DIRTY BOY Preamp

di Arturo Celsi
03 ottobre 2024

test

Dirty Boy
Preamp Pedal
Preamplificatore
Nel corso degli anni Blues Saraceno ha catturato l’attenzione di moltissimi chitarristi anche grazie all’amplificatore Dirty Boy progettato per lui da suo padre, Alex Saraceno. Il marchio Dirty Boy oggi rinasce grazie a Danny Gomez, ingegnere del suono spagnolo, che ha deciso di infondere nuova linfa nei progetti di Alex Saraceno, senza perdere l’occasione di aggiungere un pizzico di novità.

Molto tempo fa, sotto il nome Massive Units Ltd, il Dirty Boy Preamp si mostrava al mondo nella sua prima incarnazione, ma oggi le cose sono cambiate. Dirty Boy Co. è oggi un brand a sé, capitanato da Alex Saraceno, padre di Blues Saraceno e creatore di quel famoso amplificatore Dirty Boy che per anni ha dato adito a leggende metropolitane e racconti da bancone.
Ispirato proprio dalla sezione preamp dell’amplificatore utilizzato da Blues Saraceno, il Dirty Boy Preamp torna ufficialmente sul mercato e porta con sé alcune interessanti caratteristiche tecniche.

DIRTY BOY
Il brand Dirty Boy nasce dalla figura di Alex Saraceno, padre di Blues Saraceno. A partire dal 2024, il marchio Dirty Boy è stato acquisito e rilanciato da Danny Gomez, produttore ed ingegnere del suono con base a Madrid, Spagna. Insieme al Preamp, il catalogo Dirty Boy...

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sfoggia al momento altri tre stompbox. Si tratta di tre fuzz tutti basati su evoluzioni del buon vecchio circuito reso famoso dal Fuzz Face: Buzzy Boy, Afro Fuzz e Germanium Boy. Oltre agli effetti a pedale, il nuovo catalogo Dirty Boy si arricchisce della presenza di una peculiare chitarra, chiamata TV24, la quale unisce caratteristiche della Telecaster al retaggio del “modding” degli anni ‘80. Il risultato finale è una seicorde molto particolare, ancora costruita in piccolissime quantità e disponibile principalmente su ordinazione. Il fiore all’occhiello del brand oggi è rappresentato proprio dal rinato Preamp, che traghetta nel presente l’eredità del Dirty Boy Amp, e che si offre di dare vita ad un prodotto in grado di coniugare una tecnologia analogica con le esigenze di portabilità e mobilità che troppo spesso assillano i chitarristi di oggi.

COSTRUZIONE
Rispetto a quanto accadeva con Massive Units Ltd, lo stile costruttivo dei nuovi prodotti Dirty Boy è estremamente minimale, ma soprattutto è caratterizzato da un piglio quasi “homemade”. In Italia lo chiameremmo, probabilmente, artigianato nella sua forma più basilare, visto che l’enclosure del Preamp si spoglia di ogni finitura e si mostra con il suo metallo nudo e crudo. Le diciture dei vari controlli sono riportate con etichette, come solitamente si vede fare in fase di ingegnerizzazione e testing, e lo stesso vale per la famosa grafica del brand. Una scelta radicale, che a molti potrebbe far storcere un po’ il naso soprattutto a fronte del prezzo di vendita. Volendo guardare la faccenda da un’angolatura diversa, si può senza dubbio pensare che l’intento sia quello di far puntare l’attenzione su ciò che conta di più: il suono.
Sul piano circuitale il Dirty Boy Preamp riprende molto del design del Preamp del Dirty Boy Amp, ed include ovviamente una sezione Variac, pronta a trasferire in formato pedale quella che è stata una delle caratteristiche più amate della sua controparte amplificatore.

CONTROLLI E CONNESSIONI
Quattro manopole ed un footswitch sono tutto ciò di cui il Dirty Boy ha bisogno. Gain, Tone e Volume si occupano del cuore sonoro del Preamp, ma è con il potenziometro dedicato al Variac che si può navigare tutto lo spettro della palette sonora a disposizione.
Per quanto riguarda il comparto connessioni, il Preamp è dotato di un input per lo strumento e di due output separati: uno regolare ed uno con simulazione di cabinet. Il Dirty Boy Preamp è dotato, infatti, di tecnologia T.A.E. (Tube Amp Emulation) progettata per simulare il suono, il comportamento e la risposta dinamica di un amplificatore a valvole, senza la necessità di utilizzare effettivamente valvole fisiche. Questo tipo di tecnologia viene impiegata solitamente in dispositivi digitali per chitarra e basso, ed è pensata per offrire ai musicisti il calore e la saturazione caratteristici degli amplificatori a valvole tradizionali, con tutti i vantaggi della tecnologia digitale o a stato solido. Per quanto riguarda l’alimentazione il Dirty Boy Preamp è utilizzabile con un canonico alimentatore per pedali da 9V. Rispetto al Dirty Boy di Massive Unit Ltd il nuovo Preamp perde l’equalizzatore a due bande.

VARIAC
L’effetto Variac su un amplificatore per chitarra è una tecnica che utilizza un trasformatore variabile (chiamato appunto Variac, abbreviazione di Variable AC transformer) per regolare la tensione in ingresso all’amplificatore. Questa pratica è stata resa famosa da Eddie Van Halen e permette il sotto-voltaggio o sovra-voltaggio dell’amplificatore, cioè abbassare o aumentare la tensione di alimentazione rispetto a quella standard (tipicamente 220V in Europa o 120V negli Stati Uniti).
Solitamente una diminuzione della tensione equivale ad un amplificatore che risponde in modo più compresso e morbido, con un attacco meno aggressivo. Le valvole non raggiungono il loro pieno potenziale, ma questo può produrre un timbro particolarmente interessante e ricco di armoniche, con una saturazione che arriva prima e a volumi più bassi.
Aumentando la tensione, invece, le valvole operano in modo più spinto, fornendo un attacco più deciso e un suono più brillante e definito.

SUONO
Il Dirty Boy Preamp offre una buona varietà di sfumature sonore, partendo da dei suoni clean (anche se non completamente puliti e cristallini) che possono trasformarsi presto in distorsioni potenti e molto cariche. I suoni drive sono senza dubbio ciò che interessa maggiormente del Preamp, il quale si troverebbe sfruttato solo per una minima parte se venisse utilizzato principalmente per i suoi suoni puliti. Il controllo Variac, infine, è quell’elemento in grado di cambiare radicalmente il carattere del pedale, portandolo ad assumere i tratti di una distorsione “scatolosa”, al limite del velcro fuzz, quando il controllo Variac va a sottoalimentare il circuito.
La manopola Variac lavora partendo dal grado zero (tutta a sinistra), con l’effetto Variac al suo massimo livello di sottoalimentazione, per andare invece a sovralimentare il circuito portando la manopola verso destra. Traducendo tutto ciò in suoni, più il controllo Variac è ruotato in senso antiorario, e più il pedale si farà compresso e saturo; più il controllo Variac è ruotato in senso orario, e più il Dirty Boy Preamp ne guadagnerà in headroom, dinamica e armoniche.
L’altra caratteristica fondamentale del Dirty Boy Preamp è l’inclusione di un’uscita con simulazione di cassa (nello specifico una 4x12” con Celestion Greenback), che consente al pedale di trasformarsi in un rig sostitutivo in formato pedale. Probabilmente in molti preferiranno usare il Dirty Boy Preamp con il suo output regolare, magari con un finale dedicato, oppure all’interno di un setup già composto da una sezione drive completa, ma è interessante vedere come la gestione del brand di Danny Gomez (proprietario anche della tecnologia T.A.E.) porterà avanti l’inclusione di un’emulazione di cabinet all’interno della filosofia completamente analogica che da sempre caratterizza l’eredità sonora di Alex Saraceno.

Volendo provare a tirare le somme si può sicuramente evidenziare come molto dell’appeal del nuovo Preamp risieda soprattutto nel passato del nome Dirty Boy. La tecnologia T.A.E. è un buon plus, ma forse non sarà quell’elemento in grado di traghettare folle oceaniche sul Preamp, il quale trova una sua identità più chiara e definita nella componente analogica del suo progetto. Sul piano sonoro si tratta indubbiamente di un prodotto che punta alla qualità costruttiva e sonora prima che ad ogni altro aspetto. Il Dirty Boy Preamp è un prodotto di fascia boutique tanto nel prezzo (€300,00) quanto nel suono. Quest’ultimo, infatti, farà contenti tutti coloro che non smettono di essere affascinati dalle sfumature sonore ricreabili quando un Variac, o una sua controparte, si uniscono ad un comparto di saturazione spumeggiante. Con le caratteristiche sonore che lo contraddistinguono, il Dirty Boy Preamp può trovare un vasto numero di applicazioni in un range che va dal blues fino all’hard rock più baldanzoso.

Il ritorno del brand Dirty Boy non poteva esimersi dal riprendere uno dei must della sua eredità sonora: il Preamp del Dirty Boy Amp. La nuova incarnazione del Preamp in formato pedale è dotata di simulazione di cassa, e naturalmente anche di quell’effetto Variac che aveva reso celebre l’amplificatore di Blues Saraceno.

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