THE BLACK KEYS Ohio Players

di Francesco Sicheri
01 maggio 2024

recensione

THE BLACK KEYS
Ohio Players
Nonesuch Records
Anni fa non l’avremmo mai detto, ma oggi è qualcosa di certo che i The Black Keys siano ufficialmente un classico.Per alcuni questo vuol dire vivere nel passato, per altri significa divenire pezzi da museo, ma per altri ancora equivale ad essere titolari di quel tipo di mojo che permette di fare pressoché ogni cosa. Era già nell’aria dai tempi di Dropbout Boogie, ma Ohio Players ufficializza il fatto che Auerbach e Carney possono fare qualsiasi cosa passi loro per la mente, e per di più senza preoccuparsi di quali possano essere le conseguenze.

Un po’ come da vecchi ci si vede perdonare ogni cosa, Ohio Players non fa la minima smorfia nello spremere per l’ennesima volta quella formula easy listening che caratterizza la muisca dei Black Keys da più di una decade. Sono lontani i momenti in cui Magic Potion e Attack & Release affascinavano grazie ad un sound perforante, straniante, ed allo stesso tempo contemplativo.

Oggi Auerbach e Carney vivono immersi in un ectoplasma sonoro morbido e scanzonato. Sono finiti i tempi della fame, direbbero certi, perché con Ohio Players sembra ormai chiaro che il...

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duo dell’Ohio abbia deciso di mettere a tacere qualsiasi slancio di intraprendenza.

Le quattordici tracce della nuova fatica scivolano facili lungo la tracklist, sguisciando fra melodie zuccherose e strutture così basilari da poter far leva sulla mente di qualsiasi tipo di ascoltatore. Dopo Brothers la strada dei The Black Keys è stata tutta in discesa, e Ohio Players si pone come apice di un percorso di addolcimento sonoro che prosegue ormai da più di dieci anni.

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