BILL WYMAN annuncia il nuovo album “Drive My Car”
Bill Wyman official website
Londinese, classe 1936, Bill Wyman, non c’è bisogno di ricordarlo, imbraccia il basso sin dagli esordi dei Rolling Stones del 1962 e con loro registra 19 album, fino a "Steel Wheel" (1989), e gira in tour facendo il giro del globo più di una volta. Ricerca il groove sopra ogni cosa e trova in Charlie Watts dietro i tamburi, l’ideale compagno con cui mantenere su di giri il motore ritmico della band. Wyman, inoltre, canta e mette la sua penna nella costruzione dell’architettura di certi brani degli Stones (è con Watts e Brian Jones, ad esempio, che forgia il riff di "Jumpin’ Jack Flash"...): insomma, è parte attiva della band, ma nel 1993 lascia, intenzionato a fare una vita più tranquilla.
Wyman però continua a suonare, qualche volta ancora con gli Stones, talvolta nei progetti più diversi, accanto a Eric Clapton, Stevie Winwood, Ry Cooder e John P. Hammond, ad esempio, e...
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non smette di comporre musica che puntualmente pubblica nei suoi album da solista.
"Drive My Car" è il suo nuovo album, registrato nel suo home-studio con gli amici di vecchia data: Paul Beavis è dietro il drumkit, perché: “Un bassista e un batterista sono una squadra, la sezione ritmica, la base di tutto...” – come tiene a sottolineare Wyman – mentre alla chitarra c’è Terry Taylor. Nell’album egli dà spazio anche a Hans Theesink, il giovane chitarrista olandese impegnato in due brani della tracklist, perché: “è stimolante il suo approccio alla seicorde; riesce a consegnare qualcosa di nuovo al blues...”
"Drive My Car" accoglie dieci tracce spalmate tra cinque coinvolgenti rivisitazioni tratte da repertori di gran calibro (Bob Dylan, Taj Mahal, John Prine, ad esempio) e cinque nate dalla penna dello stesso Wyman: “Non è una cosa che capita tutti i giorni, ma a volte guardo una certa chitarra in un angolo della casa, la prendo in mano, mi metto a suonare e poi succede che qualcosa scatta...”
Riflettendo sul risultato finale dell’album, Wyman dichiara: “Credo che nel suo complesso l’album risenta dell’influenza di JJ Cale... ho sempre amato il suo groove rilassato. Gli amici a cui l’ho fatto ascoltare subito dopo le registrazioni, mi hanno detto cose come 'suona davvero come te' e questo mi ha reso felice, perché non ho mai cercato di essere qualcun altro!”
L’album apre con "Thunder On The Mountain" di Bob Dylan, che combina elementi sia dell’originale dello stesso Dylan che quelli della cover di Wanda Jackson, per una interpretazione in puro stile-Wyman. “Conosco Bob dalla metà degli anni '60...” – ha detto Wyman – “Portava me e Brian Jones nei club del Greenwich Village ogni volta che eravamo a New York. Siamo stati molto amici per un po’, davvero una brava persona!”
Un’altra pietra angolare dell’album è la grintosa cover di "Light Rain" di Taj Mahal che Wyman sceglie pensando allo loro amicizia di lunga data, iniziata nel 1968, quando Taj era stato invitato dagli Stones nello speciale televisivo Rock 'n' Roll Circus. “Era affascinato dal fatto che io fossi un membro della Royal Horticultural Society: abbiamo legato per la botanica!”
La passione di Wyman per il country sfocia nel tributo a John Prine con la cover di "Ain't Hurtin' Nobody": “Eravamo grandi amici e con i Rhythm Kings abbiamo suonato spesso i suoi brani. Un songwriter straordinario! Adoro quel verso di Ain't Hurtin' Nobody con Little Richard che canta ‘Tutti Frutti’ dalla cima di un palo del telefono!!! Voglio dire, chi scrive così?”
[I Rhythm Kings sono l’ensemble R&B messo in piedi da Wyman nel 1997 a tutt’oggi attivo]
Il 2023 è stato un anno denso ed esplorativo per Bill Wyman ed è così che con il suo radar a spaziare tra passato e futuro, il più anziano dei Rolling Stones (“Tutti parlano della guerra, ma nessuno di loro la ricorda come me!”) ha messo mano ai ricordi della sua infanzia nel corso della guerra e li ha pubblicati nel suo libro “Billy In The Wars”, mentre al contempo guardava avanti, registrando i brani di "Drive My Car"...
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