Switch It #20: Ibanez, Earthquaker Devices, Wampler, BOSS, Aclam

di Francesco Sicheri
01 gennaio 2024
Come tutti i mesi la nostra guida all'acquisto dei migliori effetti per chitarra, va a selezionare alcune delle nuove uscite più interessanti in circolazione. BOSS si lancia nel mondo degli stompbox dedicati alle IR, Aclam presenta il The Mocker, Wampler prova a rigenerare il Tumnus con diodi al germanio, Earthquaker Devices lancia lo Zoar, ma soprattutto noi riscopriamo la magia di un delay economico ed estremamente facile da trovare tra l'usato: l'Ibanez Soundtank DL5






BOSS IR-2 AMP & CABINET
Tipologia Amp Sim/Ir Loader   |   Prezzo €209,00   |   Info www.boss.info

Difficile non restare sbalorditi dall’IR-2 di BOSS, non tanto per la qualità sonora delle simulazioni (per cui il brand si è già fatto notare altre volte), ma più che altro per la scheda tecnica che si rifà ad un pedale che non fuoriesce in alcun modo dai margini del formato standard del marchio. Nell’ingombro della solita enclosure di casa Boss , si trovano stipate una serie di caratteristiche che potremmo associare a ben altri prodotti, ed in questa peculiarità si racchiude molto della filosofia del marchio giapponese.

L’IR-2 rappresenta la discesa in campo ufficiale di Boss nel mondo...

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degli stompbox pensati per un setup completamente ampless. Se in passato il marchio si era concentrato su pedalboard multieffetto in grado di offrire una soluzione a tale necessità, l’IR-2 prende una strada molto più coerente con il trend imperante nel mondo dell’amplificazione. L’uso di Impulse Response (IR) è ormai divenuta una parte fondamentale nella vita di moltissimi chitarristi, e pertanto l’IR-2 si colloca immediatamente in quel gruppo di stompbox da provare almeno una volta. Il nuovo nato di casa Boss mette in campo non soltanto un IR loader con app dedicata ed 11 IR di bordo , ma anche una serie di simulazioni dei più famosi amplificatori della storia, sospinta da un DSP con elaborazione a 32 bit e frequenza di campionamento a 96kHz.Utilizzando l’IR-2 si possono sfruttare due simulazioni fra le quali passare grazie ad una pressione prolungata del pedale, oppure grazie ad un footswitch esterno. Allo stesso tempo il pedale è dotato di un ingresso mono e di uscite stereo, ma anche di un loop effetti che gli permette di sostituire completamente il ruolo di un amplificatore all’interno del setup.

Ogni suono può essere personalizzato in maniera immediata grazie alle manopole a doppia corsa che da tempo Boss sfrutta sui suoi pedali, e che in questo caso permettono di avere a disposizione un set controlli completo: Level, Gain, Bass, Middle, Treble, Bass, Ambience. Quest’ultimo, Ambience, è dedicato allo shaping dello spazio entro cui è emulato il cabinet scelto. Se già non fosse chiaro, oltre alle 11 IR consegnate da Boss con l’IR-2, è possibile caricare le proprie IR preferite grazie all’applicazione per Windows e macOS. Non è finita qui, perché l’IR-2 sfoggia anche un’uscita cuffie da 3,5mm ed una connessione USB-C sfruttabile anche per registrare tramite qualsiasi DAW.A fronte di tutto ciò che si è elencato qui, è difficile ignorare come, dopo anni di esperienza, Boss renda quasi normale aver contenuto il tutto in un pedale dalle dimensioni standard, che può essere integrato in qualsiasi pedalboard, alimentato con un qualsiasi alimentatore a 9v, e o portato comodamente in qualsiasi gigbag.

La qualità sonora delle emulazioni colloca l’IR-2 in una posizione molto importante, perché ad una frazione del costo di altri concorrenti il nuovo nato di casa Boss se la gioca alla pari con alcuni dei nomi più blasonati ed esotici del settore. In definitiva, quindi, l’IR-2 conferma quello che in molti sanno bene da anni: quando non innova, Boss perfeziona. L’IR-2 è uno step importantissimo nell’integrazione uniforme di IR Loader e Amp Sim in qualsiasi setup, ma soprattutto è uno step fondamentale nell’offrire tecnologia di qualità alla portata di gran parte dei chitarristi.

Quasi troppo bello per essere vero: IR Loader, Amp Sim, uscita cuffie, loop effetti, app dedicata e uscita USB per recording... Tutto è contenuto in un pedale Boss in formato standard ed è disponibile al prezzo di €209,00. Se l’IR-2 non è il pedale dell’anno, è sicuramente uno di quelli da provare obbligatoriamente.






WAMPLER TUMNUS GERMANIUM
Tipologia Overdrive   |   Prezzo €179,00 (originariamente)   |   Info www.wamplerpedals.com

“E ora arriviamo al premio più ambito. L’Oscar per il pedale meno necessario del 2023 va a... Wampler, per il suo Tumnus Germanium!”
Ci risiamo. Per quanto il mondo chitarristico provi a distaccarsene, ciclicamente si assiste al ritorno di diodi magici, transistor esoterici e circuiti fantascientifici. Come una zanzara in estate, il mito del Klon Centaur continua a succhiare il sangue dal mondo degli effetti per chitarra. Niente di strano, se non fosse che di recente è avvenuto in maniera insospettabile. Wampler rientra fra quei brand capaci di realizzare prodotti di alto livello, ma anche di educare i chitarristi di tutto il mondo tramite un canale YouTube innegabilmente ricco di informazioni utili.

Fra quest’ultime vi sono spesso consigli sul come non cadere nella trappola tesa da componenti al limite dell’alieno e, a fronte di ciò, la mossa compiuta da Wampler con il Germanium Tumnus fa un po’ sorridere.Al cuore del Klon Centaur originale di Bill Finnegan, risiedono dei diodi al germanio che lo stesso Finnegan ha sempre accusato di essere i principali responsabili del sound del suo pedale più celebre. Divenuti irreperibili, oggi quei diodi sono quanto di più vicino alla pozione magica che Panoramix prepara per Asterix e Obelix. Brian Wampler ha messo le mani su una piccola scorta (guarda caso) di quegli stessi diodi usati per il primo Klon Centaur, e l’ha subito impiegata per un’edizione limitata del Tumnus, ovvero il Germanium Tumnus. Il pedale è - ovviamente - andato esaurito nell’arco di poche ore, e oggi viene venduto su Ebay e Reverb a prezzi di “bagarinaggio” al limite della comprensione umana. Senza ombra di dubbio il Germanium Tumnus è stato realizzato rispettando tutti i dettami del caso, ma c’era veramente bisogno di un “nuovo” Centaur?

La domanda è retorica, e lo è anche l’operazione commerciale compiuta dal Wampler. Fra queste pagine avremmo potuto astenerci dal parlare di questo pedale, ma di tanto in tanto è giusto sfruttare questi spazi anche per far riflettere sullo spendere del denaro utilizzabile per l’acquisto di pedali ben più ragionevoli... come ad esempio il Wampler Tumnus “standard”, incarnazione moderna più che valida del Centaur. L’unico motivo valido per spendere circa €600,00 e acquistare un Germanium Tumnus è la futura rivendita dello stesso pedale; sul piano sonoro ci sono grandi possibilità che non faccia la differenza all’interno del vostro setup. Ricordate però che Wampler lo ha commercializzato alla solita cifra di €179,00.


Non fatelo. Se avete soldi da buttare via... Non fatelo comunque, sono altri i pedali in cui investire, almeno che la vostra vita non dipenda da questo pedale.







EARTHQUAKER DEVICES ZOAR
Tipologia Distorsione/Fuzz   |   Prezzo €160,00   |   Info www.earthquakerdevices.com

Dall’esperta fucina di Earthquaker Devices arriva un pedale drive che si colloca lì dove i caratteri di fuzz e distorsione si mescolano in maniera indefinita. Il Gain messo a disposizione dal nuovo Zoar è molto, ma a fare la differenza nel suono di questo pedale sono il controllo Weight e la sezione EQ a tre bande. Il primo, Weight, è un bass-boost collocato all’input del circuito, ed è il principale responsabile della transizione dello Zoar tra fuzz e distorsione. Incrementando le basse frequenze in input, il carattere più ingolfato del fuzz emerge esponendo quelle eccessive rotondità tipiche dell’effetto. La sezione EQ a tre bande è derivata direttamente da una sezione EQ rintracciabile in molti amplificatori Fender. Si tratta di una sezione EQ passiva con il controllo Bass che arriva fino a 800Hz, il controllo Middle che spazia fra 500Hz e 3000Hz, ed il controllo Treble che controlla le frequenze a partire dai 1000Hz in su.

Il nuovo Zoar è un pedale pensato per chi vuole distorsioni corpose, e questo perché anche al minimo il quantitativo di gain a disposizione è comunque in grado di coprire suoni crunch che per molti chitarristi sono già molto carichi di saturazione. Un buon pedale per hard rock, stoner, metal e tutti quei generi che non hanno paura di farsi sentire con forza. Molto interessante anche il prezzo, ben al di sotto di molte alternative offerte da brand concorrenti.

La qualità di EQD è ormai rinomata tanto quando la fantasia delle trovate firmate dal brand. Lo Zoar è la più recente fra le invenzioni del marchio con sede ad Akron, Ohio, ed è un pedale che prova a navigare la sottile linea di demarcazione fra fuzz e distorsione. Ci riesce grazie ad una formula che fa leva su una sezione EQ molto intrigante. Intrigante anche il prezzo di €160,00, fuori dagli schemi per un brand semi-boutique.

 


USATO DEL MESE




IBANEZ Soundtank DL-5 Digital Delay
Tipologia Delay   |   Valutazione consigliata €45,00
 
Trent’anni dopo il lancio ufficiale, la parola tank nel nome Soundtank scelto da Ibanez per la sua serie di pedali, suona abbastanza profetico. Non solo per la solidità sonora di questi effetti fin troppo sottovalutati, ma soprattutto per la solidità inscalfibile degli enclosure con cui la serie Soundtank fu realizzata. La scelta fu compiuta in virtù del contenimento del prezzo, perché fin dall’inizio degli anni ‘90 i pedali Soundtank erano accompagnati dal motto “Winning the war against expensive effects.

E quella guerra Ibanez la vince tutt’oggi. Malgrado i Soundtank siano fuori produzione da tempo, sono ancora oggi delle alternative molto valide quando si cercano pedali economici. Il mercato dell’usato - anche quello italiano - è pieno degli “scatolotti” di plastica nera che identificano la serie Soundtank, e questo perché gran parte dei chitarristi non riesce a superare l’impasse di una serie che non ha mai voluto ingannare nessuno. Effetti per il popolo, proprio per tutti, in effetti, capaci di sonorità affidabili e in grado di regalare più di una sorpresa se tale opportunità gli viene concessa. Fra i molti Soundtank sul mercato dell’usato, abbiamo optato per il DL-5, ovvero un delay digitale economico, ma dalla resa che va ben oltre i 40 euro solitamente richiesti per l’acquisto. Perché? Prezzo, facilità d’uso, robustezza, e sonorità che imitano bene alcuni tape delay.

Guardando alla questione da un punto di vista più tecnico, il DL-5 è un delay dal circuito ibrido, digitale-analogico. Il Digital Delay sfrutta un Echo chip Mitsubishi (M50195P) derivato dallo schema di un Karaoke e non troppo diverso da quello che si può trovare in prodotti boutique di produzione odierna (Caroline Kilobyte, tanto per fare un nome). Questo chip memorizza il segnale in un banco dRAM 4164. Originariamente il chip Mitsubishi al cuore del DL-5 permetteva di memorizzare fino a 100 millisecondi di segnale, ma il circuito del DL-5 è stato sviluppato per rallentare la velocità di clock del chip per arrivare a 400 millisecondi di tempo massimo di delay. Il rallentamento della velocità di clock è anche il motivo per cui il DL-5 sfoggia un EQ con degli estremi di banda limitati verso l’alto attorno ai 5KHz. Questo si traduce in un carattere sonoro molto più scuro, e pertanto più “morbido” rispetto alla precisione solitamente associata ai delay digitali.

Riassumendo il tutto in modo semplicistico, si potrebbe dire che il DL-5 è un delay digitale dai controlli molto semplici (Volume, Delay e Ripetizioni), ma in grado di offrire molte delle sonorità delay fondamentali per qualsiasi chitarrista. Se si cerca un delay digitale per la sua assoluta precisione, il DL-5 non è certo il miglior candidato, perché il suo circuito lo porta a sfoggiare una scurezza generale molto più vicina a quella di un tape delay.
In definitiva l’Ibanez Soundtank DL-5 Digital Delay è un buon compromesso per chi non fa un uso troppo dettagliato del delay, o per chi vuole semplicemente avere un po’ d’ambiente attorno alle proprie note. Alcuni esemplari su Ebay sono in vendita anche a €30,00/€35,00, ma la cifra più consona per un’unità completa di scatola è di circa €45,00.


Chi scrive è certo che sia solo questione di tempo prima che anche la serie Soundtank venga rivalutata al pari di altre linee di pedali degli anni ‘90. Proprio per questo è meglio agire prima che i prezzi divengano ingiustificabili. I pedali Ibanez Soundtank sono nati per essere economici, ed il DL-5 è un delay onesto e affidabile che si può aggiungere alla propria pedalboard per poco più di €40,00.

 




ACLAM THE MOCKER
Tipologia Fuzz   |   Prezzo €319,00   |   Info www.aclamguitars.com

Aclam Guitars ha trovato una dimensione a dir poco unica nel mondo dell’effettistica. Imporsi con pedali che promettono (e che mantengono le promesse) di ricreare alcuni dei suoni più leggendari della storia, non è facile. Eppure eccoci nuovamente qui, con un nuovo pedale Aclam ispirato da un amplificatore leggendario come il Vox UL730 reso famoso da The Beatles e Led Zeppelin (fra i tanti). Non molto tempo fa Aclam aveva già esplorato le sonorità dell’UL730 con il Dr. Robert, ma quell’amplificatore tanto strano quanto iconico, non poteva essere riassunto in un solo tributo. Il nuovo The Mocker, che è però un’edizione limitata a 200 unità, va a carpire il segreto della sezione distorsione dell’UL730.

Ai tempi, quando il termine Fuzz era in via di accettazione nel mondo chitarristico, Vox denominò il circuito integrato nell’UL730 con la parola “distortion”, ma si trattava in realtà di un circuito fuzz... Ed anche di un fuzz molto interessante a dire il vero, un esperimento non dissimile da quello che Dick Denney (mastermind degli amplificatori Vox) aveva compiuto con il Vox T60, e che successivamente sarebbe divenuto la base del Tone Bender MK1.5 e del Fuzz Face.

Il nuovo The Mocker ricalca quindi le orme dell’UL730 e del celebre Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band , le cui distorsioni sono state probabilmente registrate proprio con la distorsione integrata in quello specifico amplificatore Vox. Il formato del The Mocker è quello che Aclam ha imposto a tutti i suoi stompbox, ed i controlli a disposizione sono qualcosa di noto per il mondo fuzz ispirato agli anni ‘60: Volume, Tone e Bias. Sputacchiante, pernacchioso, decisamente legato agli anni ‘60, il The Mocker è un must per gli amanti del brit sound dell’era d’oro.

I Fab Four l’hanno reso famoso più di ogni altro artista ed il Vox UL730 continua a stupire anche a quasi 50 anni di distanza. Il circuito di distorsione/fuzz integrato nell’amplificatore è il soggetto dell’analisi storica compiuta da Aclam Guitars con il The Mocker, che è un pedale dedicato ai fan più accaniti. Non è versatile, non è malleabile, ma è sicuramente forte di un carattere fra i più riconoscibili.

 

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