VOGLIO IL GIUSTO SET-UP!

di Emilio Vitaliano
01 marzo 2015
Così come i piloti provano le loro automobili o le loro moto prima di una gara al fine di testarne il giusto assetto, anche i chitarristi ricorrono a degli accorgimenti al fine di ricercare il miglior feeling con la loro seicorde.

Di seguito proviamo a tracciare una piccola guida alla ricerca del setup ottimale della chitarra elettrica, affinché imbracciarla con il massimo comfort ed ottenere il suono che si desidera...

Prima di iniziare la nostra disamina, diciamo subito che l’obiettivo è quello di imparare a conoscere determinate operazioni e regolazioni riferite alla sei corde: talune sono di “ordinaria manutenzione”, dunque eseguibili in prima persona, mentre altre richiedono l’esperienza e il know-how di un valente liutaio.

Ma andiamo a cominciare...

Sostituzione e montaggio delle corde


Una delle operazioni più frequenti per un chitarrista è la sostituzione delle corde. Queste ultime, infatti, si usurano con il tempo, arrivando ad ossidarsi ed originare la conseguente perdita della brillantezza del suono.

A lungo andare, si spezzano anche ma, solitamente, si sostituiscono prima che accada. Naturalmente non esiste un metodo unico per sostituirle e spesso i chitarristi ne ideano alcuni a cui fanno l'abitudine e si affezionano.

Di seguito illustriamo una...

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procedura per così dire standard, e semplice da mettere in pratica. (Per completezza di informazione, diciamo che - con la sostituzione di una nuova muta di corde - c’è chi preferisce lubrificare i tasti e i punti di contatto corde/chitarra).

Diciamo subito che è importante maneggiare le corde metalliche con cura, al fine di evitare la formazione di “pieghe” che potrebbero causare rotture premature. In secondo luogo, è consigliabile sostituire le corde singolarmente: viceversa, toglierle tutte contemporaneamente e quindi sostituirle, significa intaccare la tensione del manico con successivi problemi di accordatura. (Questo, naturalmente, nel caso in cui l’assetto del ponte e del manico non necessitino di modifiche. In tal caso, togliere tutte le corde significa avere anche un maggiore agio per le operazioni di pulizia: ad esempio, dell'area tra la tastiera e di ogni singolo tasto…)

Prima di procedere con l’operazione vera e propria, accenniamo a un aspetto ovvio: le corde nuove sono molto più lunghe del necessario: ciò significa che, una volta montate, la loro parte in eccedenza andrà tagliata. (Qualcuno predilige effettuare il taglio preliminare della corda nuova considerando una lunghezza approssimativamente corretta, onde maneggiarla con maggiore facilità).

Le corde vanno inserite partendo dal ponte e devono quindi raggiungere la paletta della chitarra. A questo punto è necessario considerare che esistono palette con le meccaniche in linea (su un lato) e palette con le meccaniche splittate sui due lati.

Nel primo caso, la corda del Mi basso andrà ad avvolgersi sul primo perno (vicino al capotasto) e, successivamente, sugli altri in sequenza. Nel secondo caso, il Mi basso si avvolgerà di nuovo sul perno più vicino al capotasto e sulla metà della paletta più vicina al Mi basso. In sequenza, verranno inserite le altre due corde. Dall’altra parte, il Mi cantino si avvolgerà sul perno più vicino al capotasto e le altre due corde inserite di conseguenza. Stabilita la corretta sequenza di montaggio, è necessario dire due parole sui tipi di perni che si possono incontrare su una chitarra.

Un tipo di perno prevede un foro trasversale in cui inserire la corda. Quest’ultima viene inserita nel foro ed avvolta attorno al perno assicurandosi che essa vada a bloccarsi. A questo punto, si procede con l'avvolgimento della corda e si taglia la parte eccedente.

Un altro tipo di perno prevede un foro longitudinale ed una scanalatura pensata per bloccare la corda. La stessa va dunque inserita perpendicolarmente al foro e spinta fino in fondo. A questo punto si piega, ed inizia l’avvolgimento.

Per quanto riguarda i giri da effettuare intorno al perno, la regola generale ci dice che la parte da avvolgere deve essere lunga circa 4/5 cm.

Per stabilizzare l’accordatura, infine, è necessario effettuare lo stretching di ogni singola corda e per più volte. Come? Semplicemente tirando la corda verso l’alto. Dopodiché, (ri)accordando il tutto.

Regolazione dell'action


La regolazione dell’action (altezza delle corde dalla tastiera) è uno degli aspetti fondamentali per avere il giusto feeling con la diteggiatura, la chitarra stessa e la creazione del proprio suono.

E’ necessario trovare la distanza ottimale per permettere alla corda di vibrare senza allontanarsi troppo dalla tastiera e senza sbattere contro i tasti. Le corde con una action più bassa si suonano con meno fatica ma rischiano di causare dei fruscii. E' necessario quindi trovare la curvatura del manico che concordi con la vibrazione della corda stessa.

Ricordiamo che il manico della chitarra non può essere perfettamente dritto, ma presentare una leggera curvatura affinché le corde dispongano del debito spazio per vibrare correttamente. La regolazione della curvatura (neck relief) avviene tramite la barra di tensione presente all’interno del manico, il cosiddetto truss rod.

Ricordiamo che non esistono regole assolute relative all’action perfetta. Molto dipende dalle singole esigenze di ciascun musicista, dal suo tocco e dalle caratteristiche della chitarra stessa. Come indicazione generale, possiamo dire che, al 12esimo tasto, non si dovrebbe scendere sotto il millimetro per il Mi cantino. Naturalmente, non esiste un limite massimo, tuttavia, solitamente, non si va oltre i 2,5 mm (Eccetto circostanze particolari come, ad esempio, il fatto di suonare con uno slide…).

Montato il set di corde nuove, è necessario procedere alla regolazione della curvatura del manico agendo, come dicevamo, sul truss rod. In alcune chitarre l’accesso al truss rod non è agilissimo ma, in tutti i casi, è necessario dotarsi dell'idonea chiave di regolazione e non ruotare mai più di un quarto di giro per volta. (Solitamente un solo quarto di giro può essere sufficiente per ottenere l’effetto desiderato).

La prima regolazione dovrà tendere ad allentare la tensione, nel caso in cui il truss rod fosse già al massimo del consentito. Teniamo presente che ruotando in senso orario il truss rod, esso tenderà a raddrizzare la curvatura del manico: viceversa, nel senso opposto, esso tenderà ad aumentarla.

Se dopo aver effettuato la regolazione del truss rod, l’altezza dell’action non risulta ancora ottimale, sarà necessario agire sul capotasto e sul ponte. Nel caso del capotasto, é possibile limare i solchi che alloggiano le corde tramite semplici lime molto sottili. Se invece fosse necessario alzare il capotasto, è possibile inserire degli spessori ed eventualmente costruirne uno nuovo nel momento in cui si sarà trovata la giusta altezza. (Uno spessore tra il manico e il capotasto può alterare, anche se di poco, la timbrica della chitarra. Si tratta di una variazione minima, ricercata soprattutto dai puristi del suono).

A questo punto, é possibile passare alla regolazione del ponte. A seconda del tipo di ponte montato su una chitarra, si potrà agire con i giusti attrezzi regolando con facilità la sua altezza.

A questo punto, se l’action dovesse risultare comunque inadeguata, sarà necessario intervenire sull’altezza dei tasti. Si tratta di una operazione decisamente complessa per essere descritta in questa sede e, soprattutto, che richiede l'intervento di un esperto liutaio.

Intonazione


Per regolare l’intonazione della chitarra sarà necessario suonare le corde, una per volta, al 12esimo tasto e verificare se l’ottava emessa è calante o crescente. Nel primo caso, sarà bene accorciare la lunghezza della corda: diversamente, allungarla. Per fare ciò, é necessario agire sul ponte ruotando le viti delle sellette.

Regolazione dei pickup


Regolare i pickup in altezza - humbucker e single coil - significa determinare il volume del suono che sprigionano. L’humbucker non crea problemi e può essere avvicinato parecchio alle corde. E’ sufficiente, quindi, tenere le corde premute in prossimità dell’ultimo tasto ed agire sulle viti di regolazione dei pickup.

Nel caso del single coil, non è possibile effettuare il medesimo ragionamento poiché il suo campo magnetico tratterrebbe con esagerazione la corda durante la sua vibrazione, causando la perdita del sustain. In linea di massima, diciamo che non è consigliabile andare al di sotto dei 3mm. Anche in questo caso – ricordiamolo – non esistono valori assoluti e la consulenza del liutaio diventa auspicabile.

Pensiamo ai pickup posizionati vicini al manico o al ponte. La vibrazione che il pickup al manico capta è più ampia rispetto a quella del pickup al ponte: un fattore che dovrà valutare chi pensa al bilanciamento dei volumi del suono. In questo caso, per ottenere l'uniformità dei volumi di più pickup, si rende necessario avvicinare o allontanare la posizione dei magneti stessi. Diversamente, chi necessita di volumi diversi e, dunque, di posizioni diverse, non si ritrova a dover effettuare considerazioni di questo tipo. Come regola di base, ricordiamo che il pickup al manico sviluppa maggiormente le basse, mentre quello al ponte, le frequenze acute.

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