Circa

di Patrizia Marinelli
28 settembre 2016

recensione

Circa
Valley Of The Windmill
Frontiers Records
Valley Of The Windmill – quarto album targato Circa, uscito lo scorso luglio per Frontiers Records – è un tributo al rock progressive in tutte le sue declinazioni: in buona sostanza, la band capitanata da Billy Sherwood (chitarrista ed ora bassista degli Yes entrato in formazione per volontà dell’indimenticabile Chris Squire) propone qui un ampio excursus di ciò che questo genere di musica ha saputo creare dagli esordi fino ai giorni nostri, arricchendosi di carattere, colori e sfumature.

In questo album costituito da quattro episodi, sono presenti tutti gli elementi classici del prog: dalla durata dei brani mai inferiore ai sette minuti, ai repentini cambi di tempo, mood e struttura melodica, alle partiture articolate e suonate da musicisti virtuosi ben in evidenza ma mai d’ingombro. Un album – Valley Of The Windmill – cui Sherwood ha dato vita contando, come di consueto, sul supporto di Tony Kaye, il tastierista con cui ha fondato i Circa nel 2007, nonché quello originario degli Yes. Il tutto, rinforzato dal drumming di Scott Connor (Squonk, Genesis Tribute Band) e dal bass playing di Rick Teirney (Alice Cooper Band).

Le intenzioni della band sono chiare sin dalla traccia che apre l’album, Silent...

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Resolve: una lunga intro in crescendo che esplode con tastiere prog in stile anni Settanta, lasciando spazio a un piacevole fraseggio chitarra/basso. Un brano scattante, di non difficile fruizione, nonché sorta di antipasto per il successivo Empire Over che trasuda tutta l’esperienza di Sherwood e Kaye, soprattutto quella fatta negli Yes, non prive però di dissonanze à-la King Crimson/UK.

Più moderna, con influenze che si muovono dai Marillion ai Porcupine Tree, è la title track, là dove l’inervento di Kaye è grandioso e predominante, con la chitarra acustica a garantire la giusta atmosfera.
Chiude Our Place In The Sun, uno dei brani più godibile della scaletta (in puro stile Genesis dei tempi di Peter Gabriel), con le onnipresenti tastiere in evidenza ed un assolo di chitarra elettrica misurato e di gran pregio. Un episodio che fotografa alla perfezione lo spirito di questo album che, senza ombra di dubbio, si rivolge al progressive d’alta scuola del passato senza dimenticare il presente.

CIRCA lineup 2016
Billy Sherwood (lead vocal/bass/guitar) – Tony Kaye (keyboard) – Scott Connor (drum) – Rick Teirney (bass)

Rick Teirney – bassista entrato nella band nel 2012 – parla dei Circa e del loro ultimo "Valley Of The Windmill".

Rick, la notorietà ti è arrivata con Alice Cooper, quindi sei entrato nei Circa: si deduce che anche il rock progressive ti piaccia parecchio...
Con Alice Cooper ho fatto una bellissima esperienza: ho cantato con lui nel 1980 nel suo Flush The Fashion, ho suonato il basso nel video di We're All Clones e... ho partecipato a non so quante feste e party! [ride] Alice è un uomo molto intelligente e molto cordiale e mi sono sempre trovato a mio agio. Parlando di generi musicali, devo dire che non conosco confini: ho suonato il basso in Dolence Jones Boyce e Heart, due golden hit dei Monkees degli anni Settanta ed ho avuto una cover band Top 40 che suonava di tutto, dai Pink Floyd ai Cars, dai Gentle Giant agli Yes... Mi sono sempre divertito a suonare ed interpretare ogni genere di musica.

A tuo avviso, nel repertorio dei Circa, c’è un brano che rappresenta al meglio l'anima della band?
Suono con loro da cinque anni con questi ragazzi e devo dire che uno dei brani che mi dà grandi emozioni ogni volta che lo suoniamo è Together We Are. Anzi, semplicemente, lo adoro! Poi ci sono So On e Brotherhood of Mind nei quali, oltre alla musica, anche il testo la dice lunga.

Come hai conosciuto Billy Sherwood?

E’ stato un giorno che non dimenticherò mai! Ero agli Uncle Studios e stavo lavorando su un progetto con Scott Walton. Scott aveva militato con Billy negli Yoso, band metà Yes e metà Toto e Circa e mi presentò a Billy. A quel punto, lui mi chiese se ero interessato a suonare il basso in un suo album da solista. Se ero interessato?! Billy mi diede allora alcune copie dei suoi lavori da solista ed io gli dissi che quello era il più bel regalo di compleanno che avessi mai ricevuto... Sì, era il giorno del mio compleanno. Dopo un giorno di prove mi chiamò e mi chiese se volevo far parte dei Circa. Fu così che incontrai Tony Kaye (wow!) e Scott Connor (wow!)

Valley Of The Windmill è uscito lo scorso luglio: che genere di contributo è stato il tuo?
Ho suonato il basso ed ho ballato da una parte all’altra dello studio di Billy! [Sherwood] Chiunque lo conosca, sa che Billy è un uomo dai vari talenti: essere lì, averlo come guida a dirigermi, guardarlo registrare e mixare, è stata un’esperienza da cui ho imparato tanto. Lo terrò sempre nel cuore, poiché lui è riuscito a tirar fuori il meglio di me...

Come mai avete orientato l’album verso il progressive così smaccatamente?
Beh, quella è colpa di Billy e di Tony, prenditela con loro! [ride] Scherzi a parte, non molto tempo fa Billy ha lavorato sull’album più recente di William Shatner che, poco dopo, abbiamo presentato con diversi show: William diceva che il rock progressive era la fantascienza del mondo musicale e lo è… Non ha barriere e questo è il mood con cui Billy e Tony compongono i brani. Quindi: avanti tutta… Il 4/4 è divertente, ma… wow... qui abbiamo 5/4, 3/4, 7/4 e 16/9 ed insieme abbiamo scritto un sacco di buona musica. Credo che Valley Of The Windmill sia uno dei brani migliori scritti ad oggi. Oltretutto, credo che nessuno ti potrà mai accusare di plagio con un brano scritto in 16/9! [ride]

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