Roger Waters, “Is This The Life We Really Want?” esce il 1° giugno
In “Is This The Life We Really Want?” (Columbia/Sony Music) non c’è Jeff Beck, che aveva lasciato la sua impronta nel precedente “Amused To Death” (1992); non c’è Eric Clapton, apparso nel primo disco da solista del 1984, e non c’è nemmeno Snowy White, con Water nel tour di Animals. Dunque, nessun assolo di chitarra, ma un pianoforte che conduce ciascuna delle 12 tracce e si insinua nel groove dell’universo targato Waters nel quale, inevitabilmente, gravitano gli echi di certi Pink Floyd.
Ci sono gli orologi in questo disco, i cori, le esplosioni, la guerra, i cani, la radio accesa, le urla… C’è il basso solido e cupo di Waters e su tutto la voce profonda dell’artista britannico che canta il mondo di oggi con i suoi demoni e paure, parla con Dio, fa riferimento all’Apocalisse, e poi arriva a una conclusione: l’amore ci può salvare.
Lo stesso Waters ha definito il disco con queste parole: “E’ un viaggio che parla della natura trascendentale dell’amore. Di come l’amore possa aiutarci a passare...
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dalle nostre attuali difficoltà a un mondo in cui tutti potremo vivere un po’ meglio…”
Il disco ha richiesto due anni di lavoro, la genialità e talento di Roger Waters, la valenza del cast di musicisti coinvolti e la produzione di Nigel Godrich (Radiohead, Thom Yorke, Atoms for Peace…): non poteva che uscire un’opera di straordinaria caratura. Un prezioso gioiello da custodire nello scrigno della Musica!
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