Thomas Guiducci - "The True Story of a Seasick Sailor in The Deep Blue Sea"
di Francesco Sicheri
09 gennaio 2017
recensione
Thomas Guiducci
The True Story of a Seasick Sailor in The Deep Blue Sea
Good Luck Factory
Dalla strada al mare, Thomas Guiducci torna, dopo il buonissimo The Heart & The Black Spider, con un album che è nuovamente pronto a prendere per mano ed accompagnare in un viaggio uditivo che ben riproduce la sua ipotetica controparte reale. The True Story of a Seasick Sailor in The Deep Blue Sea esce per Good Luck Factory ponendosi come un’intraprendente, e sicuramente ambiziosa, sfida che ha coinvolto Guiducci in una vera e propria epopea.
Non “solamente” un album, ma piuttosto un concept che coinvolge immagini e parola narrante, siamo di fronte ad un lotto composto di nove brani inediti, immagini e ben quattro racconti scritti dallo stesso Guiducci. Se The Heart & The Black Spider era un viaggio salvifico fra i meandri del blues del Delta, il nuovo capitolo discografico di Guiducci prende strade più articolate, per dare il via ad una tipologia di narrazione che potremmo definire “romanzo musicato”, o forse “prosa accompagnata”; fra linee di banjo, lapsteel, una chitarra elettrica di matrice blues, cori di fiati che (soprattutto nella opener Seasick Sailor) strizzano l’occhio alla Preservation Hall Jazz Band e alla New Orleans del grande jazz, Guiducci costruisce...
l'articolo continua...
Non “solamente” un album, ma piuttosto un concept che coinvolge immagini e parola narrante, siamo di fronte ad un lotto composto di nove brani inediti, immagini e ben quattro racconti scritti dallo stesso Guiducci. Se The Heart & The Black Spider era un viaggio salvifico fra i meandri del blues del Delta, il nuovo capitolo discografico di Guiducci prende strade più articolate, per dare il via ad una tipologia di narrazione che potremmo definire “romanzo musicato”, o forse “prosa accompagnata”; fra linee di banjo, lapsteel, una chitarra elettrica di matrice blues, cori di fiati che (soprattutto nella opener Seasick Sailor) strizzano l’occhio alla Preservation Hall Jazz Band e alla New Orleans del grande jazz, Guiducci costruisce...
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una storia che ha del tragicomico, senza però perdere mai di sentimento nel suo portare a galla (letteralmente) le melanconiche vicende di un marinaio colpito dal mal di mare, eppure sempre incapace di metter piede a terra per restarvi definitivamente. È poi tanto diversa la condizione di noi uomini in balìa del maltempo creato dalla routine quotidiana?
Nove tracce cucite a regola d’arte in un omaggio sincero alla musica di tradizione americana, la quale supporta l’intreccio grazie ad una commistione di blues, americana, country e folk già presente nel precedente capitolo discografico, ma qui pronta a mostrare venature ben più profonde e rifinite. Thomas Guiducci dà piena conferma di non essere uno dei tanti aficionados, uno dei tanti (ahimè) scontati imitatori del sabato sera, quanto piuttosto un autore di tutto rispetto, un attento scrittore ed un bravissimo arrangiatore, oltre che un vero cultore del ceppo musicale originatosi nel Delta e poi sfociato in una ricca tradizione musicale.
In definitiva The True Story of a Seasick Sailor in The Deep Blue Sea è un bellissimo esempio di come materiale apparentemente chiuso in canoni ormai datati, possa essere rielaborato e dato in pasto a mani sapienti perché ne creino un suggestivo e fantasticamente reale mondo in cui navigare, ritrovarsi e ripartire.
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