Bon Iver - "22, A Million"
di Francesco Sicheri
28 dicembre 2016
recensione
Bon Iver
22, A Million
Jagjaguwar
In attività come Bon Iver dal 2007, un Ep e tre album all’attivo, l’ultimo dei quali arriva a cinque anni di distanza dal precedente, è stata un’attesa snervante quella che ha tenuto in scacco i fan di Justin Vernon fino all’uscita di 22, A Million, opera che affronta il difficilissimo compito di reggere il passo di due perle quali For Emma, Forever Ago (2007) e Bon Iver (2011).
Fin dalla sua straniante introduzione il nuovo lavoro firmato Bon Iver conferma chiaramente ciò che tutti coloro che hanno seguito la carriera di Vernon stavano attendendo: evolversi è la chiave di volta. Dalle trame più acustiche e semplici di For Emma… è passato qualche anno, la parola di Vernon ha ampliato i suoi margini coinvolgendo sonorità che sono andate inglobando elementi tersi ma pur sempre pregni di significato; Bon Iver ha cambiato nuovamente le carte in tavola, portando alla luce un viaggio musicale e geografico che ha esplorato strade di note, le quali hanno dato corpo a motivi e ragioni di ricerca sfociati in un quadro dall’incredibile impatto emozionale.
22, A Million arriva quindi a proseguire il viaggio dell’ensemble...
l'articolo continua...
Fin dalla sua straniante introduzione il nuovo lavoro firmato Bon Iver conferma chiaramente ciò che tutti coloro che hanno seguito la carriera di Vernon stavano attendendo: evolversi è la chiave di volta. Dalle trame più acustiche e semplici di For Emma… è passato qualche anno, la parola di Vernon ha ampliato i suoi margini coinvolgendo sonorità che sono andate inglobando elementi tersi ma pur sempre pregni di significato; Bon Iver ha cambiato nuovamente le carte in tavola, portando alla luce un viaggio musicale e geografico che ha esplorato strade di note, le quali hanno dato corpo a motivi e ragioni di ricerca sfociati in un quadro dall’incredibile impatto emozionale.
22, A Million arriva quindi a proseguire il viaggio dell’ensemble...
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di Vernon: se il capitolo discografico del 2007 era stata la presentazione al mondo, e Bon Iver l’avventura di ricerca ed esplorazione, 22, A Million si dirige verso l’uomo e l’individuo.
Una trama diradata di loop, synth e chitarre disperse, in cui il falsetto di Vernon e la ricca strumentazione del gruppo trovano il miglior terreno espressivo per andare a fondo nel riconoscimento dell’uomo come fonte generatrice. Non è più un navigare nel mondo, ma è l’instaurazione di un rapporto di relazione con esso tramite suoni che rimbalzano su pareti di pensieri e si producono in musica che avvolge, dialoga, discute, parte e ritorna, arriva e si rigenera.
È inutile provare a spiegare ulteriormente quello che è un prodotto d’arte nella sua accezione più coraggiosa, un album che palpabilmente stenta a restare nei margini di questo contenitore, che punta a molto altro e che sicuramente colpisce e produce nuovo significato in e con ognuno di noi, rendendoci quindi partecipi di un’esperienza musicale unica.
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