DUESENBERG FULLERTON ELITE
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Le chitarre Duesenberg sono strumenti di fascia alta, che puntano sulla ricercatezza dei materiali impiegati, qualità, originalità e, talvolta, stravaganza del design oltre che, naturalmente, su suono e suonabilità.
Oggi i musicisti che si affidano alle forme e al sound delle chitarre Duesenberg sono tanti e tra questi spiccano i nomi di Ronnie Wood, Bob Dylan, Mike Campbell, Joe Walsh, Johnny Depp, Dave Stewart, Billy Gibbons, John BonJovi e il nostrano Luciano Ligabue... testimonianze dell'esclusiva qualità di questo relativamente nuovo marchio di origine germanica.
Oggi abbiamo tra le mani una bellissima seicorde semiacustica che fa parte della serie Fullerton (nota località californiana in cui si trova anche la sede americana di Duesenberg), in finitura Black, e che presenta molte particolarità tipiche di questo brand. Non resta che aprire la solida ed elegante custodia rigida che protegge questa chitarra e... passarla sotto i nostri Raggi X!
Corpo: semi-hollow con center-block – Top: Abete...
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laminato – Fondo e fasce: Acero fiammato laminato – Binding: Cream (5strati) – Manico: un pezzo d'acero, D shape (set-in) – Ampiezza al capotasto: 42,5mm. Ampiezza al dodicesimo tasto: mm 52 – Tastiera: Palissandro indiano – Tasti: 22 Jumbo – Scala: mm 650 – Meccaniche: Duesenberg Cliphaus – Trussrod: Steel, Dual-Action – Battipenna: Vintage Pearloid Celluloid – Controlli: un volume, un tono e selettore a 3 posizioni – Pickup: Duesenberg Domino PH90 (al manico) e Duesenberg D-Tron Humbucker (al ponte). Ponte: Duesenberg Steel Saddle Bridge – Tremolo: Duesenberg Radiator – Bottoni tracolla: Kluson Multi-Locks
MANICO E TASTIERA
La Duesenberg Fullerton Elite si fregia di un manico costituito da un solo pezzo di acero incollato al corpo [costruzione set-in], dotato di una sezione a "D" non particolarmente ampia ma piuttosto massiccia e, dunque, confortevole anche per le mani del chitarrista abituato a manici di più generose dimensioni. La tastiera, realizzata tramite la Plek è in palissandro indiano. Ha un raggio di curvatura di 12 pollici ed e' dotata di 22 tasti jumbo perfettamente lucidati e smussati ai lati.
A fungere da segnaposizione, sul lato alto della tastiera, vi sono degli interessanti ed eleganti intarsi color crema che vanno a riprendere parte del design del logo Duesenberg.
Come tutta la chitarra, anche il manico è rifinito con vernice nera lucidissima e a definirne i contorni - in perfetta sintonia con il look generale - vi è un binding dello stesso color crema degli intarsi.
CORPO
Le forme sinuose di questa Duesenberg semi-hollow, ricordano immediatamente il look della 335 o della 330 di casa Gibson ma le differenze sono tante e mostrano un carattere sicuramente personale. Sotto il nero lucidato a specchio della vernice, si cela un top in abete laminato, curvato e sagomato alla perfezione.
Dalla parte opposta, il retro della chitarra è stato realizzato in acero fiammato (laminato) e la vernice che lo protegge, qui non è totalmente coprente, ma lascia intravedere le sofisticate venature del legno.
Sul top della chitarra vi è la tipica buca a “effe” che, come tutto il body, ha i contorni sottolineati dall'elegante binding color crema.
Il metallo cromato della D maiuscola del logo Duesenberg fa bella mostra di sé al centro della spalla superiore, mentre sotto i pickup montati direttamente sulla tavola del top e avvitati saldamente al massiccio legno del center-piece, spicca il battipenna in pearloid che accoglie tutti i controlli atti a gestire i suoni della chitarra.
MECCANICHE
Tutte in nikel e marchiate Duesenberg, le sei chiavette denominate Cliphaus sono montate a tre-a-tre sui lati della paletta che sfoggia una copertura in pearloid con strisce nere verticali perfettamente in linea col look art-deco della Fullerton Elite.
In linea con questo design anche il coperchio metallico a protezione del foro per l'accesso alla vite del truss-rod (Steel Dual-Action), con la sua forma in stile e la scritta Duesenberg in bassorilievo. Insomma, tutto dimostra la quasi maniacale attenzione per tutti i particolari della chitarra in questione.
Le corde passano attraverso un capotasto ottimamente rifinito e raggiungono il ponte in stile Tune-O-Matic che, come tutte le parti di questa chitarra, riporta il marchio Duesenberg. Le sei sellette sono regolabili singolarmente per l'intonazione di ogni corda, mentre l'action viene gestita dalle due ghiere poste ai lati del ponte.
Il tremolo (Duesenberg Radiator Tremolo) ricorda molto un Bigsby prima maniera ma, a dispetto del look vintage e l'aspetto estetico assai ricercato, è frutto di un progetto attuale molto curato, soprattutto sotto il profilo puramente funzionale.
ELETTRONICA
L'elettronica rigorosamente passiva di questa Fullerton Elite, si affida a un circuito molto semplice e a controlli altrettanto essenziali, ma non per questo meno funzionali o completi. I due pickup Duesenberg sono controllati da uno switch a 3 posizioni che garantisce l’utilizzo dell'humbucker al ponte (D-Tron) o del single coil al manico (Domino PH90 Single-Twin): singolarmente o in coppia.
Il pickup al ponte è un tipico humbucker marchiato Duesenberg che si rifà al sound e al design dei famigerati Filter-Tron introdotti anni fa da Gretsch, mentre il Single-Twin al manico è derivato da un progetto originale della casa di Hannover: in buona sostanza, due single coil posizionati in modo da riuscire a mantenere intatte tutte le caratteristiche sonore di questo tipo di pickup, pur eliminando il loro caratteristico rumore di fondo.
Suonabilità e suono
Imbracciare questa semiacustica Duesenberg Fullerton Elite, significa sentire subito tra le mani la qualità di una chitarra di alto livello. Le dimensioni della sua cassa - peraltro più sottile di quanto le altre chitarre della serie ci facessero supporre - sono molto invitanti e comode da gestire sia suonando in piedi che da seduti ed il manico, dal canto suo, risulta accessibile in tutte le posizioni e confortevole da suonare.
Il setup di fabbrica di questa Fullerton Elite è molto buono. La chitarra è perfettamente intonata e l'action ragionevolmente regolata a un livello in grado di soddisfare la maggior parte dei chitarristi. Monta corde Duesenberg DSA10 (010-013-017-028-042-050).
Ancor prima di collegare la chitarra all'amplificatore, ci si rende conto che la sua voce si rivolge decisamente verso una dominante di frequenze medie e medio/basse: la rotondità del suo suono si percepisce in tutte le posizioni e il sustain risulta ben definito sia per le note singole sia per gli accordi...
Colleghiamo il cavo, facciamo scattare lo standby ed ecco che il suono clean di questa Fullerton Elite ci avvolge in tutta la sua pienezza. Il pickup al ponte ha il caratteristico sound nasale degli humbucker ma, nonostante l'attitudine estremamente calda e avvolgente della chitarra, risulta ben bilanciato, ricco di armoniche e assai presente. Passando al PH90 al manico, si avverte il tipico e drastico cambio della timbrica ma non vi è sbalzo di volume e la musicalità di questo Single-Twin si integra perfettamente con il peculiare carattere della chitarra stessa.
Anche la posizione che prevede il funzionamento di entrambi i magneti si distingue per calore e personalità: oltre a mantenere ben salde le caratteristiche base del suono della semiacustica in questione, i due pickup insieme sfoderano un sound molto particolare e, anche se non proprio di stampo fenderiano, abbastanza ricco di funk e “twang”.
Tutti i potenziometri sono stati realizzati con materiali di alta qualità. I controlli di volume e tono riescono a gestire rispettivamente il taglio del segnale in uscita e quello delle frequenze più alte con estrema fluidità e musicalità, così da facilitare ogni possibile forma d’espressione sfruttando la stessa elettronica della chitarra. Stesso discorso per i pickup, in grado di reagire molto bene al tocco del chitarrista e di riprodurre con fedeltà ogni variazione dinamica.
La Fullerton Elite non è certo una chitarra da heavy metal, ma il suono leggermente crunch, o addirittura quello bello carico di un ampli valvolare tirato come si deve, viene gestito con grande personalità ed efficacia.
La timbrica calda e avvolgente di questa hollowbody si arricchisce di armoniche e diventa aggressiva e sufficientemente presente per farsi sentire in qualsiasi situazione. Ma, attenzione: abbiamo riscontrato una certa difficoltà nel gestire i bending e notato che questa chitarra non perdona nessuna indecisione o imprecisione! E' una chitarra che va domata e suonata con grinta e determinazione: chi non è abituato a uno strumento di questo tipo, può incorrere a un certo affaticamento... soprattutto della mano sinistra.
Una nota di merito va alle meccaniche e al morbidissimo ponte vibrato che, anche quando maltrattato, mantiene l'accordatura con estrema precisione.
In breve
Dotata di un look in stile art-deco assai particolare, la Duesenberg Fullerton Elite è una hollow body molto sofisticata e decisamente versatile, che si rivolge a un pubblico di professionisti, collezionisti e appassionati, alla ricerca di un suono originale; di una chitarra affidabile e ben realizzata, in grado di garantire risultati all'altezza delle varie situazioni, in studio e sul palco.
Non esattamente per i principianti, questa chitarra dà il meglio di sé se collegata ad amplificatori ed effetti di alta qualità. Non perdona imprecisioni ma se suonata a dovere, regala un playing davvero coinvolgente.
Costruzione generale: ****
Suono: ****
Grado di versatilità: ****
Rapporto qualità /prezzo: **
Cos'è la Plek?
La tastiera della Duesenberg Fullerton Elite viene realizzata utilizzando la Plek... Che cos’è? In verità si tratta di una invenzione che Duesenberg (...ma non solo) sfrutta per la finitura di tutti i suoi strumenti sin dal 2009, ed è una macchina ideata proprio per garantire risultati eccezionali nella gestione dell'action, della rifinitura dei tasti, del capotasto e di tutta la tastiera.
Herr Gerd Anke, uno dei fondatori di A+D Gitarrentechnologie [chitarrista, ingegnere, nonché inventore di questa macchina miracolosa] dice proprio che la suonabilità di una chitarra risiede nell'accuratezza con cui viene realizzata la sua tastiera: “per quanto mi riguarda, la suonabilità gioca un ruolo assolutamente determinante nella scelta di una chitarra. Quando suoni, produci milioni di note e vuoi non dover combattere con la chitarra stessa; vuoi che ogni nota suoni reale e naturale, che la superficie dei tasti sia perfetta e che anche il profilo di ogni tasto sia perfetto... Quanto meno è ciò che io personalmente vedo come caratteristiche essenziali per definire la qualità di uno strumento...”
La macchina che ha inventato Anke, una specie di armadio dotato di speciali frese e sensori, riesce a garantire ad ogni tastiera, settaggi e misurazioni precisissimi (al centesimo di millimetro); ma non si tratta di una sorta di fresatore automatico che genera tastiere standard, tutte uguali, che non tengono conto delle peculiarità della chitarra, o dello strumento a corde su cui finiranno... anzi, si tratta di un macchinario computerizzato munito di frese e sensori ad alta tecnologia che riesce a divenire una sorta di estensione della mano di un esperto liutaio...
Senza addentrarci troppo nei meandri del funzionamento e del sistema hi-tech di questa Plek, diciamo che i risultati migliori li ottengono soltanto gli operatori ben preparati; coloro che ben conoscono la materia liuteria.
Non basta mettere una chitarra nella Plek: dopo la prima fase della diagnosi, è necessario inserire nel software tutta una serie di dati e valori che portino al miglior setup possibile: in relazione allo spessore di ogni corda, dimensione dei tasti, raggio di curvatura del manico e via dicendo, senza naturalmente trascurare lo stile del musicista che suonerà quella chitarra... Insomma, un macchinario utilizzabile soltanto dai grandi esperti della liuteria: una invenzione che viene sfruttata da molte aziende e brand, ma anche dai laboratori di liuteria più all'avanguardia. (www.plek.com)
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