Matteo Cona presenta "Something To Do Sunday"
recensione
La tracklist è composta da 10 brani dello stesso Cona, che raccontano storie vere di persone e dei loro differenti modi di vivere il tempo libero. Un’indagine sul "giorno di riposo", il momento per prenderci cura di noi stessi esprimendo l’individualità uscendo dai dogmi dei media e dal bisogno di essere accettati socialmente. La domenica [Sunday] in quanto tempo libero, può però diventare un’arma a doppio taglio per chi non ha un proprio equilibrio o buone relazioni sociali, enfatizzando la sensazione di malessere e di inutilità.
La ricerca musicale del disco di Cona, prova a sfuggire i cliché del jazz post-bop seppur accogliendone le grandi innovazioni compositive e timbriche. Uno stile che si rifà a Kurt Rosenwinkel (una marcata influenza del chitarrista/compositore romano), dal quale mutua la ricerca tra jazz e rock con un frequente lirismo tensivo, ma anche a Kenny Wheeler, che ha ispirato in Cona composizioni di ampio respiro e la costante ricerca di un fil rouge che attraversi ogni passaggio dell’album in questione.
Un risultato sonoro di grande efficacia, a cui contribuiscono gli interventi...
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dei musicisti accanto chitarrista romano: il sassofonista Augusto Pallocca, il tastierista Carlo Ferro (impegnato anche con il basso synth) ed il batterista Sergio Tentella, noto per le sue sperimentazioni nell’elettronica e nel groove poliritmico.
L’album esce per Workin’ Label (distribuzione I.R.D.) www.workinproduzioni.it
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