BILL FRISELL Orchestras

di Andrea Martini
08 aprile 2024

recensione

BILL FRISELL
Orchestras
Universal
Il trio è il format prediletto da Bill Frisell e non è un caso che il celebre chitarrista statunitense abbia imbastito una formazione stabile con Thomas Morgan (basso) e Rudy Royston (batteria), là dove ha modo di dare sfogo al suo straordinario senso dell’armonia, a quell’innato dono per le melodie e a quel sapiente utilizzo delle dinamiche che tanto forgia la sua espressione.
Parecchie volte il popolare trio jazz ha scelto un’orchestra sinfonica per esibirsi e la nuova release discografica “Orchestras” (Blue Note Records) ne documenta momenti straordinari, rispettivamente con la Brussels Philarmonic Orchestra diretta da Alexander Hanson e con la Umbria Jazz Orchestra diretta da Manuele Morbidini. Produzione di Lee Townsend.

Gli arrangiamenti sono di Michael Gibbs, il geniale compositore/arrangiatore oggi 86enne che, attingendo dal rock e dal pop più avventurosi, ha coniato gli stilemi del jazz più moderno e vivace: “Un eroe... insegnante, mentore, amico, immaginatore, ispiratore, edificatore, pensatore positivo, armonizzatore entusiasta...”, così Frisell descrive Gibbs, a testimonianza di un sodalizio fatto di decenni. Ancora una volta, tutto ciò sfocia in “Orchestras”, là dove un ensemble sinfonico tentacolare si muove come per intuizione e fornisce al trio jazz il carburante per esplorare vasti territori in tutto relax. In tutti...

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i capitoli che compongono “Orchestras”, è palpabile il flusso reciproco di influenza e stima tra Frisell e Gibbs, a cominciare da quest’ultimo, capace di plasmare arrangiamenti cuciti su misura sulla personalità, modo di armonizzare e suono di ogni singolo individuo dell’organico: “Riesce ad espandere le mie sonorità anche solo percependo gli armonici che suono...” – dichiara Frisell.

Le performance accolte da “Orchestras” attingono dal ricco repertorio di Frisell, con composizioni di suo pugno tanto spesso rivisitate ("Strange Meeting", "Monica Jane"…), alternate agli standard e ai traditional che il chitarrista statunitense predilige, come "Lush Life" di Billy Strayhorn, o come "Beautiful Dreamer" di Stephen Foster, o come anche l'inno di protesta "We Shall Overcome", di cui avviene una lettura trionfale ed elettrizzante nella performance italiana. L’arrangiamento di Gibbs per la performance belga di “Sweet Rain” è una texture in perfetta sintonia con la chitarra di un Frisell capace per l’occasione di restituire un flavour da cinema classico, come a dover accompagnare un nuovo film di Alfred Hitchcock o di Fritz Lang; così come è perfetto il canovaccio ordito per le due diverse interpretazioni di "Doom" di Ron Carter, ma anche per l’ouverture di Gibbs, “Nocturne Vulgaire”, capaci di raggiungere livelli degni di Bernard Herrmann in quanto alle atmosfere a tinte noir.

In bilico sulla linea di confine, assecondando la curiosità di andare anche oltre; ogni volta alla ricerca dei profumi di cui inebriarsi: “L'idea è porsi sempre al limite dei territori noti” – dice Frisell – “o meglio ancora, pronti a scavallarli, suonando quel che via via ci suggerisce la tentazione...”

“Orchestras” – Versioni disponibili: doppio cd, doppio vinile, digitale e cofanetto di tre Lp in esclusiva per Universal Official Store (shop.universalmusic.it)

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