Jennifer Batten!

di Maurizio Curto
02 dicembre 2017

intervista

Batten Scherer
Jennifer Batten
Melodic Rock Records
Abbiamo incontrato Jennifer Batten nel corso delle sue Washburn Clinics in giro per la Penisola: una serie di date nel mese di novembre 2017 che ha richiamato una audience di veri appassionati della chitarra, nonché del playing di questa chitarrista associata in maniera indelebile a Michael Jackson!


Ciao Jennifer, innanzitutto bentornata sulle pagine di Guitar Club! Stai portando la tua Washburn Clinic in giro per l’Europa: arrivi da Barcellona, ora sei qui Italia e via via proseguirai con Austria, Svizzera ecc… Come è schedulata questa tua clinic? Che genere di argomenti e materiale stai proponendo ai chitarristi?
Concepisco una clinic di chitarra come una porzione del mio show multimediale, in cui suono in sincrono con i filmati che ho preparato. Suono un brano e poi illustro i suoni che ho utilizzato col mio BluGuitarAmp1 e con una unità Digitech RP1000 (per gli effetti). A un certo punto mi metto a parlare della mia chitarra Washburn PXM10: legni, pickup e i vari dettagli tecnici. Credo che il miglior modo di dimostrare una chitarra sia suonare imbracciandola, quindi mi metto a suonare un blues e cambiare la configurazione dei pickup per ciascuna delle 12 misure affinché il pubblico possa...

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concentrarsi sulla completa gamma dei suoni che questa chitarra riesce a offrire. Faccio anche il cambio dei canali dell’ampli, così che si possano ascoltare i suoni puliti e quelli con il gain.

Washburn è il marchio delle chitarre che tu utilizzi: in linea generale, che cosa richiedi alla tua sei corde?
Innanzitutto che sia confortevole e non troppo pesante. Sono con Washburn da oltre 20 anni e ogni nuova chitarra che mi hanno dato nel corso del tempo, l’ho sentita confortevole come un guanto. Ero con un’altra azienda prima di Washburn ed avevo spesso dei problemi con la torsione del manico. Con Washburn quel problema non esiste: posso girare il mondo e viaggiare di continuo. E questo è fondamentale per me.

La tua attuale Washburn è una Parallaxe PX10: che tipo di configurazione ha?
Le mie chitarre hanno sempre avuto la scala corta e così anche le mie tre Parallaxe, con cui ci ho sperimentato parecchio. Una è dotata di elettronica Line6 Variax per consentirmi di avere i suoni di altre chitarre e modificare le accordature; quella che mi hanno dato adesso in Europa è la più leggera delle tre e monta pickup Fishman Fluence: più precisamente, un Modern al ponte e due Strat Single al manico e posizione centrale. Infine, c’è quella con il fantastico cutaway Stevens che mi consente l’agile accesso ai tasti più alti. Una vera rivoluzione in quanto a giunzione manico/corpo. E’ la prima chitarra con 24 tasti che ho, e adoro la libertà che mi consegna! Body in mogano con top in acero e finitura Blue. Floyd Rose 1000 Tremolo. Tastiera in ebano: ho sempre prediletto le tastiere con i legni scuri.
Inoltre, su tutte le mie chitarre monto il mio Batten String Dumper.

Nel roster Washburn vi è anche Nuno Bettencourt: hai mai pensato di collaborare con lui, magari per una serie di clinic?
Ci eravamo incrociati a uno show di Michael Jackson… lui era lì con la sua famiglia, ma non abbiamo parlato. Quindi non ci conosciamo personalmente.

Sei nota per la tua straordinaria tecnica del tapping a due mani e per l’accurato utilizzo dello string damper, di cui peraltro hai accennato poco fa. Ce ne parli nel dettaglio?
Il damper mantiene ferme le accordature aperte… Posso ruotare il braccio velocemente ed accedere alle accordature aperte e agli armonici. Agli inizi utilizzavo il damper solo nel tapping, mentre ormai tendo a tenerlo sulle corde sempre affinché rendere tutto più chiaro e definito. Spiego il concetto in un clip sulla rete (batten.com) e vi invito a visionarlo affinché capire tutto al meglio (www.myppk.com/PPKs/indexC.aspx?PPK=758)

A chi non lo ha ancora ascoltato, cosa puoi dire di “Battlezone”, l’album che hai realizzato con Marc Scherer?
E’ uscito alla fine di settembre 2017 per la Melodic Rock Records ed è l’album più commerciale in cui io sia stata coinvolta. Si tratta di classic rock, con uno straordinario Marc Scherer alla voce e parecchi miei assoli di chitarra. La maggior parte delle composizioni sono di Jim Peterik, dei Survivor. Ho parlato poco fa con qualcuno interessato a portare il nostro tour in Italia ed io spero proprio di venire a suonare nel vostro Paese!

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Jennifer Batten… in breve

Dal 1987 al 1997 Jennifer Batten ha folgorato l’audience internazionale sul palco di Michael Jackson.
I world tour di “Bad” (1987-1989), “Dangerous” (1992) e “HiStory” (1996-1997) sono stati seguiti da più di 1,3 bilioni di persone in 86 Paesi e vantano lo share televisivo più elevato della storia. Un guitar playing, quello di Jennifer, che ha fatto il giro del mondo influenzando una schiera di chitarristi spalmati nel globo intero.

Dal 1994 al 1999 Jennifer ha messo tutto il suo playing ed il suo marchio di fabbrica (two hands tapping…) nelle performance di Dave Rodgers e i Domino e dal 1999 al 2001 ha girato e registrato con Jeff Beck.

Ha registrato album di numerosissimi altri artisti, tra cui Natalie Cole, Sara Hickman, Miguel Mateos, Michael Sembello, Carmine Appice, Dave Martone, Dino Fiorenza…

Nel 1992 ha pubblicato il suo primo album da solista (“Above Below and Beyond”), a cui sono seguiti “Jennifer Batten’s Tribal Range: Momentum” (1997) e “Whatever” (2007).

Jennifer Batten utilizza chitarre Washburn Parallaxe Series e, naturalmente, la sua Signature JB100M. Ulteriori informazioni: www.adagioitalia.it

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