OPETH Sorceress… ed è ancora classic prog! MIKAEL AKERFELDT

di Francesco Sicheri
15 marzo 2017

intervista

OPETH
MIKAEL AKERFELDT
Sorceress
Si intitola Sorceress, il nuovo album con cui gli Opeth continuano a cavalcare l’onda del classic prog intrapresa dal 2011, con un intento: condurre l’ascoltatore in un caleidoscopio di panorami e mood senza precedenti!

Sorceress è il dodicesimo capitolo degli svedesi Opeth, nonché il primo pubblicato da Nuclear Blast/Moderbolaget Records. L’album lo hanno registrato ai Rockfield Studios (nel Galles britannico) – uno studio utilizzato da artisti di gran calibro, tra cui Queen, Rush, Judas Priest, Mike Oldfield… e dagli stessi Opeth nel 2014 per il loro Pale Communion – dietro il cui banco di regia si è seduto Tom Dalgety.
L’artwork di copertina è opera nientedimeno che di Travis Smith, l’artista californiano (classe 1970) specializzato nella grafica degli album metal, coinvolto da Avenged Sevenfold, Devin Townsend, Nevermore, Soilwork, Death, Katatonia, Anathema, Overkill, Soulfly… giusto per fare nomi.

Gli Opeth, si sa, hanno dato connotazioni sempre diverse ai loro album. Se Orchid (1995) è stato in grado di ridefinire gli standard del death metal, Blackwater Park (2001) ha cambiato le carte in tavola aprendo la strada al successivo Damnation (2003) fuoriuscito davvero dai binari. Watershed (2008) ha chiuso l’esperienza...

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