CHRIS WHITLEY Il chitarrista texano con il blues e la poesia nel petto...

di Paolo Pavone
17 maggio 2016
È seduto su un vecchio materasso a petto nudo e indossa un paio di jeans, Chris Whitley (Houston, 31 agosto 1960 – 20 novembre 2005), mentre parla del suo lungo e tormentato percorso. La voce è roca, tossisce e si sfrega le mani quando riaffiora il ricordo di Living With The Law, il disco – quel disco – che lo ha portato al successo.

Parla di arte, del suo vagabondare senza meta all’alba dei suoi vent’anni e poi… tossisce ancora tra una sigaretta e l’altra. Nella stanza accanto ci sono le sue chitarre, ma accanto a lui c’è la sua inseparabile Dobro resofonica, potenzialmente una della serie M-65 della fine degli anni Trenta.

Ha nel petto il blues e la poesia, oltre che un male incurabile di cui non parla. O, peggio, non si accorge che se lo porterà via da lì a poco a soli 45 anni. Al giornalista che lo sta intervistando [è prevista l’uscita di un documentario, Dust Radio] racconta che è tornato da poco dall’Australia, dove ha collaborato a un disco, Dislocation Blues, con un artista del luogo e suo amico, Jeff Lung.
Living With The Law...

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