Parris Hyde
recensione
La teatralità e l’atmosfera spettrale della titletrack, della durata di poco più di un minuto, incutono quasi timore, tanto da portare alla mente i Death SS… Poi arriva il primo vero brano della scaletta, 2nd2no1: veloce, molto à-la Priest come chitarre e sostenuto da una sezione ritmica possente, per certi aspetti gravita più nel thrash che non nell’heavy doc.
Il ritmo coinvolgente conduce a I Killed My Wife With A Knife, brano horror, suonato a gran velocità e chiuso dalla risata malvagia di un Parris Hyde intento ad emulare il mito di King Diamond.
Arriva quindi I Love Shopping – With Your Money con il suo glam in stile Poison e Motley Crue, e poi si passa a Life On The Line. Un brano melodico...
l'articolo continua...
e immediato, il cui andamento ed il cui timbro vocale di Parris Hyde riportano la mente ad Empire (brano dei Queensryche) ed al loro vocalist Geoff Tate. Insomma, un brano destinato a rimanere scolpito nella mente di chi lo ascolta.
Mors Tua Via Mea cova in sé anche momenti di sperimentazione, scovabili ad esempio in Digital Dream Land, in cui sono le tastiere a recitare il ruolo fondamentale, e con le stesse l’arrangiamento preciso e curato.
Le doti compositive della band fuoriescono con prepotenza in Far Away, sorta di un ipotetico AOR in cui i Dokken incontrano i Survivor.
Se la parte iniziale dell’album mostra la dimensione più dura e cattiva dei Parris Hyde, la seconda parte è invece più accessibile. Lo dimostra Alone, una ballad dai connotati poetici, con il suo splendido tappeto di chitarre e la sua emozionate melodia complessiva.
Con The Third Millennium Disillusion i Parris Hyde pigiano forte sull’acceleratore e, con uno mood nuovamente riconducibile ai Judas Priest, danno sfogo a tutta la loro componente heavy metal. Chiude un brano insolito, diverso rispetto da quelli della scaletta: si tratta di Border Of Mexico, una ballad dal ritmo cadenzato, semplice e facilmente assimilabile.
Mors Tua Vita Mea spazia tra i vari mood del rock e metal mostrando versatilità e duttilità: un album piacevole poiché appunto variegato e coinvolgente.
Leggi anche
Podcast
Album del mese
Willie Nelson
My Life, è una lunga storia...
Il Castello/Chinaski Edizioni
My Life, è una lunga storia... Ebbene sì, si tratta dell’autobiografia che Willie Nelson ha messo a punto con David Ritz, tradotta in italiano per...
The Decemberist
As It Ever Was, So It Will Be Again
Yabb Records
Tredici nuovi brani, di cui – dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo – una lunga suite di circa 20 minuti: si tratta...
Ray Lamontagne
Long Way Home
Liula / Thirty Tigers
Se c’è una domanda che possiamo rivolgere a Ray LaMontagne, è questa: com’è che ogni suo nuovo lavoro si impone a rotazione e non lascia...