GABRIELE BELLINI V.O.R. Voice Of Rebellion, part 1

di Francesco Noli
02 luglio 2022

recensione

GABRIELE BELLINI
V.O.R. Voice Of Rebellion
GoldMusicOne
Nel suo nuovo album che ha titolato V.O.R. – Voice Of Rebellion, part 1, Gabriele Bellini raccoglie la prima parte di una selezione di brani tratti dal suo album strumentale Rebellion Party, riproposti in una nuova veste, con la presenza di ben sette vocalist e della sua immancabile Fender Strat d’annata. Ma non solo, alla tracklist, l’instancabile chitarrista toscano aggiunge una perla strumentale (7 Days) ma anche la rivisitazione di un episodio (Evo-Revolution) estratto dal suo album d’esordio (P.A.S.E, 2006), in cui coinvolge “la iena” Andrea Agresti al microfono.

Una raccolta di brani che abbracciano le atmosfere più diverse del rock, guidati dalla filosofia di intenti e dal guitar playing di Bellini che sono invece una costante: tecnica solida, mai tesa al virtuosismo di per sé, ma al servizio di emozione e musicalità.

Cantato dalla voce graffiante di Marchetti, Next Colors si palesa con il suo riff arcigno e quadrato, e tocchi di raffinatezza qui e là che Bellini inserisce con gusto e pertinenza. Anche in Freely, che si dipana tra le nuance dell’hard più moderno, è la chitarra di Bellini ad emozionare, così come l’interpretazione di...

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una magistrale Marta Giurintano (dei Lie Land) al microfono; dal canto suo, No Fears (con la voce di Francesco “Gago” Lamonaca) è una sorta di inno al guardarsi dentro, senza barriere di sorta: “come arrivare all’immagine dei propri percorsi, dentro i quali i sogni si realizzano? Basterebbe soltanto liberare la mente… Liberamente!”

Se l’acido e potente Omnibus, con Lorenzo “Bug” Meoni al microfono, incuriosisce non poco sia per la vena compositiva di un Bellini in grande spolvero, sia per la  tecnica con cui gioca sulla sua Strat con nonchalance; il successivo Timeless (feat. Claire Briant Nesti) con la sua melodia lirica porta l’ascoltatore in un viaggio intimo e profondo.

Tra le doti di Bellini vi è quella di far apparire minimale un approccio che minimale non è, frutto del mix di tecniche e accordature che suole adottare, abbinate a una accurata ed adeguata ricerca dei suoni: esattamente quel che sfodera Rebellion Party, il singolo con il fido Giacomo “Jac” Salani al microfono (vocalist di Interferenze e Pulse-r) a fornire una prova maiuscola.

Un disco fruibile, capace di generare curiosità con lo scorrere dei brani, prodotto da Salani presso il suo studio La Fucina. Destinato a chi ama assaporare un guitar playing solido e maturo ed un Bellini che dissemina tra i brani tracce della sua sensibilità. Non resta che aspettare il secondo capitolo di V.O.R. in uscita entro la fine dell’anno.

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