EDOARDO TADDEI: Timeglass è il nuovo album in studio!
intervista
Anzitutto iniziamo con il titolo dell’album, "Timeglass". Da dove viene?
Ciao, anzitutto vi ringrazio per lo spazio concesso, è davvero bello essere tra le pagine di Guitar Club. Ritengo che il tempo sia la cosa più importante che abbiamo, e per questo è il tema principale dell’album. Ho una vera e propria ossessione per lo scorrere del tempo! Volevo un titolo che fosse facilmente comprensibile, ma ho pensato che il nome inglese per indicare la clessidra...
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(hourglass) non rendesse davvero l’idea del concetto smisurato del tempo, troppo legato al concetto di “ora”. Per questo è diventato Timeglass .
Come si è svolta la stesura del materiale? Hai seguito un percorso compositivo particolare oppure ti sei attenuto ad una routine che utilizzi da tempo?
Devo dire che non ho una routine compositiva, quando scrivo una canzone per un mio disco l’unica regola è non forzarmi a scrivere o arrangiare nulla, il tutto deve essere il più naturale possibile per riflettere al meglio ciò che voglio esprimere. Questo mi aiuta ad essere coerente con me stesso, riascoltando lavori passati magari trovo cose migliorabili dal punto di vista tecnico, ma non ho mai il rimorso di aver cercato di essere qualcosa che non sono. L’aspetto più curioso di Timeglass è che i brani sono stati scritti in ordine di scaletta, ne finivo uno e avevo subito le idee per il prossimo. Li ho immaginati e scritti esattamente con questo ordine.
Rispetto al precedente "Nemesi", in cosa si differenzia il nuovo "Timeglass" sul piano del concept artistico? Ti sei posto degli obiettivi prima di iniziare a lavorare sui brani?
Nemesi può essere considerato come un best of di brani che avevo scritto durante l’anno precedente, non avevo idea che sarebbero poi finiti sul mio primo lavoro da solista. In realtà è stato un mio carissimo amico a spronarmi a radunare i brani in un Ep!
Timeglass è nato con l’idea di realizzare un album organico con un filo conduttore che collegasse in qualche modo i brani. So che è una cosa alquanto bizzarra dal momento che non ci sono né testi né motivi ricorrenti a collegare i brani. Diciamo che c’è un concept di fondo, che è il tempo, e 7 brani che sono fotografie che bloccano per un istante lo scorrere di esso.
Ci sono stati artisti o album che hanno influenzato particolarmente la nascita di "Timeglass"?
Assolutamente sì. In questi ultimi due anni ho scoperto e ascoltato tantissima musica, ma soprattutto sono entrato in contatto diretto con molti musicisti che in qualche modo mi hanno dato qualcosa. Timeglass ha veramente tantissime influenze, ma sicuramente i due album che continuano ad ispirarmi di più in assoluto sono Fragile degli Yes e Perpetual Burn di Jason Becker. Sono album che ogni volta che li ascolto sembra come se fosse la prima volta!
Il brano "Faded", il terzo della tracklist, contiene un importante featuring con protagonista Jeff Loomis. Come sei arrivato a questa collaborazione, e come si è svolta?
Anzitutto inizio dicendo che per me è davvero un onore ospitare uno dei miei eroi della sei corde su un mio lavoro, a volte è anche strano pensarci! Durante lo scorso inverno Jeff ha iniziato a seguirmi su Instagram, da lì in poi è cominciato uno scambio di messaggi che sono sfociati poi in questa collaborazione. Quando gli ho proposto di partecipare alla realizzazione di un solo su Faded è stato da subito molto entusiasta e il risultato finale è davvero incredibile, non finisce mai di stupirmi!
C’è stato un brano che ti ha posto di fronte a particolari sfide sul piano tecnico?
Prima di registrare un mio album, passo sempre almeno un mese a provare i brani come se li dovessi già suonare dal vivo. Questo per prendere confidenza al 100% con le diteggiature, ma anche per registrare takes più lunghe possibile. Non sono il tipo di chitarrista che registra frase per frase preferisco sempre catturare la naturalezza di una take più lunga. Detto questo il brano più difficile sul piano tecnico è sicuramente Vertigo , la parte ad unisono con il synth dopo l’intervento gispy è davvero complicata! Soprattutto perché si muove sui primi tasti che, essendo molto distanti fra loro, richiedono grande stretching!
Il pubblico ha imparato a conoscerti per uno stile molto impegnativo, e spesso incentrato su performance che richiedono un grado di conoscenza tecnica molto elevato. Ti senti mai di dover bilanciare melodia e impegno tecnico così da non sfociare troppo nell’uno, o nell’altro?
Non particolarmente in realtà, la mia priorità è esprimere me stesso nella maniera più coerente possibile, suono quello che ho in mente senza sovrastrutture legate a mode o opinioni diffuse. Per quanto mi riguarda, pensare razionalmente a bilanciare le cose sarebbe una limitazione al gesto artistico legata soprattutto a luoghi comuni.
Questo riguarda prettamente la mia musica, ovviamente quando lavoro come turnista bilancio tecnica e melodia a seconda dei gusti e delle volontà dell’artista con cui lavoro.
Sei da qualche tempo endorser Ibanez, vuoi parlarci delle chitarre che hai utilizzato per realizzare l’album?
Esattamente, sono ufficialmente endorser Ibanez da circa un anno e mezzo, cosa che mi rende estremamente orgoglioso!
Per quanto riguarda le chitarre lead di Timeglass ho utilizzato un Ibanez rg 565 genesis che ho da poco più di un anno, e che molto velocemente è diventata anche la mia chitarra principale! Dopo anni di doppio humbucker sentivo la necessità di avere un single coil al manico e sono davvero contento di aver trovato la formula vincente insieme a Zead pickups!
Tutte le chitarre ritmiche sono state realizzate con una 7 corde Ibanez RG752lwfx prestige e un ibanez 8 corde modello RG5328ldk!
Da quando Ibanez ti ha accolto ufficialmente nel suo roster artisti, come è cambiato il tuo approccio allo strumento? C’è qualcosa che le chitarre Ibanez ti hanno portato a percepire diversamente rispetto alle chitarre che utilizzavi in precedenza?
In realtà è stato più un consolidamento di un percorso, perché ho sempre usato chitarre Ibanez ancor prima di essere endorser del marchio. Chi segue i miei video dall’inizio forse ha presente la mia RGPremium870, pesantemente modificata, che mi venne regalata tra il 2012 ed il 2013. Quella è stata la mia prima chitarra di valore ed è ancora la mia preferita, sarà una questione di affetto, ma per me rimane la chitarra più bella del mondo. [ride]
Cosa ci dici, invece, di pedalboard e amplificatori? Cosa hai utilizzato per Timeglass"?
Per i suoni lead di Timeglass ho utilizzato una Evh 5150 con cassa 4×12 Randall. Ho utilizzato una pedalboard molto semplice: un Tube Screamer per boostare l’ampli e delay/reverb aggiunti digitalmente. Preferisco avere un suono piuttosto semplice evitando l’abuso di troppi pedali. Il suono delle chitarre ritmiche è ottenuto tramite il mix di una Engl fireball ed una KSR Gemini, entrambe boostate con un Tube Screamer e collegate alla stessa cassa 4×12
Hai in programma di portare Timeglass dal vivo con la tua band? Ci sono già delle date live programmate?
Non vedo davvero l’ora di portare Timeglass dal vivo, mi piacerebbe organizzare un clinic tour in Italia toccando il maggior numero di regioni possibili. Magari verso la fine dell’estate questo progetto diventerà realtà. Per ora non ci sono date live programmate. Il mio focus al momento è la promoziomne dell’album, spero che questo porti a degli sviluppi interessanti anche al di fuori del web.
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