risultato è la nuova testata per chitarra Blackout 20, una speciale edizione ispirata all’acclamata Ironball SE di casa Engl, destinata al mercato italiano.

A suggellare il progetto di Gold Music è stata chiamata Boutique Tones, realtà italiana fondata da Giacomo Pasquali e Emanuele Sereni che produce Impulse Response e Patch per piattaforme chitarristiche digitali. La nuova Engl Blackout 20 è pertanto dotata di alcune IR selezionate accuratamente da Gold Music e da Boutique Tones per il mercato italiano, peculiarità che la rendono ancora più duttile di quanto la Ironball SE standard non fosse già di suo.
Come già visto in passato con altri progetti simili del...

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distributore italiano, la nuova Blackout 20 è un’edizione limitata a sole 20 unità su tutto il territorio italiano.

COSTRUZIONE
Prima di tuffarsi nell’esamina della lunga lista di specifiche tecniche della Blackout 20 destinata alla chitarra, è bene soffermarsi per qualche istante sulla sua costruzione e sull’impatto estetico. Come il nome Blackout enuncia in maniera inequivocabile, la nuova testata Engl si veste di un look all-black che le conferisce un piglio alquanto minaccioso, mentre la costruzione ricalca quella solida e compatta della Ironball SE, raggiungendo poco più di 7 kg di peso per delle dimensioni di soli 35x14x22 cm. Per quanto riguarda invece il motore sonoro, la Blackout 20 è sospinta da 4 valvole ECC83/12AX7 nella sezione preamp e da 2 valvole finale EL84, le quali vanno ad alimentare 20watt di potenza (riducibili all’occorrenza fino a 0 watt). Robusta, compatta, pensata per affrontare ogni situazione.

PANNELLO FRONTALE
Per chi conosce già le caratteristiche della Engl Ironball SE, è subito chiaro che la nuova Blackout 20 ne ricalca per filo e per segno ogni elemento portante. Sul pannello frontale ritroviamo quindi controlli di gain separati per i due canali, Clean e Lead, un EQ a tre bande in comune (Bass, Middle e Treble), controlli di Presence e Volume associati al solo canale Lead, ed infine un Master Volume che va ad agire su entrambi i canali. Oltre a ciò una serie di otto momentary switch permettono di sprigionare un gran quantitativo di feature aggiuntive.
Anzitutto è bene sottolineare che la Blackout 20 è dotata degli stessi effetti di bordo già visti con la Ironball SE (ovvero Delay, Reverb e Noise Gate), tutti attivabili tramite dei momentary switch dedicati e controllabili tramite delle apposite manopole situate sul pannello posteriore. Sempre grazie alla disposizione degli switch del pannello frontale è possibile attivare o disattivare una funzione Boost, il Loop effetti, oppure una funzione chiamata Master Volume Boost. Quest’ultima funge fondamentalmente da secondo Master Volume attivabile anche via footswitch, e pertanto permette di settare due soglie massime di volume da utilizzare in diversi contesti di un brano. Infine, il pannello frontale è dotato di uno switch denominato Store, che permette di salvare dei preset richiamabili via MIDI. È bene sottolineare che la connessione MIDI permette non solo di richiamare i vari preset archiviati, ma anche di gestire le funzioni programmabili della Blackout 20. In alternativa, il footswitch Engl Z4 può essere utilizzato per gestire le funzioni principali dell’amplificatore anche durante un’esecuzione.

PANNELLO POSTERIORE
Come da consuetudine con amplificatori di questa categoria, anche la lunchbox di casa Engl sfoggia un pannello posteriore ricco di funzioni almeno tanto quanto quello frontale. Ecco quindi perché sul retro della Blackout 20 si trovano i controlli di Reverb per la gestione del quantitativo di riverbero, di Mix, Time e Feedback per la gestione del delay di bordo, così come il threshold associato all’utilissimo Noise Gate dell’amplificatore. Sempre sul pannello posteriore è possibile sfruttare uno switch per decidere in quale posizione del circuito far intervenire l’IR Loader, ovvero escludendo o includendo la sezione finale dell’amplificatore.
Una sezione molto importante dell’amplificatore è quella denominata Power Soak, che permette di scalare i 20watt di potenza a 5watt, 1watt, oppure 0watt (escludendo l’uscita per il cabinet).

Il comparto destinato alle IR della Blackout 20 fa leva su un selettore rotativo a 8 step, grazie ai quali si può decidere quale delle 8 IR on-board utilizzare. L’output con IR è sfruttabile sia con un’uscita cuffie da 3.5mm associata ad un controllo di volume dedicato, oppure con l’uscita XLR bilanciata. Sul pannello posteriore della Blackout 20 si trovano, infine, le connessioni per cabinet esterni (8Ω e 16Ω), input e output del Loop effetti, ma anche input per footswitch, connessione MIDI e connessione USB per la gestione delle IR.

SUONO E GESTIONE
Non è scontato trovare un amplificatore dotato delle stesse specifiche tecniche della Blackout 20 (o della Ironball SE), che sia al contempo anche intuitivo da utilizzare. Seppure ad un primo impatto il pannello controlli della piccola di casa Engl possa sembrare fin troppo ricco di switch e manopole, non si impiega molto a comprendere come - in realtà - ogni funzione sia facilmente accessibile. In tutta franchezza, se proprio servisse trovare un difetto alla gestione delle funzioni della Blackout 20/Ironball SE si potrebbe puntare il dito soltanto al selettore dei due canali a disposizione, il quale è stato “mescolato” agli altri momentary switch del pannello frontale, risultando talvolta un po’ nascosto. Come comprensibile, però, si tratta di inezie.
Il suono della Blackout 20, ovviamente filtrato dall’IR scelta, ricalca quello portato alla ribalta dalla Ironball SE. Se al momento del lancio in molti pensavano che la piccola Engl fosse una testata pensata esclusivamente per chi predilige i generi estremi, non è servito passassero troppi mesi perché la testata dimostrasse di essere capace di un range sonoro molto più ampio e versatile. A partire da dei clean precisi e cristallini, passando poi per dei crunch molto organici che si possono ottenere spingendo a dovere il canale clean stesso, la Ironball SE/Blackout 20 è uno di quegli amplificatori tuttofare che posso mettere d’accordo un po’ tutti. Ovviamente la natura heavy di casa Engl si ritrova anche nella sua incarnazione lunchbox, caratteristica che naturalmente è rimasta invariata anche per nuova Special Edition firmata dal brand insieme a Gold Music e Boutique Tones.

Fin dalle origini del progetto di casa Engl, la testata Ironball SE è stata configurata per essere un amplificatore molto pragmatico, completo di ogni funzione di cui un chitarrista può aver bisogno. La versione Blackout 20 prova a spingere fino alla perfezione questi presupposti, e le IR di Boutique Tones giocano un ruolo fondamentale nell’operazione.
Delle 8 IR selezionabili le prime 3 arrivano direttamente dalla casa madre, ma è dalla quarta posizione in poi che le cose si fanno ancora più interessanti. Boutique Tones e Gold Music hanno selezionato un range di cabinet capace di coprire tutte quelle che potrebbero essere considerate le sonorità fondamentali per un amplificatore dall’indole rock.

Si parte con l’IR ricavata da un cabinet Engl Pro dotato di 4 Celestion V30 da 12”, ripresa con un Cascade FatHead, uno Shure SM57 ed un Sennheiser 421V. Una IR capace di un buon equilibrio su tutto lo spettro delle frequenze, compagna perfetta per chi ama suoni definiti, ma mai spenti sulla parte bassa dello spettro. La quinta posizione del selettore IR è associata ad una cassa Marshall 1935 del ‘77 dotata di 4 speaker Celestion Greenback Black Back. Il cabinet è stato microfonato con un Neumann KM184 in close miking, ed il risultato è una IR dalle medie frequenze estremamente centrate e focalizzate, ma anche dalle alte frequenze frizzanti.
La sesta posizione mette sul piatto un cabinet Mesa Boogie Rectifier con 4 coni Celestion V30 da 12”. Un vero must per chi ama suoni heavy definiti e potenti.
La settima posizione del selettore torna in territorio britannico, e lo fa con un altro grande classico: si tratta di un cabinet Orange PPC412 dotato di coni Celestion G12M, ripreso dalla combinazione di microfoni Shure 545D e Beyerdynamic M160; scelta volta all’incapsulare al meglio quel piglio così peculiare che i cab PPC Orange sanno avere. Dunque, un cabinet tipicamente nasale, molto 70ies, che, abbinato al giusto tipo di equalizzazione, può prodursi in sonorità rock fra le più interessanti.
L’ottava ed ultima posizione del selettore IR si sposta in territori più moderni, e lo fa con un cabinet EVH 5150III con 4 Celestion G12 EVH, microfonato con uno Shure SM57 ed un Beyerdynamic M160, per una IR che sarà sicuramente apprezzata da chi cerca suoni hard’n’heavy bilanciati ma con una certa attenzione per le medie frequenze.


CONCLUSIONI
L’idea di migliorare un progetto come quello della Ironball SE poteva trasformarsi in una missione impossibile, ma l’intuizione di Gold Music ha sicuramente centrato l’obiettivo. Focalizzare l’attenzione sul comparto IR è stata sicuramente una mossa intelligente, ma anche rispettosa del progetto originale. Il coinvolgimento di Boutique Tones non solo offre un prodotto di qualità pensato espressamente per il territorio italiano, ma valorizza anche una delle realtà più giovani ed interessanti del settore nel nostro Paese. Il risultato finale, pertanto, è un amplificatore già molto completo out-of-the-box, le cui potenzialità sonore sono ulteriormente espandibili grazie all’IR Loader. Con l’operazione compiuta da Gold Music e Boutique Tones, la nuova Blackout 20 si propone quindi come la versione più trasversale del progetto iniziato da Engl con la Ironball SE.

Cinque nuove IR di produzione italiana, capaci di coprire suoni fondamentali nel mondo chitarristico, fanno da cuore pulsante per il progetto Engl Blackout 20. Una nuova iniziativa di casa Gold Music in esclusiva per il territorio italiano: peccato per la tiratura limitata a soli 20 esemplari.

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