AYRON JONES Chronicles Of The Kid
recensione
“Chronicles of The Kid è una vita di storie quantificate in dodici canzoni, per far sì che il mondo mi conoscesse. Non sapevo quanto la mia vita sarebbe cambiata in così poco tempo… ” – ha spiegato Jones – “ ‘Chronicles of The Kid è un album che parla di questi cambiamenti. Parla della ricerca della mia identità musicale, spirituale ed emotiva, mentre sono stato spinto in un nuovo ruolo nella mia vita. Come tutta la mia musica, ho preso il mio cuore in mano e ho messo a nudo la mia anima per farla vedere al mondo. Non potrei essere più orgoglioso di questo album… E mentre mi trovo in cima a questo proverbiale precipizio, mi conforta sapere che non sono solo, perché c’è un mondo di persone che condividono...
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le mie esperienze e che, come me, si chiedono che cosa significhi essere umani. A loro, e ad altri come loro, dedico questo disco ...”
Sono le storie e l’onestà il carburante che accende il fuoco potente di Jones: essere umani significa sporcarsi o, per dirla con le parole del passionale chitarrista e vocalist, Filthy ed è la lotta per essere ciò che si è la più importante, come lui stesso canta nella sua The Title .
Vulnerabile, crudele e al tempo stesso redentrice, My America è la punta di diamante del disco, una song che Jones ha scritto assieme a Blair Daly (Keith Urban, Kelly Clarkson), Marti Frederiksen (Ozzy Osbourne, Aerosmith), Zac Maloy (Black Stone Cherry, Daughtry) e Scott Stevens (Shinedown, Halestorm); un inno senza peli sulla lingua che fonde il meglio dell’essenza di questi musicisti, per un omaggio a George Floyd, con un Jones che canta versi dolorosamente crudi e un ritornello che è un balsamo per le ferite dell’America.
Disponibile in formato fisico e su tutte le piattaforme digitali, Chronicles Of The Kid è l’album dell’uomo che Jones ha sempre voluto essere, schietto, trasparente, privo di schermi e facciate di comodo: “ uno dei più grandi nomi del genere ”, ha dichiarato American Songwriter. –www.ayronjonesmusic.com
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