MASTODON Hushed & Grim

di Francesco Sicheri
29 ottobre 2021

recensione

MASTODON
Hushed & Grim
Reprise Records
Tra la prevedibile indignazione dei più, e la più ragionevole comprensione di chi guarda ad un quadro più ampio, è abbastanza chiaro ormai che con i Mastodon è accaduto esattamente quello che ci si poteva aspettare. A tutti coloro che da tempo si lamentano di un ammorbidimento della band di Atlanta (Georgia), non possiamo far altro che dire che continuare a consigliare di tornare a quei tanti osannati Leviathan, Blood Mountain e Crack The Skye. Un trittico di produzioni indiscutibilmente incredibile, che appartiene alla storia della band, ma che - come è giusto che sia - non è più parte del suo presente.

I Mastodon sono cresciuti, sono cambiati. Hanno chiaramente esaurito quella voglia famelica di dimostrare il proprio valore che caratterizza la giovane età e soprattutto le prime uscite discografiche di un gruppo. E - sentite bene - non c’è nulla di male in tutto ciò. Si sono ammorbiditi? Decisamente sì, ma questo non è sinonimo di peggioramento della proposta musicale.

Della nuova era del gruppo si erano intraviste le proiezioni già in quel discusso The Hunter , che alla stratificazione e complessità verticale...

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del passato aveva preferito una formula più easy listening. Sacrilegio. “Orecchiabile”, questa l’accusa più grave. Aggettivo che riesce a far tremare il 99% dei metallari, i quali però sembrano continuare a dimenticarsi di quanto “facili” siano da assorbire alcuni dei caposaldi del genere.

A buon diritto la band di Hinds, Kelliher, Dailor e Sanders si è quindi girata dall’altra dando ben poco peso alle chiacchiere da bar, ed ha portato avanti la sua proposta definendo ciò che con il nuovo Hushed And Grim possiamo decisamente denominare “nuovo corso”.

Uscito il 29 ottobre per Reprise Records, Hushed And Grim non è soltanto il nuovo lavoro della band statunitense, ma è soprattutto un doppio album annunciato come il suo più “ambizioso” exploit di sempre. Apprendendo tale affermazione, in molti tra i fan sono saltati sulla sedia auspicandosi il ritorno ad una narrativa sonora che riprendesse le fila abbandonate con l’ammaliante Crack The Skye ... E per molti versi è ciò che Hushed And Grim compie, ma non senza approfondire ed espandere le novità espressive introdotte nel corso dei precedenti tre lavori in studio.

Seppure da un lato - come dimostra bene l’opener Pain With An Anchor - quella “morbidezza” tanto rimproverata è ancora pienamente assaporabile e riscontrabile (soprattutto nelle parti vocali), il nuovo album della band vive di contrasti. Il fatto che siano sempre piaciuti moltissimo alla compagine di Atlanta non è una novità, però in questo doppio lavoro i nostri si cimentano in un ulteriore affinamento della loro tecnica espressiva giocata principalmente sullo scarto dinamico. Lasciare che la quiete alluda alla tempesta è uno degli escamotage preferiti dei Mastodon, tecnica della quale sono diventati veri e propri maestri, e che nel nuovo album brilla molto più di quanto fatto nei lavori più recenti.  Se il primo singolo pubblicato, Pushing The Tides , aveva provato a soddisfare principalmente le necessità di chi dai Mastodon vuole soprattutto cavalcate potenti, la tracklist di Hushed And Grim riserva molto, molto di più.

Dalle sospensioni a mezz’aria di Dagger al vibe psichedelico di Eyes Of Serpents , passando per l’idiosincrasia degli accenti country di The Beast e la stemperata atmosfera della ballad Had It All . Se vi ritrovaste mai a chiedervi dove il quartetto voglia andare a parare, non abbiate timore. Il gioco di Hushed And Grim è un po’ quello di mescolare le tre carte sul tavolo, ma giusto poco prima di tornare a rassicurare sul fatto che quelle bordate pesanti e devastanti che hanno reso celebre il gruppo sono ancora lì dove vorremmo trovarle. Ed ecco quindi che brani come Sickle And Peace, Peace And Tranquillity, Savage Lands, o la stessa Pushing The Tides, affondano la lama lì dove fa più male. Senza avvisaglie e senza fare prigionieri, a dispetto di chi vuole forzatamente scartare la band come “venduta” al dio soldo.

Hushed And grim è un po’ come quei b-movies che mescolano senza remore sanguinolenti momenti d’atrocità a glitterate citazioni pop. A volte forza un po’ la mano. Di tanto in tanto scivola nel protarre troppo a lungo un gioco che rischia di non divertire del tutto, ma in fin dei conti glielo si può  anche concedere. Un lavoro “vasto” nel suo spaziare all’interno di un range molto diversificato di soluzioni sonore. Sicuramente una fotografia molto nitida di quella colta forma di commistione heavy che i Mastodon rifiniscono da tempo.
Graziosamente pulp. Morbosamente etereo, ed in qualche modo sempre e comunque duro fino al midollo.

Francesco Sicheri


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