Raintimes, "Raintimes"

di Patrizia Marinelli
07 dicembre 2017

recensione

Raintimes
Reintimes
Frontiers Records
I Raintimes debuttano con un album dal titolo omonimo, ma dimostrano di essere tutt’altro che dei principianti...
Del resto, si tratta di una lineup capitanata da Pierpaolo “Zorro” Monti dietro i tamburi (Charming Grace, Lionville, Moonland...) e Davide Barbieri alle tastiere (Charming Grace, Wheels Of Fire) a cui si sono uniti Michael Shotton alla voce (Diamond Life, Von Groove), Ivan Gonzales alla chitarra (Secret, 91 Suite), Sven Larsson alla chitarra (Street Talk, Charming Grace) e Andrea Gipponi al basso (Room Experience): insomma, musicisti che hanno parecchie frecce al loro arco! Tutti, in grado di inserirsi al meglio tra le pieghe di quel melodic rock di cui Frontiers Records è ormai una capolista.

L’album – come dice Monti – si ispira a The Storm e, in modo particolare, al loro album del 1996, "Eye Of The Storm", pur se talune tracce vanno ad immergersi in quell’easy rock dei Settanta/Ottanta che va dai Journey ai Foreigners, dai Chicago ai Bad English fino a spingersi a Europe e Kiss. Tra le diverse tessiture dei brani, infatti, dominano incontrastate le chitarre gemelle di Gonzales e Larsson che paiono fare a gara per mettersi in mostra, così come la voce potente di Shotton, i...

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cori e i controcanti in grande stile. Il tutto grazie ad arrangiamenti ponderati ed alla presenza di un parterre di ospiti speciali, tra cui Niclas Olsson, Alessandro Del Vecchio, Erica Trovato, Michele Luppi e Jesus Espin.

Si parte già al massimo con "Forever Gone", forse il più significativo dei brani dell’album (tratto dalle session del primo album degli Shining Line di Monti) e si procede con il melodico "Make My Day", ricco di armonie vocali, chitarra e tanti suoni delle tastiere.

Con "Don't Ever Give Up" si cambia passo a favore di un ritmo rockeggiante e grezzo, mentre il successivo "Swan", consegna una prova vocale maiuscola di Shotton. Si passa quindi alla grinta di "I Need Tonight", uno degli episodi più hard rock e divertenti dell'intero album, supportato da un ritornello decisamente accattivante.

Otima la intro di "Raintimes" che funge da apripista al ritornello di Just a Little Bit More con la chitarra ben in evidenza. "Empty Days" è una ulteriore ballad dell’album che poi cede il passo a "Together As Friends" ed al suo chorus orecchiabile e solido. E’ quindi il momento di "Missing Piece", dopodiché, chiude "I See The Light", un ulteriore brano melodico e quasi epico.

"Raintimes" è un album piacevole da ascoltare, onesto, e privo di virtuosismi fini a se stessi: una manciata di brani in cui ogni singolo componente della band trova lo spazio per brillare di luce propria.

Tracklist
1. Forever Gone
2. Make My Day
3. Don’t Ever Give Up
4. Swan
5. I Need Tonight
6. Raintimes
7. Just A Little Bit More
8. Empty Days
9. Together As Friends
10. Missing Piece
11. I See The Light

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