Cat Stevens, "Back To Earth" esce a giugno rimasterizzato
La schiera dei fan è rattristata dalla notizia, così come i musicisti che hanno suonato con lui in tour e nei vari dischi, ma l’artista londinese (classe 1948) in realtà è euforico all’idea di tale cambiamento: “E’ come tornare alla mia vera natura… Indietro, fino all’infanzia, con gli occhi spalancati!”
Giustamente titolato “Back To Earth”, quel disco è il suo regalo di addio: “Quello che succede dietro la facciata della celebrità o del palco può essere un vero e proprio mondo a sé stante…” – dice oggi Stevens – “e per me è stato così la maggior parte delle volte. Ho mantenuto il mio buonsenso e ho tenuto gli occhi aperti... Ora sono sceso dalle stelle…”
Dopo la sua uscita, “Back To Earth” riceve critiche entusiaste. “Cat ha realizzato un album della stessa levatura di quelli che lo hanno reso una superstar” – dichiara il London Evening News all’epoca – “Semplicemente, una canzone da urlo dopo l’altra”. Contemporaneamente...
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Billoboard dichiara: “ballate tenere e genuine, e toni pop animati”, mentre Hot Press lo definisce: “un seducente ed intricato intreccio di splendide melodie… davvero un ritorno in gran forma!”
“Back To Earth” è decisamente un ritorno in gran forma, riunendo Stevens a Paul Samwell-Smith – il produttore dei suoi storici album multiplatino “Tea For The Tillerman” (1970) e “Teaser And The Firecat” (1971) – oltre che consolidando la collaborazione creativa con Alun Davies, il chitarrista che lo ha seguito per tanto tempo.
Il prossimo giugno 2019 “Back To Earth” verrà ripubblicato per Cat-O-Log Records / BMG in vari formati, tra cui un cofanetto deluxe che contiene l’album originale (rimasterizzato agli Abbey Road), insieme a vari demo, brani inediti e materiale del concerto del 1979 Year Of The Child per l’Unicef: l’ultima esibizione dal vivo di Cat Stevens. L’uscita segna l’inizio di una serie di (ri)pubblicazioni ed edizioni speciali che andranno a coprire l’intera carriera di Yusuf/Cat Stevens, attiva da cinque decadi. Già, ora il suo nome è Yusuf/Cat Stevens vista la sua decisione del 1977 di diventare mussulmano.
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Quello che lui chiama il suo “graduale risveglio” e la decisione di diventare mussulmano, è scatenata dal fratello nel momento in cui gli regala una copia del Corano per il suo 27° compleanno. Dichiara oggi l’artista: “Avevo scoperto un nuovo modo di vedere l’universo… Come un bambino che aveva viaggiato su di un razzo spirituale verso un nuovo eccitante mondo… Ci sono molti messaggi affascinanti nelle canzoni e nei testi di quell’album: “The Artist” non ha parole, perché non riuscivo a trovare quelle giuste per lodare a sufficienza il Creatore per questo incredibile universo; “Daytime” trasmette il senso di innocenza che ho riscoperto, mentre “Never’ è decisamente appropriata come ultima traccia essendo piena di speranza e sentimenti...”
“Back To Earth” è un mix tra ballate acustiche, la ricerca spirituale che ha reso il cantante una star a livello mondiale ed alcuni richiami agli anni in cui cresceva come Steven Demetre Georgiou nel West End londinese. Brani come “New York Times” e “Randy” richiamano nell’artista l’influenza dei teatri di Londra ma anche di Broadway, dal momento che parte di quell’album è stato registrato a New York. “C’era quest’altro mio lato che mi vedeva come una sorta di compositore di musical…” – ricorda Stevens – “amavo i musical e ne ero circondato dove vivevo. Avevo quindi Bernstein nelle mie vene...”
“Back To Earth” è un album brillante e affascinante, che cattura Yusuf/Cat Stevens in un momento chiave della sua vita. La sua ripubblicazione, molto attesa, sarà un buon motivo per una ulteriore rivalutazione.
https://youtu.be/P6zaCV4niKk
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