AMOS LEE Spirit

di Francesco Sicheri
30 dicembre 2016

recensione

Amos Lee
Spirit
Republic Records
Sono sei gli album all’attivo con l’uscita di Spirit, nuovo capitolo discografico di una carriera che sembra sempre più puntare alla perfezione per tempistiche, evoluzione musicale e grado di coinvolgimento dell’ascoltatore.

Amos Lee è una delle voci più inebrianti e comunicative che si possano trovare, uno dei pochi capaci d’incarnare bene il senso del termine “cantautore”, parola fin troppo spesso utilizzata a sproposito e, ancor prima, coniata con finalità travisate.

Dopo Mountains Of Sorrow, Rivers Of Song (2013) era lecito non sapere bene cosa aspettarsi dalla nuova attesissima fatica dell’autore di Philadelphia, ma non appena premuto il tasto play su Spirit appare chiaro come, ovviamente con soluzioni rinnovate, la cura, la perizia e la raffinatezza compositiva siano ancora più che mai presenti così come lo erano nei precedenti episodi.

Ciò che da sempre coinvolge della musica firmata da Amos Lee è l’indubbio senso di piacevole godimento auditivo dato dal perpetuo rinnovarsi e rimescolarsi di scelte sonore che appartengono ad una schiera di musicisti ormai in via d’estinzione. Spirit, così come gli altri album di Amos Lee, è un piatto da gustare con estrema calma e con la dedizione sensoriale che il miglior chef...

l'articolo continua...

richiede sottoponendo le proprie creazioni.

È un’anima ricca e travolgente quella che muove un album che riesce a mescolare blues (New Love), funk (Lost Child), folk (With You), e sentori di ritmi hip hop (Vaporize), condendo il tutto con derivazioni spiritual e soul (Running Out Of Time su tutte). La produzione del disco è di quelle che riscaldano il cuore e migliorano le giornate, avvolgendo in trame premurosamente cucite per essere vellutate, ma sempre di grande impatto.

La verità è una sola: questo Spirit è tutto ciò che si potrebbe volere da un buon disco, al punto da potersi quasi azzardare a dire che la perfezione non è lontana da quello che Amos Lee sta portando avanti con un percorso artistico che ha più di un motivo per reclamare sempre maggiore attenzione.

Podcast

Album del mese

Willie Nelson
My Life, è una lunga storia...
Il Castello/Chinaski Edizioni

My Life, è una lunga storia... Ebbene sì, si tratta dell’autobiografia che Willie Nelson ha messo a punto con David Ritz, tradotta in italiano per...

The Decemberist
As It Ever Was, So It Will Be Again
Yabb Records

Tredici nuovi brani, di cui – dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo – una lunga suite di circa 20 minuti: si tratta...

Ray Lamontagne
Long Way Home
Liula / Thirty Tigers

Se c’è una domanda che possiamo rivolgere a Ray LaMontagne, è questa: com’è che ogni suo nuovo lavoro si impone a rotazione e non lascia...