L'impiego delle tecnologie moderne nella produzione musicale

GuitarClub Ottobre 1987
di Massimo Spinosa
01 ottobre 1987
In principio era il nulla, poi venne il Teac 3340 per un'intera generazione di musicisti. Il vecchio quattro piste dai giganteschi VU Meters ha rappresentato prima un segno e poi un punto di partenza: era la prima volta (siamo agli inizi degli anni '70) che veniva offerta la possibilità di multitracing con una macchina di costo accessibile.

Prima di quel momento l'unica alternativa per gli studi di registrazione era il ping-pong da pista a pista, irreversibile, monofonico e di qualità inversamente proporzionale al numero dei passaggi. Da allora hanno visto la luce una miriade di macchine semiprofessionali e molti nuovi standard sono stati così creati.

In questi ultimi anni, poi, con l'utilizzo di microprocessori negli strumenti musicali, c'è stata una vera rivoluzione e il settore semiprofessionale è andato addirittura, in alcuni campi, oltre quello professionale.

Possiamo dire che con la cifra appena sufficiente ad acquistare un multipiste professionale dieci anni fa, è possibile ora allestire un intero mini-studio completo, con il quale produrre musica e realizzare lavori interessanti.

Come ormai tutti sanno, è possibile registrare parti di tastiere e batteria elettronica con un sequencer, che sarà poi in grado di ripetere la nostra performance nel numero di volte...

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