ORANGE Little Bass Thing e The Bass Butler

di Redazione
17 gennaio 2020
Introdotta con la frase "Good things come in a small packages", una sorta di versione americana de "Nella botte piccola c’è il vino buono", Orange cavalca ormai da qualche anno questa filosofia, ma il 2020 sembra volerla rendere il suo mantra.
Partendo dal successo riscosso con la mini-head Terror Bass, la nuova Little Bass Thing si propone come un vero e proprio concentrato di potenza e affidabilità. 500W in classe D su 4oOhm, connessioni dedicate al loop effetti, output D.I. e switch per la messa a terra.
Il tutto racchiuso in uno chassis che può facilmente scomparire all’interno di zaini e custodie imbottite.

Se i 3 kg di peso della Little Bass Thing, sommati ad eventuali pedali da trasportare sono troppi, Orange propone una soluzione. Si chiama The Bass Butler ed è destinato ai bassisti che nell’ingombro di un pedale vogliono idealmente poter trovare tutto ciò che serve per dare voce al loro basso.
Ade Emsley, techincal director e designer di casa Orange, lo descrive così: "il Bass Butler è stato concepito insieme a Morgan Nicholls dopo aver bevuto diverse IPA al Surly Goat, locale sul Santa Monica Boulevard. Nicholls ha suonato con i The...

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Who alla cerimonia conclusiva delle Olimpiadi nel 2012 e in aggiunta suona le tastiere per i Muse… L’idea alla base del Bass Butler è quella di racchiudere il suo sistema a due amplificatori in un preamplificatore dal formato piccolo e portatile.
Due canali separati, clean e drive: il primo sempre attivo ed il drive inseribile quando necessario. Compressore di classe A per il canale clean ed equalizzazione a 3 bande per canale drive. Master volume per ciascun canale.

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