Il Guitar Gear più ammirato del 2023: i dati di Reverb.com
Vale la pena quindi di togliersi qualche curiosità, e magari di sgranare gli occhi davanti a qualche fotografia da far tremare le vene ai polsi.
Cominciamo dalle chitarre, naturalmente: Nelle prime 20 chitarre più cliccate su Reverb troviamo ben sette Gibson Les Paul Standard, di cui 5 Sunburst e 2 Gold Top, tutte datate tra il 1956 e il 1960… Linkiamo qui la n.1, una Standard del 1960, con il nickname “Charlie”, quotata oltre 350.000 dollari. Evidentemente il mito della LP Sunburst è ben presente nei sogni dei chitarristi.
Incredibilmente, troviamo una sola Fender, e a ben guardare, in realtà si tratta di una Squier. Seguono due PRS e poi alcuni pezzi davvero particolari come una B.C. Rich Explorer, un pezzo unico del Custom Shop, una Hondo, una Teisco, una Ibanez doppio manico 2402 del 1975 che ha...
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la caratteristica incredibile di poter essere divisa in due e suonata come due strumenti indipendenti.
Fender invece è dominante nei bassi elettrici con 5 entry nelle prime 20, mentre Gibson, forse un po’ a sorpresa, si prende ben nove posti nella classifica dedicata alle chitarre acustiche.
Passando alle categorie “Ampli e Pedali” le sorprese non mancano: al primo posto troviamo l’incredibile collezione di Ninjia Pedals, che ha raccolto tutti, e intendiamo proprio TUTTI i pedali compatti Boss mai prodotti, tutti completi di scatola originale. E poi segnaliamo una netta preponderanza di effetti nuovi, industriali e boutique, rispetto a quelli vintage: Strymon, Ampeg, Keeley, Beautiful Noise, Crazy Tube Circuits, ProCo RAT e EarthQuaker Device. L’unico effetto vintage che entra nella Top20 è un Roland RE-150 Space Echo.
Tra gli ampli, in barba a tutte le tendenze contemporanee ed ai costruttori indipendenti, nella Top20 regna incontrastata Marshall, con ben 6 amplificatori, 4 vintage e 2 contemporanei. Fender segue con tre modelli, tutti Vintage Reissue. E poi un Dumble che da solo vale più di tutti gli altri messi insieme, il Dumble Manzamp Preamp & Odissey Concert Amplifier, appartenuto ad Eric Johnson. Agli altri restano le briciole, con un Two-Rock, un Orange ed un Krank, tra gli altri.
Intendiamoci, non che queste classifiche siano realmente significative per valutare gli andamenti del mercato. Sicuramente però confermano come il mercato della chitarra sia molto, molto legato alla tradizione, più di quello degli amplificatori, ed infinitamente più di quello degli effetti, dove invece la novità e la sperimentazione hanno una valenza apparentemente più rilevante.
Ma soprattutto, per degli inguaribili appassionati come noi, tutto ciò è incredibilmente divertente!
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