Voglio un set di corde per la chitarra elettrica

di Emilio Vitaliano
05 luglio 2016
Chi ha trovato la chitarra e amplificatore ideali, possiede gli elementi-base per suonare la musica che predilige: il che, può anche bastare... Chi invece intende ottenere il massimo dal playing, dovrà fare attenzione ad alcuni dettagli che possono (anche) fare la differenza.

Il chitarrista (spesso il neofita...) che si immerge nel mondo della seicorde così vasto e ricco di proposte, tende a trascurare o sottovalutare taluni aspetti che, seppure complementari, possono influenzare il playing anche in maniera tutt’altro che irrilevante. Una di queste variabili che caratterizzano il suono sono... le corde!

considerazioni generali


Abbiamo già avuto modo di dire su queste pagine, che la chitarra elettrica è uno strumento a vibrazione e le corde, si sa, vibrano più di qualunque altro elemento. Ecco che, di conseguenza, la loro importanza non è propriamente marginale... Scegliere le corde più adatte ai nostri gusti è un processo di lunga durata e, a meno di essere particolarmente fortunati, bisognerà testarne molte prima di trovare quelle che ci soddisferanno appieno.

E’ difficile fare discorsi oggettivi riferiti alle corde, visto che la resa delle stesse dipende anche dalla chitarra e, quindi, dai legni impiegati, hardware o dal tipo di costruzione della stessa. Ricordiamoci, ad esempio, che la...

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lunghezza del corista (scala) della chitarra, influisce sulla tensione delle corde e, quindi, sul tipo di suono che produrranno. In generale, possiamo dire che ciascuna corda montata sulla scala corta del manico sviluppa una tensione minore rispetto alla stessa corda montata su una scala lunga, risultando più morbida. Ne consegue che, la medesima corda, avrà una rigidità e una sensibilità diverse a seconda delle opzioni costruttive di una data chitarra. (Discorso valido a parità di accordatura, naturalmente...)

Come regola generale possiamo dire che l’altezza di una nota dipende dalla tensione a cui è sottoposta una corda, da quanto è lunga la parte che vibra e dalla massa della corda stessa, a sua volta in funzione del diametro e del peso. Quindi, due corde lunghe uguali e sottoposte alla medesima tensione vibreranno diversamente in base alla loro massa. In particolare, quella con la massa minore vibrerà con frequenza maggiore, producendo note più alte. Questo è il motivo per cui le corde che sviluppano le note più alte sono meno spesse (come calibro) di quelle che sviluppano le più basse.

Non è tutto: solitamente le prime due (Mi cantino e Si) sono corde Plain, (non rivestite), mentre le altre sono Wound (rivestite). A questa “regola” fa eccezione la terza corda (Sol) della chitarra elettrica che può essere Plain o Wound, secondo i gusti del chitarrista. Solitamente chi suona rock effettua parecchi bending e tende a prediligere una corda Plain in più.

suono e feeling


Il feeling che si ottiene montando sulla chitarra una muta piuttosto che un’altra, è un fattore decisamente personale, legato al tocco del chitarrista, al tipo di playing e genere di musica suonato… Ad esempio, se l’obiettivo è di muovere le mani sulla tastiera molto velocemente, una muta di corde non troppo spesse può essere la soluzione ideale. Insomma, tentativi e test fatti con i vari tipi di corde, si rendono necessari.

Sono parecchi i chitarristi con una certa esperienza che adottano le scalature 010/011, mentre per i beginners si rivelano più indicate le 009. Ma, di nuovo, non vi è alcuna regola rigida e la prova di vari tipi di corda rivelerà i pro e i contro di ogni opzione in tal senso. A testimonianza della mancanza di una regola ferrea, ricordiamo che Stevie Ray Vaughan utilizzava le 013: oltretutto, prevedendo un’accordatura bassa della sua chitarra. (La leggenda narra che egli utilizzasse della colla sui polpastrelli per proteggerli nei numerosi bending che era solito effettuare...) Tutto questo ha contribuito alla caratterizzazione del suo suono corposo, ricco e decisamente distinguibile.

Round, Flat e Half Round Wound


In questa sede prendiamo in considerazione le corde in metallo (steel strings) poiché le più adatte alle chitarre elettriche, mentre ricordiamo che le corde in nylon sono indicate per la chitarra classica.

In base al tipo di avvolgimento attorno all’anima della corda stessa, le steel strings vengono suddivise nelle tre principali tipologie descritte di seguito.

Round Wound. Sono corde avvolte con un filo di acciaio a sezione rotonda: sviluppano un suono brillante, un ottimo sustain e sono le più utilizzate dai musicisti rock.

Flat Wound. Sono corde avvolte con un filo di acciaio a sezione piatta: ideali per enfatizzare la brillantezza degli armonici, sono molto amate dai musicisti jazz.

Half Round Wound. Questa tipologia di corde rappresenta una via di mezzo tra le due precedenti: avvolte con filo a sezione semirotonda o semipiatta.
Le corde non rivestite sono sempre in acciaio, mentre quelle rivestite prevedono avvolgimenti composti da varie leghe (acciaio nichelato, varie leghe di nickel e così via). Sostanzialmente il nickel serve per proteggere la corda favorendo altresì lo sviluppo di un suono rotondo e corposo, potente e meno squillante (corde ottime per solid body e hollow body). Al contrario, le corde in acciaio, sviluppano sonorità più brillanti.

In alternativa ai suddetti tradizionali materiali impiegati per la costruzione delle corde, alcune aziende propongono opzioni particolari, come l’impiego del cobalto o del titanio. Le corde in cobalto si prefiggono di aumentare l’interazione con i magneti della chitarra e, quindi, di offrire al chitarrista un suono più corposo. Dal canto loro, le corde realizzate con leghe in titanio, sono pensate per garantire alle stesse una durata maggiore.

Il musicista che ha una forte sudorazione delle dita, rischia di rovinare le corde piuttosto velocemente: ecco che le corde realizzate con una lega di titanio, possono migliorare la situazione. (Vi sono anche corde dotate di guaina protettiva atta a isolare l’aggressione del sudore). In ogni caso, si tratta di materiali che sviluppano un suono particolare e che deve dunque essere ascoltato per verificarne la gradevolezza.

gauges


Oltre ai materiali impiegati, ciò che caratterizza le corde in maniera fondamentale sono i diversi tipi di calibri (gauges).

Prima di addentrarci nella descrizione dei gauges, dobbiamo ricordare che i medesimi calibri di marchi diversi, possono presentare leggere differenze. Anche in questo caso, dunque, non esistono regole fisse, ma solo delle indicazioni di carattere generale utili per comprendere la differenza fra una muta di corde più spessa ed una più sottile.
Le corde dal calibro più spesso portano a una maggiore tensione del manico della chitarra.

In generale, le scalature sottili sprigionano un volume di suono inferiore rispetto a quelle più spesse (che però sono più difficili da gestire in quanto aumentano la difficoltà nella pressione delle stesse sui tasti). Al contrario, una chitarra che monta corde con calibri più sottili, sarà più semplice da suonare ma si scorderà con una frequenza maggiore.
E’ giusto considerare che una chitarra dotata del ponte fisso, rispetto ad una con il ponte mobile è in grado di sopportare più facilmente corde di grosso calibro.

In linea generale, i calibri delle corde per la chitarra elettrica si possono suddividere in Ultra Light, Extra Light, Light, Medium ed Heavy, pur se le aziende che le costruiscono adottano spesso peculiari definizioni per descriverle. Di conseguenza, una verifica nel dettaglio si rende necessaria di volta in volta.

Rock, Country, Blues...
Mi (008) – Si (010) – Sol (015) – Re (020w) – La (030w) – Mi (042w)
Mi (009) – Si (011) – Sol (015) – Re (024w) – La (036w) – Mi (048w)
Mi (010) – Si (013) – Sol (018) – Re (026w) – La (038w) – Mi (060w)
Mi (011) – Si (013) – Sol (018) – Re (026w) – La (038w) – Mi (050w)

Fingerpicking, Bluegrass, Dobro...
Mi (011) – Si (014) – Sol (022w) – Re (030w) – La (042w) – Mi (054w)
Mi (012) – Si (016) – Sol (024w) – Re (030w) – La (042w) – Mi (054w)
Mi (012) – Si (016) – Sol (025w) – Re (036w) – La (046w) – Mi (056w)

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