MIMMO LANGELLA Wonderful Life

di Dario Guardino
01 febbraio 2022

recensione

MIMMO LANGELLA
Wonderful Life
Smoothnotes/GB Music
Probabilmente questo è il disco che mi rappresenta di più, quello che avrei voluto registrare diciannove anni fa per l’esordio da solista. Si tratta di un disco fusion, ma senza i manierismi tipici del genere; c’è il jazz, il funk, il blues, il pop… Qui dentro c’è tutto il mio mondo musicale ...” Sono queste le parole che Mimmo Langella ha pronunciato nella presentazione di Wonderful Life , il suo album da solista uscito lo scorso dicembre 2021.

Chitarrista partenopeo, classe 1968, Mimmo Langella è particolarmente noto negli ambienti del jazz, pur se in realtà, non è mai stato un jazzista nel senso classico del termine: prova ne è Wonderful Life, la sua ultima fatica discografica che lo vede impegnato nella ricerca di un sound scevro da barriere stilistiche e/o di genere, corroborato dagli effluvi di una marcata componente melodica, groove pulsante e una improvvisazione ricca di gusto e savoir faire.

La freschezza e fluidità dell’insieme si materializzano sin dalla prima traccia, peraltro l’unica cover della scaletta, l’unica cantata, nonché quella che dà il titolo all’album. [Wonderful Life è il brano scritto da Colin Vearncombe nel 1986, divenuto una hit del pop]...

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 Segue Take It Easy e colpiscono il minimalismo degli arrangiamenti, la sobrietà armonico/melodica della lineup ed il suono di un Langella che imbraccia sapientemente una Suhr Custom tele-style. [Si tratta di una seicorde dalle sonorità a cavallo tra una solid body ed una acustica e dall’attacco dolce: elementi che il chitarrista campano sposa meravigliosamente al mood dei brani]

L’album, come dicevamo, scorre fluido per tutte le sue 8 tracce – per il sound estremamente curato e per gli arrangiamenti calibrati e ricercati al contempo – con un Langella che dimostra di sapersi destreggiare sia nei brani più di impronta funk, sia negli episodi più intimi (vedi la struggente ballad Li Wenliang) esibendo un playing melodico come pochi, e sia anche negli episodi più smaccatamente outside, come accade nell’assolo di Back To Work, che pare una sorta di omaggio a John Scofield.

Sognante e onirico pur nella sua brevità, Journey chiude la tracklist: un album in cui Langella si conferma eccellente musicista e songwriter, estremamente attento al sound della sua seicorde e al suo corretto balance all’interno della band (caratteristica tipica dei grandi musicisti...). Una band solida e coesa, in grado di consegnare competenza e pathos alle composizioni.

Accanto a Langella ci sono Mario Nappi (piano, organo e Rhodes), Aldo Capasso (basso), Jacopo Ferrazza (contrabbasso), Pasquale De Paola (batteria), Michele Maione (percussioni) e Roland Cabezas (voce).

Wonderful Life è stato registrato nel corso della pandemia: “avevo pensato a una registrazione live in studio in trio, come quello precedente ma, alla fine, anche a causa della pandemia, ho scelto di registrare tutte le chitarre comodamente a casa ...”  Le ulteriori fasi della produzione sono avvenute presso Artistika Recording Studios.

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