MARSHALL 1958X HANDWIRED SERIES combo valvolare – 18W
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È decisamente impossibile ripercorrere un qualsiasi capitolo dello sviluppo del sound della musica moderna, senza nominare Jim Marshall e i suoi amplificatori. In buona sostanza - si sa - parlare di Marshall è come parlare della storia del rock...
È passato ormai più di mezzo secolo da quando Mr. Marshall ebbe l’idea di soddisfare le richieste di musicisti come Pete Townshend e Ritchie Blackmore e di costruire nel retro del suo negozio di strumenti musicali un amplificatore in grado di consegnare loro il suono che stavano cercando... Un amplificatore potente, aggressivo e, soprattutto, con una timbrica avvolgente e ricca di armoniche, in grado di rendere giustizia alle loro pennate rock sulla chitarra.
Marshall si mise al lavoro con un team di esperti e, dopo vari tentativi, nacque il JTM45, l’archetipo degli amplificatori dedicati al rock: fu così che ebbe inizio la rivoluzione del suono e che nacque il cosiddetto Marshall-sound!
Il neonato Marshall 1958X è una vera e propria macchina...
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del tempo che, rifacendosi all’impiego di peculiari schemi elettrici impostati verso la metà degli anni Sessanta, intende (ri)proporre in tutta la sua pienezza il sound e le emozioni del rock primordiale. Appartiene alla Handwired Series (circuitazione point-to-point) ed è un amplificatore a 2 canali che si rifà appunto alla produzione Marshall della metà degli anni Sessanta (per la precisione tra il 1965 e il 1967): come si diceva in apertura, è considerato la reissue del mitico 1958 Model che portava proprio lo stesso nome ma senza la X finale.
Le differenze rispetto all’amplificatore di quasi 50 anni fa, sono molto poche e, in buona sostanza, riferite ad alcuni dettagli costruttivi: per intenderci, il cavo che collega i coni all’ampli non è fisso ma dotato di una presa a jack, così come il fusibile ora è molto più accessibile... Insomma, si tratta di piccole varianti che non vanno ad interferire sulla resa e sugli intenti dell'amplificatore, mentre ne migliorano la versatilità, nonché l’utilizzo odierno.
PANNELLO FRONTALE
In perfetto stile Marshall, il top dello chassis del 1958X mostra la tipica superficie dorata con in bella evidenza i potenziometri dei controlli.
Proprio accanto alla luminosa spia di accensione, vi è l’interruttore dello Standby e quello dell’accensione vera e propria (On/Off). Subito dopo, vi sono i controlli del secondo canale [in realtà non viene indicato alcun numero ma la convenzione vuole che questo sia il Ch2], seguiti dai suoi relativi due ingressi. Infine, seguono i due potenziometri per la gestione del primo canale (Ch1) con i suoi due jack di ingresso.
L’ampli è un combo valvolare “made in England” di vecchia concezione: come tale, i due canali si differenziano principalmente per la presenza del tremolo (valvolare anch'esso) sul Ch2. Infatti, se per entrambi i canali vi è un controllo di volume ed un solo controllo per il taglio delle frequenze più alte (Tone), il Ch2 prevede anche una sezione dedicata al tremolo con l’intervento di due potenziometri: Speed, per gestire la velocità dell’oscillazione dell’effetto e Intensity per regolarne l’intensità.
Mentre i due ingressi del Ch1 sono assolutamente identici, quelli del Ch2 mostrano caratteristiche diverse: il primo (quello posto più in alto) viene descritto come ingresso ad alta sensibilità, mentre il secondo (quello sotto) oltre ad avere una “sensibilità” attenuata di 6db, sprigiona anche un suono più scuro e caldo.
PANNELLO POSTERIORE
Il pannello posteriore è assolutamente privo di controlli extra: nessun fronzolo, nemmeno un Send e Return. Tutto proprio come da copione... vintage.
Da un lato vi è la presa a jack per la connessione del pedale che andrà a gestire l'attivazione del tremolo, e dall'altro i connettori per gli speaker. (La cassa integrata di questo 1958X dispone di due coni da 10” Celestion Greenback pensati per riprodurre la timbrica dei coni originali – 8Ω). Qualora si volesse collegare una cassa aggiuntiva, o utilizzare un diverso tipo di diffusore, è possibile gestire tre diversi livelli di impedenza (4Ω, 8Ω,16Ω) grazie all’Output Selector.
A chiudere la dotazione di questo robustissimo Marshall 1958X, vi sono i due alloggiamenti dei fusibili a protezione dei circuiti, nonché la presa per l’alimentazione (220Volts).
Gestione e suono
Il Marshall 1958X è un combo che si rifà in tutto e per tutto alle caratteristiche vintage del noto Model 1958 il quale, pur se succeduto ben presto da altre versioni (per vari motivi legati soprattutto alle necessità del mercato), è stato un vero caposaldo della produzione del brand britannico.
Il neonato combo non è eccessivamente potente ma dispone di suoni estremamente caldi e grossi, mantenendo la tipica pasta del british sound di casa Marshall. Il suono Clean di entrambi i canali si distingue per la massiccia pasta sonora e per la sua capacità di restituire sempre note precise, dense di armoniche e corpose, nonché basse, nonostante la cassa dietro non sia chiusa e i coni siano da 10 pollici.
Gli stessi coni - due Celestion Greenback G10 F-15 - sono stati realizzati per questo 1958X proprio tenendo presente il particolare comportamento degli stessi di 50 anni fa. Di conseguenza, sono state riprodotte anche tutte le caratteristiche di deterioramento che allora contraddistinguevano quegli altoparlanti, al fine di restituire oggi tutto il vibe degli anni ‘60 che ha reso leggendario il Marshall-sound.
Il controllo dei toni per entrambi i canali funziona proprio come quello di una chitarra e, nonostante si abbia a che fare con una sola manopola, la gestione del suono è assolutamente godibile e interessante in tutte le posizioni: dalla più chiusa e scura alla più aperta e brillante.
Ma la vera forza di questo amplificatore, sta nella manopola del volume. Proprio come 50 anni fa, questo amplificatore sfodera tutte le sue caratteristiche rock quando si va a spingere sulle valvole del finale!
I suoni al limite della saturazione sono incredibilmente dinamici e potenti: sono dei crunch che diventano puliti secondo il tocco del chitarrista e che reagiscono con estrema precisione alle peculiarità delle varie chitarre che si andranno a collegare alla presa Input.
La sensazione è proprio quella di suonare con un ampli di altri tempi e il divertimento è assicurato... Sono solo 18 Watt ma si possono sfruttare proprio tutti!Quando si alza il volume al massimo, questo Marshall 1958X si scatena e regala un sound incredibilmente carico, per niente zanzaroso, potente e dinamico. Un sound che farà la felicità di tutti i rocker old-school, ma che sarà senza dubbio una ottima fonte di ispirazione per tantissimi nuovi guitar heroes. Certo, non si tratta di un ampli particolarmente adatto al metal e molto probabilmente non è nemmeno la scelta più indovinata per il jazz di stampo tradizionale, ma per tutto ciò che sta in mezzo (... che proprio parecchio!) e che ha bisogno di quel particolare e sempre coinvolgente sound di stampo britannico, rappresenta un’ottima scelta.
Con soli 18 watt e con una circuitazione che per la distorsione si affida soltanto al Volume, senza la possibilità di passare da un canale all'altro con un pedale, risulta un po' difficile bilanciare i due canali per ottenere un suono pulito e cristallino da una parte, e una saturazione da urlo dall'altra ma, in realtà, non è questo l'ampli adatto a chi cerca questo tipo di soluzioni. Il Marshall 1958X consente di avere due suoni diversi tra loro - il tremolo del secondo canale è estremamente musicale e sfruttabile - (un po' scomoda però l'assenza di un led che indichi l'attivazione dell'effetto...) e sicuramente può dare grandi soddisfazioni anche dal vivo, ma la sua vera forza - come dicevamo - è proprio la grintosissima e dinamica distorsione tipica dei suoni rock vintage che riesce a riprodurre con estrema fedeltà e potenza.
In breve
Riprodurre oggi un combo come questo Marshall 1958X, sfruttando un progetto indovinato e componenti di alta qualità (... per non parlare dell’indiscutibile blasone), non poteva che generare risultati più che soddisfacenti. Questo ampli, infatti, può regalare timbriche vintage estremamente convincenti in tutte le sue forme: dai puliti psichedelici carichi di tremolo, alle distorsioni potenti e ruvide del rock più sanguigno... Non è Midi, non si possono programmare i cambi di suono né salvare i settaggi direttamente sul cloud ma, se si vuole “quel suono” e se si vuole realmente avere sotto le dita il controllo del sound, questo è l'ampli giusto. Un Marshall vintage con un suono grosso e pochi watt, che può essere sfruttato in tutte le sue potenzialità senza perdere l'udito!
E, se da un lato può sembrare un po’ limitato per il professionista delle cover o per il principiante che vuole tutti i suoni in un solo amp, può essere invece una perfetta soluzione per chi è alla ricerca del grintoso Marshall-sound: per il bluesman o il rocker incallito, ma anche per lo studio di registrazione che necessita di espandere il proprio parco suoni...
La Marshall Handwired Series è costituita da tre combo (1962HW, 1958X e 1973X) e una testata 2245THW: tutti pensati per la riproduzione del Marshall-sound che ha fatto la storia!
Prezzo suggerito: Euro 1.669,00 (Iva inclusa)
Costruzione generale: ****
Suono: *****
Grado di versatilità: ****
Rapporto qualità /prezzo: ***
Combo 1958X Handwired Series
Canali: 2 - Potenza: 18Watt - Input: 2x2 - Controlli: Tone e Volume x2 + Tremolo Speed e Intensity - Speaker: Celestion G10F-15 (2x10”) 15Watt ciascuno - Impedenza: 4, 8, 16 Ohm - Valvole: 2x ECC83 (pre-amp), 1x ECC83 e 2x EL84 (power amp), 1x EZ81 (Rectifier) - Effetti: Tremolo - Accessori:Tremolo footswitch - Dimensioni: mm 610x535x230 - Peso: kg 19,5
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